La richiesta dello staff non era insensata: a partire dal primo gennaio 2023, infatti, per i beneficiari del reddito di cittadinanza appartenenti alla fascia di età compresa tra diciotto e ventinove anni che non hanno adempiuto all’obbligo di istruzione di cui all’articolo 1, comma 622, della legge 296/2006, l’erogazione del reddito di cittadinanza è subordinata anche all’iscrizione e alla frequenza di percorsi di istruzione degli adulti di primo livello, previsti dall’articolo 4, comma 1, lettera a), del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 29 ottobre 263/2012,comunque funzionali all’adempimento del predetto obbligo di istruzione.
Il testo dell’articolo 1 comma 316, della legge di bilancio 2023 numero 197/2022, prosegue aggiungendo che con apposito protocollo, stipulato dal Ministero dell’istruzione e del merito e dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, saranno individuate le azioni volte a facilitare le iscrizioni ai percorsi di istruzione erogati dai centri provinciali per l’istruzione degli adulti e, comunque, per l’efficace attuazione delle disposizioni del comma 315 e del presente comma. Le amministrazioni interessate provvedono alle attività previste dal presente comma nell’ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
Ricordiamo che, in base alla normativa vigente, l’adempimento ordinario dell’obbligo di istruzione è finalizzato al conseguimento di un titolo di studio di scuola secondaria superiore (diploma di liceo classico, scientifico, istituti tecnici) o di una qualifica professionale di durata almeno triennale.
In base a quanto fin qui esposto, purtroppo, chi ha posto il quesito non potrà presentare domanda al fine di ottenere il reddito di cittadinanza.
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