Redditi on line – Gli effetti collaterali altamente indesiderati saranno frodi creditizie e furti di identità

Qui non si vuole discutere dei massimi sistemi: non interessa stabilire se la pubblicazione sul web dei dati fiscali di milioni di cittadini italiani sia stata giusta o meno. Se questa operazione abbia rappresentato effettivamente un passo in avanti verso la trasparenza fiscale.

Non si esaminano questioni al margine del filosofico, sulla privacy e fin dove questa debba essere sacrificata all'interesse generale.

Nemmeno si intende analizzare la possibilità che i dati diffusi possano, adesso, essere utilizzati per operazioni di marketing. Un incremento dei messaggi pubblicitari indesiderati, in questi tempi di spam violento, non può arrecare danni percepibili.

Una sola cosa è certa. I dati diffusi saranno una manna piovuta dal cielo per tutte quelle organizzazioni malavitose (e sono tante) che operano nel sottobosco delle truffe alle finanziarie. Truffe che si basano sul consolidato meccanismo del furto di identità e che si realizzano nel non troppo rigido e incontrollato campo del credito al consumo.

Furti di identità che per le malcapitate vittime precludono qualsiasi possibilità di accesso al credito, per lungo tempo. Oltre a comportare ingenti spese per gli avvocati e per le necessarie pratiche di cancellazione dagli elenchi dei protestati e dei cattivi pagatori.

E le conseguenza riguarderanno tutti, ma soprattutto quelli con un 730 da poveracci.

Infatti, anche se può sembrare un paradosso, le finanziarie sono molto sospettose nel concedere credito al consumo a quanti allegano alla documentazione una dichiarazione dei redditi di tutto rispetto.

Grillo, dunque, paventa potenziali pericoli per i ricconi in relazione all'attività dell'anonima sequestri, dopo la pubblicazione nel web dei dati fiscali.

Noi denunciamo invece più realistiche conseguenze per i soliti, poveri sfigati.

E' proprio il caso di concludere che, come al solito, ... piove sempre sul bagnato!

6 Maggio 2008 · Patrizio Oliva


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