Lilla De Angelis

Per capire se una cartella esattoriale è prescritta, bisogna recarsi negli uffici dell’Agenzia delle Entrate Riscossione (ADER) e chiedere copia (accesso agli atti) delle relate di notifica relative alla cartella esattoriale e qualsiasi comunicazione intercorsa con il destinatario del titolo esecutivo ed alla cartella esattoriale inerente (avvisi di intimazione al pagamento, tentativi, anche infruttuosi, di azione esecutiva o cautelare).

Inutile affidarsi alle visure online degli estratti di ruolo perché le informazioni correlate alla data di esecutività del ruolo e/o alla data di notifica della cartella esattoriale possono essere non corrette, senza alcuna ricaduta in termini di responsabilità per il concessionario della riscossione trattandosi, comunque, di atti non ufficiali. Il modulo da compilare per effettuare un accesso agli atti è disponibile qui.

La prescrizione interviene se sono passati cinque anni (tre per cartelle esattoriali originate dall’omesso versamento della tassa automobilistica) dall’ultima comunicazione effettuata da ADER e non sono state adottate misure esecutive come il pignoramento del conto corrente, dello stipendio/pensione, l’iscrizione di fermo amministrativo o di ipoteca.

Se la cartella esattoriale è stata impugnata innanzi al giudice competente e ne è seguita una sentenza, la prescrizione è decennale.

Di eventuale decadenza della cartella esattoriale inutile parlarne dal momento che la decadenza avrebbe dovuto essere eccepita nel termine di 60 giorni decorrenti dalla data di notifica.

E, conviene mettere da parte le solite affermazioni del tipo non mi è arrivato mai niente perché l’Italia è piena di debitori esattoriali pignorati che non avevano ricevuto niente ma a cui erano stati notificati atti per compiuta giacenza presso l’ufficio postale o l’albo pretorio comunale.


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