Rapporto fra sovraindebitamento e credito al consumo

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La piaga del sovraindebitamento appare strettamente correlata alla capillare diffusione del credito al consumo e può essere considerata di natura strettamente strutturale, nel senso che accompagna un radicale mutamento dell'atteggiamento delle famiglie nei confronti dell'indebitamento tramite credito, al quale non si ricorre più come un tempo come misura eccezionale o comunque di emergenza, ma piuttosto come modalità di pagamento anche per l'acquisto di beni voluttuari e di immediato consumo.

Importante sottolineare che le nuove modalità di pagamento, il credito al consumo ecc., non devono essere considerati a priori produttivi di danni, in quanto, se utilizzate con criterio, si configurano come elementi funzionali al moderno sistema economico di cui sono addirittura considerati fattori trainanti.

Infatti, è anche grazie alla possibilità di ottenere dei prestiti che una persona può programmare il proprio sviluppo futuro, aziendale e/o familiare. La situazione però assume tutt'altra caratteristica quando il debito da fisiologico diventa patologico ossia quando conduce al sovraindebitamento, andando a sconvolgere il normale sviluppo del sistema.

Il fenomeno del ricorso al credito al consumo sta infatti registrando in questi anni un vero e proprio boom, dunque, oggigiorno sono sempre più numerose le persone che acquistano qualsivoglia prodotto a rate o per mezzo di un finanziamento.

Gli effetti indesiderati del credito al consumo

E’ chiaro che con ciò non si vuole condannare sistematicamente il ricorso al credito al consumo, dal momento che esso riveste un ruolo essenziale nell’economia delle società industrializzate.

Infatti, il credito al consumo "quale operazione diretta a consentire l’immediata acquisizione di beni e servizi, non conseguibili in altro modo se non rinviandone l’acquisizione al momento di una maggiore disponibilità economica”, presenta indubbi vantaggi per ciascuno dei tre soggetti coinvolti nell’operazione di credito: l’acquirente può divenire titolare del bene immediatamente dietro  dilazionamento dei costi; il venditore ha più possibilità di raggiungere l’assorbimento della merce; infine, dal canto loro, i finanziatori possono conseguire elevati profitti attraverso normali operazioni di prestito.
Tuttavia, ai tanti vantaggi che caratterizzano l’operazione di credito, si accompagnano non pochi inconvenienti, primo su tutti la trasformazione del soggetto da consumatore-pagatore in consumatore-debitore, dal momento che all'acquisto di un prodotto non corrisponde un corrispettivo in denaro immediato.

La diffusione dei finanziamenti concessi per l'acquisto di beni durevoli o non durevoli ha anche modificato il numero di soggetti coinvolti nello scambio commerciale: si è infatti passati dal classico binomio “venditore-acquirente” alla triade “venditore-acquirente-istituto bancario/finanziario”.

Non diverso appare l’effetto del ricorso ad altre forme di accesso al credito quali le “carte revolving” e la cessione del quinto dello stipendio, le quali spesso si sovrappongono all'utilizzo del prestito presso banche o finanziarie, arrivando a determinare la situazione denunciata dall'Istat, secondo cui il 14,40% delle famiglie italiane, almeno in un’occasione all'anno, ha difficoltà a pagare il cumulo delle dei prestiti accesi (ISTAT, 2006).

In entrambi i casi si tratta di modalità utilizzate sempre più frequentemente dai consumatori, anche grazie alla loro facilità di accesso che le caratterizza. Per quanto riguarda le prime esse si configurano come una riserva di credito permanente, in quanto a differenza delle normali carte di credito, esse consentono il pagamento rateale secondo una certa somma fissa scelta dal cliente ogni mese che si ricostituisce man mano che il titolare rimborsa l’importo prestato. Secondo le stime di Assofin-Crif-Eurisko, quelle circolanti in Italia hanno ormai superato gli 8,5 milioni.
La cessione del quinto dello stipendio - una risorsa per cattivi pagatori e protestati

Per quanto riguarda le modalità di accesso al credito dietro cessione del quinto dello stipendio, anche questo, nel corso del 2005 ha registrato un utilizzo sempre più cospicuo anche grazie al fatto che la finanziaria del 2005 ha allargato la possibilità di ricorso a questo strumento creditizio, oltre che ai dipendenti pubblici e privati, anche a pensionati e lavoratori a tempo determinato (Legge numero 80/2005).
Nonostante gli elevati tassi di interesse che la caratterizzano, la cessione del quinto attira prevalentemente quei soggetti che presentano pregresse situazioni finanziarie problematiche, quali i protesti o altre forme concomitanti di indebitamento che precludono loro l’accesso alle tradizionali vie creditizie.

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27 Novembre 2007 · Loredana Pavolini




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