Andrea Ricciardi

II servizio di roaming marittimo consente ai consumatori, titolari di un’utenza di telefonia mobile, di usufruire dei servizi di comunicazione mobile durante il trasporto marittimo all’interno di un traghetto, utilizzando il proprio dispositivo cellulare Gsm anche quando viene persa la copertura della rete terrestre.

Il servizio in questione è assicurato da un sistema che si basa su un collegamento satellitare che opera tramite la stazione-base di un operatore telefonico installata a bordo del traghetto, su ripetitori installati in diversi punti della nave.

Il servizio di roaming marittimo inizia ad essere erogato automaticamente, utilizzando la rete marittima a bordo dell’imbarcazione, quando l’imbarcazione si allontana dalla costa, ossia a partire da circa 1-5 miglia nautiche, e i cellulari Gsm non sono più collegati alla rete terrestre, per poi venire meno quando la nave si riavvicina alla costa e il terminale mobile si riaggancia automaticamente alla rete terrestre.

Per l’Antitrust, però, le compagnie telefoniche avrebbero addebitato ai propri clienti costi per la fornitura del servizio di roaming marittimo in assenza di adeguata e tempestiva informativa sia sull’abilitazione della scheda Sim alla relativa fruizione, sia sull’automatico funzionamento del servizio sulla nave, oltre che sui relativi costi e, dunque, in assenza di richiesta della fornitura da parte dei clienti.

L’Antitrust ha multato, quindi, Vodafone, Tim e Wind Tre per, rispettivamente, 2 milioni di euro, 1,8 milioni e 1,5 milioni per pratiche commerciali scorrette in relazione all’offerta di servizi di roaming ai passeggeri di navi.

La violazione del Codice del consumo riguarda la fornitura almeno dal giugno 2019, senza alcuna richiesta da parte dei clienti, con relativo addebito di costi ingenti e inaspettati, non avendo loro fornito specifica informativa del servizio di roaming marittimo durante la navigazione lontano dalla costa.

La conseguenza è che gli stessi clienti si sono trovati a sopportare tali costi per connessioni dati, anche involontarie, a causa di aggiornamenti automatici anche di App e sincronizzazioni, e per le chiamate telefoniche anche in arrivo, in modo del tutto inconsapevole.

I costi erano esorbitanti: fino a 4 euro al minuto per chiamate effettuate e fino a 2 euro al minuto per quelle ricevute.


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