Giovanni Napoletano

Il prestito delega può essere chiesto anche in con una cessione del quinto in corso (doppio quinto – alcune finanziarie arrivano a concedere i prestito delega fino ai 3/10 della retribuzione netta), ma solo per lavoratori dipendenti. L’INPS non effettua un tale servizio. Ma, anche per gli stipendiati è il datore di lavoro a decidere se concedere, o meno, il prestito delega, dal momento che, in caso di dimissioni volontarie o licenziamento del lavoratore, è lui a dover rifondere il debito residuo in prima persona.

Per quanto attiene un eventuale pignoramento, il prestito delega, a differenza della cessione del quinto, non influisce sulla capienza del pignoramento di uno stipendio.

Nel suo caso la quota pignorabile della pensione è di 850 euro. Con la cessione del quinto la capienza impegnata è di 190 euro. Essendo la capienza massima pari alla metà dello stipendio netto (675 euro) dopo la cessione restano disponibili al creditore procedente 675-190=485 euro.

Quindi c’è ancora spazio per un pignoramento riconducibile a crediti ordinari (20% pari a 190 euro della quota pignorabile di 850 euro) ed uno per crediti esattoriali (10% della quota pignorabile pari a 85 euro). Insomma, per ostacolare il pignoramento della pensione ci vogliono almeno una cessione del quinto in corso ed un pignoramento per crediti alimentari pregresso (che il giudice accorda fino al 30% ed oltre se c’è capienza).


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