RID (Rapporto Interbancario Diretto) – Diniego alla portabilità e mancata esecuzione dei pagamenti

Con la procedura RID (rapporto interbancario diretto) il cliente autorizza la banca a eseguire ordini di addebito impartiti da un terzo, sulla base di un rapporto di fornitura (si pensi alla domiciliazione bancaria delle utenze domestiche) o di finanziamento (rimborso di prestiti personali, restituzione di somme utilizzate attraverso carte di credito, rimborso di rate di mutuo, ecc.). Nel caso in cui l'intermediario proceda ad addebiti in mancanza dell'autorizzazione da parte del cliente, quest'ultimo ha diritto a chiedere il rimborso nei 13 mesi successivi.

Il diniego opposto dalla banca al trasferimento del RID presso altra banca (portabilità), ove non sorretto da adeguata giustificazione, viola il principio di buona fede e correttezza. Incombe sul ricorrente l'onere di provare di aver inoltrato alla banca la richiesta di trasferimento della domiciliazione.

Infine, spetta alla banca dimostrare l'eventuale impossibilità di procedere ai pagamenti attraverso la modalità concordata. Il pagamento mediante RID integra infatti una delega concessa dal cliente alla banca a eseguire addebiti automatici sul proprio conto corrente. Nel momento in cui la banca accetta tale delega, si assume la responsabilità di effettuare tempestivamente i medesimi pagamenti.

Quelli appena riportati sono gli orientamenti che emergono da numerose decisioni dell'Arbitro Bancario Finanziario.

26 Settembre 2014 · Marzia Ciunfrini


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