Tullio Solinas

Come lei sicuramente saprà, la NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) è corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni.

Le settimane accreditate nel trimestre si calcolano sommando tutte le ore di lavoro prestate per trimestre e dividendo le stesse per 24: ad esempio, 80 ore lavorate nel trimestre/24=3,33 settimane di contribuzione, arrotondate a 4.

Ora, non sono considerati utili per il calcolo di cui sopra, i periodi di malattia quando non sia prevista, nel contratto collettivo nazionale di lavoro, l’integrazione della retribuzione da parte del datore di lavoro.

Probabilmente, il funzionario assegnato a istruire la sua istanza di accesso all’indennità di disoccupazione, sta cercando di capire se computare, o meno, i due giorni di malattia per determinare il numero di settimane in cui le sarà corrisposta la NASpI, analizzando i contributi versati dal suo ex datore di lavoro, che vengono contabilizzati a scadenza periodica e non sempre con puntualità.

Naturalmente, si tratta solo di una ipotesi di lavoro a giustificazione del problema lamentato: il suggerimento è quello di fissare un appuntamento con un funzionario di agenzia. Purtroppo, il turn over a cui sono sottoposti anche gli addetti nei contact center che forniscono servizi all’INPS, non consente loro di acquisire un’adeguata preparazione e la necessaria esperienza per dedurre correttamente, dalle scarne informazioni inserite e classificate in un data base dai funzionari dell’istituto nazionale di previdenza sociale, quale sia lo stato della pratica è perché la domanda non sia stata ancora accettata.


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