La deontologia nel recupero crediti
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Le società di recupero crediti sono sottoposte ad obblighi severi. Questo è il prezzo da pagare per la moralizzazione della professione. Quali garanzie devono presentare, oltre alla loro notorietà (che è possibile verificare attraverso serie referenze) ed eventualmente all’esperienza nel settore ?
Devono rispettare tre obblighi:
1) Avere un conto clienti separato sul quale saranno obbligatoriamente e direttamente versati i fondi dei debitori.
2) Sottoscrivere una polizza d’assicurazione di responsabilità civile specifica all’esercizio della professione.
3) Dichiarare l’attività di recupero crediti al Procuratore della Repubblica presso la Corte d’Appello.
4 Luglio 2013 · Paolo Rastelli
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Stai leggendo La deontologia nel recupero crediti • Autore Paolo Rastelli
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Assolutamente no!!
Le finanziarie sono ben attente a queste cose.
Il contratto di credito al consumo che tu firmi è completamente svincolato dal particolare bene che acquisti. Non c’è alcuna relazione fra contratto e bene acquistato.
Il finanziamento viene erogato sempre per l’acquisto di un bene di consumo in generale. Anche se, come spesso accade, il post office della finanziaria è situato nei locali dell’esercizio commerciale e la possibilità di finanziamento è limitata ad alcuni articoli (o al limite, ad un solo prodotto).
Eventuali difetti del bene acquistato vanno regolati con la garanzia o con la sostituzione del prodotto.
In ogni caso l’eventuale contenzioso coinvolge esclusivamente il consumatore ed il negozio di vendita, e/o la casa produttrice del bene.
L’errore in cui cadono sovente i consumatori, quando acquistano – tramite finanziaria – beni che non rispondono ai requisiti pubblicizzati o che risultano comunque difettosi, è proprio quello di sospendere il pagamento delle rate del finanziamento.
Un errore che poi si paga salato: con interessi di mora, penali per inottemperanza contrattuale, persecuzione da parte di società di recupero crediti ecc…
Per fare una analogia banale, ma che rende bene la questione, è come se tu prestassi soldi ad un amico perchè questi vuole recarsi in un ristorante per una cena. E poi l’amico ti negasse la restituzione dei soldi prestati adducendo come motivazione l’aver mangiato malissimo in quel ristorante.
La tua domanda si ricollega a quella dell’eredità Chiara.
Non c’è limite di generazione, se c’è accettazione dell’eredità lungo l’asse ereditario.
Chi accetta l’eredità, accetta anche gli obblighi (i debiti) contratti da colui dal quale si eredita.