Consumare con lo sviluppo sostenibile – Ripensare le proprie abitudini

Consumare secondo i principi dello sviluppo sostenibile non significa solo scegliere con accuratezza i prodotti ed i servizi che ci servono: devono anche essere presi in considerazione i luoghi di acquisto. La scelta dei negozi ed il modo in cui ci si reca hanno delle conseguenze sovente inaspettate, quali l'aumento del traffico motorizzato o la scomparsa dei piccoli negozi di quartiere.

Automobile quasi obbligatoria?

Quando gli ipermercati, i luoghi di svago (piscine, palestre ecc.

) e i cinema multisala sono situati in periferia e sono mal serviti dai trasporti pubblici (come quasi sempre accade), si genera un traffico automobilistico privato in continua crescita. Le strade di accesso e i capienti posteggi occupano spesso superfici immense.

Far vivere il quartiere?

Andando a piedi ad acquistare nel proprio quartiere si fa un favore alla propria salute ed al pianeta. I prezzi talvolta più elevati sono compensati dalla gratuità degli spostamenti, dal guadagno di tempo e dal miglioramento delle relazioni con il vicinato. I commerci di prossimità sono essenziali per le persone anziane e per quelle con difficoltà di spostamento.

Pensare alla separazione dei rifiuti ?

Quando ci si reca a fare compere, si può approfittare dello spostamento per portare i rifiuti al luogo di raccolta.

Negozi specializzati?

Negozi del commercio equo, drogherie "bio"ecc.: tante botteghe che incoraggiano un consumo responsabile.

Tutto sotto lo stesso tetto ?

Recandosi in un centro commerciale a piedi, in bici o con i trasporti pubblici, si diminuisce la produzione di sostanze nocive per il vicinato. Raggruppare varie tipologie di negozi può evitare spostamenti superflui.

Al mercato ?

Il mercato è un luogo molto conviviale. Ma alcuni commercianti non fanno che rivendere al dettaglio prodotti acquistati all'ingrosso, e non sono sempre dei prodotti locali. Si cercheranno dunque le bancarelle che offrono prodotti freschi, di stagione e coltivati nella regione.

La metà degli acquisti si fanno in macchina

In genere circa il 20% degli spostamenti di ciascuno di noi, sono destinati agli acquisti. La metà di questi movimenti vengono effettuati con l'autoveicolo: ciò contribuisce all'inquinamento dell'aria, al riscaldamento climatico (emissione di CO2, gas a effetto serra), come pure all'aumento dell'inquinamento acustico.

Traffico in aumento, negozietti in calo

Lo sviluppo dei supermercati e dei centri commerciali contribuisce alla sparizione dei piccoli negozi di quartiere. La scomparsa dei negozi di quartiere obbliga ad andare più lontano per fare le compere, e ciò accresce il traffico motorizzato. Inoltre genera una diminuzione degli impieghi locali ed un'erosione dei legami tra gli abitanti dello stesso quartiere, che si incontrano sempre meno nei negozi e nelle strade.

Grande distribuzione: pro e contro

La grande distribuzione ha anche i suoi vantaggi. Ha permesso di ridurre i prezzi, diminuendo il numero di intermediari ed acquistando in grandi quantità. Nel reparto alimentari, ad esempio, i prodotti sono generalmente freschi, ben controllati e, in molti casi, con marchi di garanzia di qualità.

Sacchetti di plastica: stop allo spreco

I sacchetti di plastica finiscono di solito la loro (corta) vita nella spazzatura, e poi vanno all'inceneritore. L'ideale sarebbe di farne a meno arrivando nel negozio contutto ciò che serve per trasportare gli acquisti: sacchetti di tela, ceste e cestini della spesa, carrelli.

Fare la spesa considerando gli aspetti legati alla produzione biologica e locale: diventare soci di una cooperativa fra produttori e consumatori

A Roma, per favorire l'agricoltura di prossimità ed ottenere, ad un giusto prezzo, derrate alimentari fresche e di stagione, si può, per esempio, diventare soci-consumatori di una cooperativa. Esistono numerosi canali di vendita per prodotti biologici alternativi: i soci ordinano la propria spesa alla cooperativa. Da questa partono le ordinazioni della merce verso i diversi produttori bio.

30 Luglio 2013 · Giovanni Napoletano




Commenti e domande

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Una risposta a “Consumare con lo sviluppo sostenibile – Ripensare le proprie abitudini”

  1. fulco pratesi ha detto:

    In casa, d’inverno, mai più di 20° – ognuno di noi può dare il suo contributo per abbassare la “febbre” della Terra

    Si moltiplicano gli appelli per cercare di rallentare le emissioni di anidride carbonica (CO2) prodotte dalla combustione di sostanze confinate per milioni di anni nel sottosuolo, le quali stanno sempre di più alterando il clima, innalzando la temperatura media terrestre.

    In attesa che i Grandi della Terra, che si riuniranno in dicembre a Copenaghen, trovino un accordo per ridurre l’uso di carbone, petrolio e metano, vediamo cosa ognuno di noi può fare per contribuire ad abbassare la febbre di Madre Terra.

    In effetti, se ognuno di noi, 60 milioni nel nostro Paese, 6,8 miliardi sul Pianeta, cominciasse a ridurre il proprio impatto, grandi risultati si potrebbero ottenere.

    Un primo tema da affrontare è quello dei consumi (quando non proprio sprechi) di energia.
    Oramai nelle case, negli uffici, nei negozi e nelle scuole, d’inverno la temperatura è in genere superiore ai 23°C.

    E, d’estate, grazie ai condizionatori, si vive in ambienti troppo artificialmente raffreddati.
    Il tutto con gravi danni per l’ambiente.

    Mantenere in inverno le temperature di casa a non più di 20°C (come d’altronde prescrive la legge) e 17-18°C nelle camere da letto e in estate difendersi dal caldo sostituendo il più possibile i condizionatori con ventilatori e finestre chiuse nelle ore più calde, permette di risparmiare una grande quantità di energia, consumata dalle centrali termoelettriche e dalle nostre caldaie, evitando ingenti emissioni di CO2.

    Quando costretti all’uso dei condizionatori (che consumano molta energia e contribuiscono a riscaldare l’ambiente esterno) è bene tenerli a una temperatura non più di 5°C inferiore a quella esterna.

    Teniamo presente che ogni volta che premiamo un bottone per mettere in moto un apparecchio che consumi 1 kilowattora, in quell’ora (dato che gran parte dell’energia elettrica proviene in Italia da centrali che usano carbone, petrolio o metano) scarichiamo nell’atmosfera oltre mezzo chilogrammo di CO2.

    Così, se acquistiamo e usiamo un elettrodomestico, sia esso un frigorifero, una lavatrice o una lavastoviglie in classe A+/A++ (più costoso ma molto più efficiente) spenderemo assai meno in bolletta e ridurremo sensibilmente le emissioni di CO2.

    Ma per dare una mano al Pianeta sono molti e diversi i comportamenti, in ogni campo, che ognuno di noi può seguire senza troppi sacrifici

    IN CASA

    1. In casa, d’inverno non più di 20°C di giorno, 18°C di notte. D’estate, fare ricorso ai ventilatori e tenere le finestre chiuse nelle ore più calde.

    2. Acquistare elettrodomestici di classe A+/A++, sono più cari ma consumano molto meno

    3. Mettere in azione lavastoviglie e lavatrici solo a pieno carico e non solo per lavare due piatti e una camicia.

    4. Spegnere, se non usati, tutti gli stand-by rossi, verdi o gialli che di notte brillano su decoder, televisori, frullatori, computer.

    5. Sostituire tutte le lampadine con quelle a basso consumo significa risparmiare in CO2 e ridurre i costi dell’illuminazione di 4-5 volte.

    6. Sostituire lo scaldabagno elettrico con uno a gas meglio se integrato con un pannello solare termico consente di risparmiare energia e soldi in bolletta.

    7. Preferire la doccia al bagno riduce di 3-4 volte i consumi di acqua. Una doccia non dovrebbe durare più di 5 minuti.

    8. Ogni volta che ci cambiamo una camicia o la biancheria non consumiamo solo acqua, ma detersivo ed energia per lavarla, e altra energia è spesso necessaria per stirarla. È importante pertanto, per prevenire l’inquinamento soprattutto delle acque, fare un uso parsimonioso dei detersivi preferendo quelli ecologici e biodegradabili. Inoltre il consumo della lavatrice varia, inoltre, a seconda dei programmi, e dunque delle temperature, scelti dal momento che la maggior parte dell’energia consumata da questi elettrodomestici serve proprio a riscaldare l’acqua. In tal senso impostando lavaggi a più bassa temperatura si possono ridurre i consumi. E ancora stendere i panni in modo accurato aiuta a ridurre le operazioni di stiratura, mentre le asciugatrici elettriche consuma servono solo a consumare energia.

    9. Un fornello o un forno a gas fanno risparmiare molta energia rispetto a quelli elettrici.

    10. Preferire un televisore LCD (a cristalli liquidi) invece che al plasma, perché a parità di dimensioni dello schermo consuma circa la metà.

    ALIMENTAZIONE

    1. Per cuocere, dal punto di vista del risparmio energetico, preferire la pentola a pressione o il forno a microonde che riducono sensibilmente i tempi di cottura dei cibi. Anche con le normali pentole è possibile, attraverso un buon uso del coperchio, ridurre i consumi energetici.

    2. È importante acquistare prodotti di stagione. Per esempio la produzione in serra di 1 kg di pomodori rilascia 3,5 kg di CO2 equivalente, rispetto a meno di 0,05 kg della stessa quantità di pomodori prodotti in campo, una differenza di ben 70 volte.

    3. Scegliere prodotti di origine locale: il trasporto aereo dei prodotti alimentari da un capo all’altro del pianeta (per esempio di fragole, mele, pomodori, asparagi, zucchine…) genera circa 1.700 volte più emissioni di CO2 che un trasporto in camion per 50 km.

    4. In tutti i casi preferire sempre i prodotti biologici, sono più cari ma più buoni e più sani, la loro coltivazione non prevede il ricorso a sostanze chimiche dannose e aiuta anche la natura.

    5. L’acqua di rubinetto costa centinaia di volte di meno di quella in bottiglia, è migliore e più controllata e non inquina con la plastica, i trasporti, le etichette. Se l’acqua di rubinetto dovesse avere un lieve odore di cloro, basta tenerla in una caraffa aperta per pochi minuti.

    6. Consumare carne il meno possibile. Gli allevamenti animali, con i gas emessi, la distruzione delle foreste per produrre i mangimi e il consumo di acqua, causano un inquinamento superiore a quello di tutti i mezzi di trasporto (aereo, nave, camion, treno) del mondo. A una bistecca di 250 grammi è associata l’emissione di 3,4 kg di CO2. 1 kg di patate è invece responsabile di soli 0,06 kg di CO2.

    7. Se non si vuole diventare vegetariani, preferire almeno carne di pollame o coniglio che producono 4 volte meno CO2 della carne di manzo e sono più salutari

    8. Tra il pesce, preferire quello azzurro (sgombro, acciughe, sarde, ecc.) più sano ed economico ed evitare quello di specie in pericolo di estinzione (tonno rosso, pesce spada, squali)

    TRASPORTI

    1. L’automobile è un mezzo di trasporto molto inquinante. Negli spostamenti quotidiani prediligere l’uso del mezzo pubblico (autobus e treno) o se non si può rinunciare all’auto cercare di non viaggiare da soli: Fa bene all’umore e riduce la quota individuale di emissioni.

    2. Le biciclette non emettono gas a effetto serra né sostanze inquinanti e sono dunque il mezzo di trasporto più ecologico (secondo solo all’andare a piedi!). Sostituire un breve tratto in macchina (circa 6 km, per esempio, il viaggio andata e ritorno dal posto di lavoro) con uno in bicicletta, permette di evitare circa 240 kg di CO2 l’anno.

    3. Ricordare che il consumo di carburante dipende dalla velocità di guida: per esempio quando si guida alla velocità di 90 km l’ora invece di 110 km si diminuiscono del 20% i consumi di carburante.

    4. In città, nelle soste lunghe, spegnere sempre il motore. Ciò significa un gran risparmio in termini di costi e d’inquinamento.

    5. Un auto elettrica inquina molto meno di una a benzina o diesel. Tenere comunque conto che nessun motore (neppure quelli elettrici) può essere considerato a emissioni zero a meno che la ricarica delle batterie non avvenga con energia realmente rinnovabile (energia solare, eolica).

    6. Cambiare l’auto il meno possibile. Mediamente per produrre un’automobile occorrono oltre 20.000 kilowattora di energia elettrica e vengono emesse circa 10.000 kg di CO2 le stesse emissioni che un’automobile di media cilindrata produce percorrendo circa 60.000 km.

    7. Ricordare che non tutti gli scooter sono uguali per consumi ed emissioni: si va da quelli che percorrono oltre 35 km con 1 litro (ed emettono meno di 70 grammi di CO2 per km) a quelli che percorrono meno di 20 km con 1 litro (ed emettono oltre 120 grammi di CO2 per km).

    8. Per distanze brevi, la cosa migliore è andare a piedi, un modo che oltretutto aiuta anche a rimanere in forma.

    9. Limitare al massimo gli spostamenti in aereo che possono arrivare a superare i 250 g di CO2 per km per passeggero trasportato. Percorrere 500 km in aereo comporta l’emissione di 125 kg di CO2, equivalente a fare quasi 300 volte il bucato in lavatrice.

    RIFIUTI E IGIENE DOMESTICA

    1. Ovunque possibile praticare la raccolta differenziata, separando metalli, carta, vetro e scarti di cucina.

    2. Preferire la carta riciclata che, nel corso del suo ciclo di vita presenta, impatti più bassi rispetto all’utilizzo di carta da cellulosa pura. L’utilizzo di carta riciclata permette non solo di ridurre l’impiego di materie prime (di cellulosa e, quindi, di legno) ma anche di risparmiare energia e acqua nei processi produttivi.

    3. Evitare il più possibile l’utilizzo di prodotti “usa e getta” (es. piatti, bicchieri e posate), soprattutto se in materiali plastici che sono derivati dal petrolio, che necessitano di grandi quantità di energia per essere realizzati e, solitamente, hanno cicli produttivi estremamente inquinanti.

    4. Fare la spesa portando da casa borse di tela ecologiche e carrelli. Rifiutare sempre sacchetti di plastica, anche quelli piccoli e generalmente inutili

    5. Prediligere prodotti con imballaggio ridotto. Gli imballaggi sono una componente dominante della quantità totale di rifiuti che produciamo; in quest’ottica l’uso di prodotti sfusi o alla spina (in cui i consumatori si recano nei punti vendita muniti di un contenitore che poi riempiranno grazie al sistema dei dispenser) punta a ridurre rispettivamente i contenitori necessari o a permetterne il riutilizzo.

    6. Non farsi incantare da falsi concetti di igiene ed evitare il più possibile di usare insetticidi e acaricidi, disinfettanti, igienizzanti chimici spesso inutili se non dannosi

    7. Per le zanzare, usare zanzariere, repellenti naturali e un po’ di tolleranza. Ne guadagneranno la salute e l’ambiente.

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