Non lasciarsi intimidire dalle richieste di pagamento del recupero crediti
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Prima cosa: non lasciarsi intimorire e successivamente è importante non fornire al telefono informazioni che potrebbero agevolare l’attività di recupero crediti. Fornire questi dati è uno sbaglio madornale, poiché con essi il creditore ha la strada spianata per notificarci una lettera di messa in mora, o in futuro un decreto ingiuntivo.
Buona parte del lavoro degli studi legali comprende la ricerca dell’effettivo domicilio del debitore. Quindi, lasciamo che siano gli altri a darsi da fare per rintracciare i nostri recapiti.
Per di più, c’è anche la questione privacy.
Dunque potete serenamente concludere la telefonata spiegando di non ritenere di dover fornire alcune informazioni.
Infine, un consiglio da legale.
Avviare una causa di fronte a un giudice civile ha dei costi fissi relativi al contributo unificato, alla marca da bollo e ad eventuali spese di notifica dell’atto introduttivo.
Tali costi sono variabili a seconda del giudice adito e del valore della causa, tuttavia ad oggi non possono essere inferiori a 62 euro.
Si tratta in sostanza di un ostacolo imposto dalla legge per scoraggiare le cause di entità ridotta e per finanziare l’attività dei tribunali.
Nonostante il diritto preveda che tali spese processuali siano poste a carico della parte soccombente e quindi che il giudice disponga di rifonderle, è comunque colui che avvia la causa a doverle anticipare.
Il che rende davvero improbabile che qualcuno abbia realmente voglia di agire in giudizio per una somma inferiore o pari ai 62 euro dovuti allo Stato per l’iscrizione a ruolo della causa, ai quali poi, tranne nel caso in cui l’attore decida di non farsi assistere da un avvocato dovranno essere aggiunti gli onorari dell’avvocato.
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11 Dicembre 2013 · Carla Benvenuto
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