Ricevuto un avviso di accertamento: è prescrizione?

Ricevuto avviso di accertamento da agenzia delle entrate

Ho ricevuto dall'agenzia delle entrate un avviso di accertamento.

Era datato 25/07/2012.

Ricevuto perché "non risulta presentata la dichiarazione dei redditi per il periodo di imposta per l'anno 2006".

Posso fare ricorso dichiarando che i termini per l'accertamento sono decorsi oppure l'Agenzia delle Entrate era ancora in tempo?

L’avviso di accertamento può riguardare un addebito riferibile ad una finestra temporale ordinaria di cinque anni
In generale l’avviso di accertamento può riguardare, a pena di decadenza, un addebito riferibile ad una finestra temporale ordinaria di cinque anni, che termina alla data di notifica dell'atto.

Nel caso di dichiarazione omessa o infedele la finestra è di sei anni.

Pertanto, non essendo stata presentata la dichiarazione dei redditi nel 2007, gli accertamenti per addebiti riferibili all'anno di imposta 2006 possono essere notificati fino al 31 dicembre 2012.

19 Settembre 2012 · Simonetta Folliero


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14 risposte a “Ricevuto un avviso di accertamento: è prescrizione?”

  1. armbrun ha detto:

    Gentili Signori,
    vi scrivo nell’unico modo possibile e cioè rispondendo ad un post del Forum:

    TARSU e prescrizione dopo presentazione di richiesta in autotutela fatta negli uffici AMA

    In data XX-07-2005 mi viene notificata con Racc. A/R una comunicazione di regolarizzazione / avviso di accertamento. Successivamente continuo a ricevere lettere per pagamento per una sup. in mq. quasi doppia di quella reale dell’immobile e così decido di non pagare. In data XX-04-2009 ricevo una Racc. A/R in cui mi veniva intimato il pagamento entro 60 gg. dalla notifica dell’atto, però sempre per una sup. errata. A questo punto decido di andare all’AMA in data XX-05-2009 e regolarizzare tale posizione, che viene sancita con un foglio che mi hanno rilasciato in cui dovevo pagare dal 01-01-2003. Poi da questo atto del 05-2009 non ricevo più nulla. Ora a Luglio 2013 ricevo una letera inviata per posta normale in cui mi vengono richiesti i pagamenti dal 2003 che io stesso a maggio 2009 mi ero impegnato a corrispondere. Nella lettera c’è anche scritto che se non pagavo entro Agosto 2013 avrei pagato la multa per intero e la somma sarebbe stata iscritta a ruolo, ecc. ecc.. Secondo voi che devo fare ? devo aspettare una racc. A/R oppure addirittura la cartella esatt. e poi ricorrere ? ma per quali anni ? Tra l’altro se pagassi la prima rata ora sarei oltre la data da loro specificata, che però è anteriore ai 60 gg. dalla notifica/ricezione che cadrebbe il 12 Sett. p.v., visto che il timbro sulla lettera è del 12 Luglio scorso. Non vorrei che magari oltre al fatto che pago, anche su vostro consiglio, poi mi trovassi a dovere contrastare una richiesta della multa completa perché ho pagato in ritardo sulla data da loro specificata di fine Agosto scorso.

    Vi ringrazio anticipatamente e vi invio i miei più Cordiali Saluti

    • Nel 2009 viene chiarita la sua posizione, il comune prende atto della reale superficie dell’immobile soggetto a TARSU e, correttamente, le viene richiesto un pagamento per una finestra temporale di sei anni (in mancanza di dichiarazione) a ritroso. Questa è la legge: la prescrizione dei tributi è quinquennale, estendile a sei anni laddove non c’è stata dichiarazione. Di solito viene consegnato anche un bollettino che riporta l’intero importo da pagare con una riduzione (acquiescenza) delle sanzioni se il versamento del dovuto avviene entro 60 giorni.

      Da quanto lei scrive posso solo immaginare che il Comune non abbia ancora iscritto a ruolo il credito vantato nei suoi confronti.

      Le suggerisco di ritornare negli uffici dell’AMA, qui prendere visione della propria situazione debitoria in merito alla TARSU non pagata e versare il dovuto seduta stante o richiedere una dilazione.

    • armbrun ha detto:

      Il primo dubbio sintetizzando era se fosse corretto ricevere ora dopo 4 anni una richiesta di pagamento sancita nel 2009 di pagamenti dal 2003 in poi.

      Nell’ultima lettera del 12 Luglio scorso il totale è stato già suddiviso in rate, ma la prima sarebbe già scaduta il 26 Agosto scorso. In ogni caso da quanto ho capito devo pagare, ma il secondo dubbio è, come ho scritto, se pago ora sono in ritardo ? secondo loro si, ma secondo il timbro postale della lettera ricevuta che è del 12 Luglio ancora non sarebbero scaduti i 60 giorni. Comunque loro nella lettera non fanno riferimento a 60 gg. forse perché la lettera non è raccomandata, anche se fortunatamente il timbro postale si vede bene.
      Io pensavo di pagare prima del 10 Settembre (60 gg. esatti dal 12 Luglio) e se poi l’AMA vantasse altre richieste, multa intera e non ridotta, potrei fare valere il timbro delle poste sulla lettera.
      Lei che ne pensa ?

    • Il primo dubbio. Nel 2009 il Comune, su sua istanza in autotutela, prende atto della reale superficie dell’immobile assoggettato a TARSU. Quindi rielabora la pretesa e lei accetta. A partire dal 2009 il creditore ha cinque anni, nel caso specifico trattandosi di tributi locali, per iscrivere a ruolo (in pratica, passare la riscossione al concessionario). Prima di procedere, fa un estremo tentativo (avviso bonario) con la comunicazione (in posta semplice) del 12 luglio. Presumo che non ci saranno ulteriori notifiche da parte del Comune. Sicuramente le verranno inoltrate più il là, se lei non paga, dal concessionario della riscossione (Equitalia o altri a cui il Comune avrà affidato la riscossione coattiva dei tributi).

      Lei, non può pagare quando le pare. Così facendo, rende la sua situazione debitoria ancora più complessa. Gli eventuali pagamenti da lei effettuati, infatti, saranno acquisiti come anticipi, mentre l’importo nominale crescerà in funzione dei ritardi e quindi delle sanzioni e degli interessi moratori, indipendentemente da quanto da lei versato senza rispettare le scadenze convenute. Al suo posto mi recherei presso gli uffici dell’AMA, chiederei un aggiornamento della posizione e, contestualmente, una nuova dilazione con relativi bollettini rateali. Solo dopo, eseguirei il pagamento. Questo, naturalmente, con la consapevolezza che quelle rate vanno pagate nei tempi stabiliti e senza ritardi, possibilmente.

    • armbrun ha detto:

      La lettera è datata 19 Giugno e il 12 Luglio è la data di spedizione, non di arrivo, quindi tenere conto del 12 luglio sarebbe conservativo ma purtroppo non posso provare la data in cui il postino me l’ha messa nella buca delle lettere. Comunque l’AMA credo abbia immaginato che arrivasse al più tardi il 27 Giugno e da li ha dedotto il termine dei 60 gg. che ha scritto del 26 Agosto. Sono sicuro che in caso di controversia non ci sarebbero dubbi e probabilmente riuscirei a spuntarla, ma forse non ne vale la pena.
      Secondo lei quando mi recherò all’AMA, a questo punto nei prossimi giorni, devo dire di avere ricevuto la lettera del 12 luglio oppure devo fare finta di non avere ricevuto nulla e chiedere solo la mia posizione debitoria ? Forse potrei giocare a carte scoperte e avere dall’AMA solo un permesso scritto a pagare un poco in ritardo secondo i loro conti. Grazie ancora per la sua gentilezza

    • Carla Benvenuto ha detto:

      Beh, se si reca all’AMA non potrà certo sostenere che si trovava giusto a passare di là e che desiderava fare una visita agli impiegati. Detto questo, aggiungo anche che gli archivi delle CTP traboccano di sentenze sfavorevoli ai cittadini che deducevano e/o presumevano.

      Il pagamento dei tributi segue regole precise e nessun funzionario o dirigente dell’AMA potrà darle il permesso, scritto o orale, di pagare un pochino in ritardo.

    • armbrun ha detto:

      Do per scontato che lei abbia letto tutta la storia. Esiste come detto un foglio rilasciatomi a maggio 2009 dall’impiegato AMA e quindi andando lì potrei anche essere curioso di sapere come mai dal 2009 ancora non ho ricevuto nulla. Comunque di sicuro c’è che la lettera è stata spedita per posta normale e per dare scadenze precise in base alle quali perseguire, eventualmente, il cittadino ci devono essere dei riferimenti precisi che solo la posta raccomandata assicura. In questo caso io potrei anche ritrovarmi la lettera nella buca apposita mesi dopo perché il plico si era inizialmente perso e poi ritrovato e consegnato. Voglio dire che anche se pagassi adesso chi potrebbe dimostrare che io l’avevo ricevuta in tempo utile per pagare entro i termini da loro dati di fine agosto scorso ?
      Dal sito dell’AMA ho copiato quanto segue, valido solo per le famiglie:

      Solleciti e cartelle esattoriali
      Famiglie
      Nel caso in cui non si effettua il pagamento del documento tariffa entro la data di scadenza, AMA emette un sollecito di pagamento.
      Eventuali contestazioni ai solleciti di pagamento possono essere inviate ad AMA con istanza di autotutela esclusivamente al fax 0651692941. Scarica e invia il modulo allegando fotocopia di un documento d’identità valido.
      Se non si effettua il pagamento entro 60 giorni dalla notifica del sollecito Equitalia Gerit S.p.A. emette la cartella esattoriale con le sanzioni e gli interessi previsti dal Regolamento Comunale sulla Tariffa.

      Ieri sera ho anche parlato anche con una delle operatrici dello 060606 che pare siano anche preposte a rispondere a questioni riguardanti l’AMA come mi ha detto il numero verde dell’AMA. In sostanza secondo questa operatrice se uno non paga dovrebbe comunque seguire una raccomandata e poi se uno continua a non pagare, la somma viene iscritta a ruolo. L’operatrice dice anche che nessuno dovrebbe perseguirmi per un pagamento fatto in ritardo si rispetto a quanto scritto nella lettera AMA ma con una data di consegna al sottoscritto non dimostrabile in alcun modo da parte dell’AMA e quindi come noto “nessuno può pagare qualcosa che non sa di dovere pagare”, dato che sono io che dal 2009 sto aspettando che questi signori si facciano vivi con l’importo da pretendere.

      Grazie in anticipo

    • Carla Benvenuto ha detto:

      L’avviso bonario da parte dell’AMA è un atto non obbligatorio, tanto è vero viene effettuato per posta semplice. Il che significa che le affermazione dell’AMA del tipo “l’avviso le è stato inviato” prevalgono sulle sue del tipo ” … ma io non ho ricevuto nulla”.

      Per valutare la decorrenza dei termini è necessaria un notifica, cioè almeno una raccomandata AR.

      La notifica le è stata fatta presso l’AMA, nel 2009, e l’AMA, in caso di conseguente omesso pagamento, può iscrivere il credito a ruolo, senza ulteriori avvisi, il giorno prima della decadenza di legge. Lei può essere curioso quanto le pare, ma così è.

      Le CTP riboccano di ricorsi respinti, presentati da contribuenti informati dai call center.

      Il suggerimento le è stato già fornito. Lei è, naturalmente, libero di ascoltare le indicazioni dello 06.06.06.

      La discussione può ritenersi esaurita.

    • armbrun ha detto:

      Mi scusi le chiedo la cortesia di darmi questa ultima risposta.
      Il modulo compilato all’AMA nel 2009 (intitolato: “Verbale Tariffa Rifiuti”) non conteneva cifre ma solo la correzione dei mq. errati in precedenza e l’accettazione da parte mia di pagare dal 2003 in poi. L’Ammontare totale me lo avrebbero dovuto dire loro tanto è vero che nella lettera mi chiedono anche fino al primo semestre 2013 oltre alla multa ridotta al 25 % e ad altri piccoli importi.
      Nel verbale c’era scritto “Accertamento Errato, l’utente presenta planimetria da cui si evince ecc. ecc…”, quindi credo che quel tipo di notifica, del 2009, è da intendersi come interruttiva della prescrizione solamente, ma che doveva essere poi seguita da un dettaglio dei pagamenti da effettuare.
      Comunque in soldoni, secondo lei debbo andare all’AMA e mi faccio riemettere i bollettini con altre date di Scadenza ?
      Grazie per la sua gentilezza

    • L’accertamento può esserle stato notificato per compiuta giacenza, in occasione di una sua momentanea assenza dal domicilio. Non sarebbe la prima volta.

      Ecco perchè deve recarsi a chiarire negli uffici AMA e cercare di minimizzare i danni economici che le deriverebbero da una iscrizione a ruolo, con conseguente emissione di cartella esattoriale, e da un successivo tentativo giudiziale di ottenere riparazione alle presunte scorrettezze dell’AMA. E’ solo suo interesse.

    • armbrun ha detto:

      Ho copiato quanto segue dal sito dell’AMA:

      Solleciti e cartelle esattoriali
      Famiglie

      Nel caso in cui non si effettua il pagamento del documento tariffa entro la data di scadenza, AMA emette un sollecito di pagamento.
      Eventuali contestazioni ai solleciti di pagamento possono essere inviate ad AMA con istanza di autotutela esclusivamente al fax 0651692941. Scarica e invia il modulo allegando fotocopia di un documento d’identità valido.

      Se non si effettua il pagamento entro 60 giorni dalla notifica del sollecito Equitalia Gerit S.p.A. emette la cartella esattoriale con le sanzioni e gli interessi previsti dal Regolamento Comunale sulla Tariffa.

    • armbrun ha detto:

      Gentile Sig. Simone,
      Lei mi risponde parlando di una compiuta giacenza ma la lettera di cui parlo io è stata inviata con posta prioritaria.

      Questo è il suo messaggio:
      L’accertamento può esserle stato notificato per compiuta giacenza, in occasione di una sua momentanea assenza dal domicilio. Non sarebbe la prima volta.

      Ecco perchè deve recarsi a chiarire negli uffici AMA e cercare di minimizzare i danni economici che le deriverebbero da una iscrizione a ruolo, con conseguente emissione di cartella esattoriale, e da un successivo tentativo giudiziale di ottenere riparazione alle presunte scorrettezze dell’AMA. E’ solo suo interesse.

    • Io ho scritto della possibilità di un accertamento notificato per compiuta giacenza, naturalmente precedente l’invio del sollecito (o avviso bonario). Un ipotetico scenario per comporre il puzzle, nulla di più.

    • armbrun ha detto:

      Io vorrei ringraziarla infinitamente per avere risposto alle mie problematiche, perché persone come lei che si mettono a dispozione della collettività sono sempre da ammirare.
      La compiuta giacenza c’è già stata nel 2005 e comunque io andando all’AMA nel 2009 ho sanato tutto il pregresso. Il problema attuale è molto più semplicemente se pagare in ritardo rispetto ad una data di scadenza da loro ipotizzata che non fa riferimento a nessuna data certa di ricezione da parte mia, essendo l’ultima lettera inviata per posta ordinaria. Perché per legge si hanno 60 gg di tempo per pagare…ma da quando ? Ecco perché la ragazza del Call Center mi ha detto che poiché l’AMA non potrebbe provare quando effettivamente io sono venuto a conoscenza del pagamento da effettuare (ripeto che nel 2009 nel “Verbale Tariffa Ririfiuti” compilato all’AMA non era specificato alcun importo e quindi loro dovevano per forza di cose inviarmi una lettera di richiesta con inclusi gli importi) dato l’invio per posta ordinaria. Grazie ancora e Cordiali Saluti

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