Genny Manfredi

Il nuovo regolamento anagrafico della popolazione residente, Decreto del Presidente della Repubblica (DPR) 223/1989, stabilisce che agli effetti anagrafici per famiglia si intende un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o da vincoli affettivi, coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso comune.

Pertanto, quando il suo compagno signor C presenterà istanza agli uffici anagrafici per acquisire residenza presso di lei, l’ufficiale d’anagrafe chiederà anche una dichiarazione della famiglia anagrafica ospitante. In quella occasione lei dovrà affermare che con il signor C non intercorrono neanche rapporti di affettività e che il signor C viene accolto per motivi di lavoro, per seguire un proprio parente in degenza presso qualche vicino ospedale e cose di questo genere, richiedendo una nuova scheda anagrafica per il signor C, con la conseguente formazione di una nuova famiglia anagrafica, seppur convivente con quella che già risiede presso l’unità abitativa. Non è detto che l’ufficiale d’anagrafe accolga la richiesta, specie in questo periodo in cui, per accedere al reddito di cittadinanza, sono in corso numerosi trasferimenti fittizi di residenza e noi, che scriviamo, non conosciamo le istruzioni specifiche che sono state eventualmente impartite agli ufficiali d’anagrafe.

La questione è esiziale: perchè se l’ufficiale d’anagrafe include il signor C nella sua famiglia anagrafica – per capirci, nel suo stato di famiglia – allora il nucleo familiare di lei che ci scrive si arricchirà di un altro componente (il signor C, appunto) e va sempre ricordato che il reddito di cittadinanza viene assegnato al nucleo familiare (se possiede i requisiti) e non al singolo.

Invece, se si riesce a formare due famiglie anagrafiche diverse (con due stati di famiglia diversi, benché con la medesima residenza, i nuclei familiari saranno due, uno composto dal solo signor C, l’altro formato sempre da lei e da suo figlio minorenne, con la possibilità di accedere al reddito di cittadinanza per entrambi i nuclei familiari (sempre che ne posseggano i requisiti).


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