Quello che più mi manca nella mia vita da debitore …

Caro Paolo, sai cosa mi manca di più nella mia vita? La serenità! La serenità di un giorno senza pensieri a rate di banche e a cartelle esattoriali, alcune volte ho persino paura del postino o del campanello che suona. Sai cosa ho imparato però? Che i codici e i regolamenti vanno studiati a fondo (anche senza tributaristi) perchè non sempre quello che abbiamo davanti è, come ce lo propinano banche e concessionario della riscossione. La banca ti revoca il fido o ti chiede di rientrare? (succede spesso quando fiuta l’insolvenza) nella maggior parte dei casi è una rischiesta ingiusta a cui non si deve stare (fai un po’ di ricerche sul web e vedi quante sentenze a favore del correntista ci sono).

Sono anni che sei in causa per delle fatture? Valuta una cessione del credito ad una società di recupero crediti. Ora, prima di “prendere” altri soldi in banca devi ragionare su quale è il piano da seguire… Quei soldi devono servire a risolvere la situazione non ha tamponarla altrimenti tra un anno sarai nella stessa situazione di oggi più il nuovo prestito. La ditta ora copre le spese correnti? Se SI, devi gestire la situazione per sistemare il passato, se NO, devi gestire la situazione per poterne uscire nel migliore dei modi. Se il lavoro “gira” valuta la costituzione di una nuova società (una srl magari) e “parcheggia” la ditta per poter sistemare i debiti e gli scoperti con più tranquillità. Ma ripeto, mai e poi mai, lasciarsi prendere la mano dalla disperazione, se le cose non vanno non bisogna pensare nel “prestito tampone”. Vedi caro Paolo, in tempi come questi, la conduzione delle nostre ditte o società, deve permetterci di aprire il paracadute nei casi in cui l’aereo sta per schiantarsi, se “offriamo” il nostro paracadute a garanzia, faremo la fine dell'aereo! Spesso facciamo tutti lo stesso errore, lavoriamo per le nostre aziende e cerchiamo di salvarle a tutti i costi anche quando ci rendiamo conto (e non vogliamo ammetterlo) che stiamo operando un paliativo non un salvataggio. La nostra vita e la nostra serenità dobbiamo apporle davanti a tutto, le nostre case, quelle che abbiamo “costruito” con tanto sacrificio non possiamo offrirlo a garanzia di qualcosa. Se sei, come lo sono io in questa situazione, lavora per la tua serenità. Quando ti presenti in banca o dal concessionario della riscossione devi sapere cosa stai chiedendo e devi conoscere anche quello che potrebbero risponderti, solo così sarai in grado di rispondere nuovamente e aggirare gli ostacoli, non devi chiedere, ma prospettare soluzioni. Io passo 5 ore al giorno (la sera spesso) a leggere norme e contronoerme, sentenze, forum, occorre sapere di cosa stiamo parlando solo così ne usciremo. Un abbraccio, Andrea.

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18 Settembre 2010 · Chiara Nicolai


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