Quando il pignoramento di stipendi e pensioni è effettuato direttamente da Equitalia

Le somme dovute a titolo di pensione, di stipendio, di salario o di altre indennità relative al rapporto di lavoro o di impiego, comprese quelle dovute a causa di licenziamento, possono essere pignorate dall'agente della riscossione in misura pari ad un decimo per importi fino a 2.500 euro e in misura pari ad un settimo per importi superiori a 2.500 euro e non superiori a 5.000 euro.

Resta ferma la misura di un quinto, se le somme dovute a titolo di pensione, di stipendio, di salario o di altre indennità relative al rapporto di lavoro o di impiego, comprese quelle dovute a causa di licenziamento, superano i cinquemila euro.

Per quanto riguarda in particolare le pensioni, l'importo al netto della quota pignorata non può essere inferiore al minimo vitale.

Nel caso di accredito delle somme sul conto corrente intestato al debitore, gli obblighi del terzo pignorato non si estendono all'ultimo emolumento accreditato allo stesso titolo.

L'atto di pignoramento dei crediti del debitore verso terzi può contenere l'ordine al terzo di pagare il credito direttamente ad Equitalia, fino a concorrenza del credito per cui si procede e nel termine di sessanta giorni dalla notifica dell'atto di pignoramento.

L'atto di pignoramento può essere redatto anche da dipendenti di Equitalia non abilitati all'esercizio delle funzioni di ufficiale della riscossione e, in tal caso, reca l'indicazione a stampa dello stesso agente della riscossione.

2 Settembre 2013 · Carla Benvenuto


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6 risposte a “Quando il pignoramento di stipendi e pensioni è effettuato direttamente da Equitalia”

  1. Ada E Carmelo Rizzato ha detto:

    A mi scusi ho dimenticato di dire che secondo l’azienda loro mi calcoleranno la rata secondo quanto ho raggiunto di stipendio perche secondo gli straordinari puo essere di piu ( cioe una 10 euro in piu ) quindi l’azienda non tocca il netto ma il complessivo e questo e di legge ?

    • Annapaola Ferri ha detto:

      Anche gli straordinari subiscono prelievo per la quota di pignoramento, purtroppo non c’è alcun dubbio. Ma nella misura di un decimo, non di un settimo. Se lei guadagna 7 euro al mese per il lavoro straordinario l’azienda deve prelevare 70 centesimi e non un euro come invece fa, peraltro in modo illegittimo.

  2. Ada E Carmelo Rizzato ha detto:

    La ringrazio per la risposta ultra veloce ricevuta ma quindi equitalia mi puo toccare l’assegni familiari eventuali straordinari? , ma di legge equitalia non dovrebbe togliere un decimo dello stipendio base e non di tutto ? mi perdoni ma io sono stupido in queste cose ,comunque io ho parlato sia con equitalia e mi ha detto che a chiesto all’azienda di togliermi un decimo ma invece l’azienda mi ha detto che mi ha tolto un settimo per questo non capisco ,,,, ma lei dice un decimo di 1197,00 stipendio base ho di 1450,00 compresi assegni e cosi via …… e cosa mi puo pignorare altro ?

    • Annapaola Ferri ha detto:

      Non si tratta di scelte di Equitalia. Si tratta di regole imposte dalla legge. Il datore deve prelevare un decimo di tutto quello che lei percepirebbe (niente escluso, e dunque compresi gli assegni familiari) se non avesse in corso la cessione del quinto.

      Un settimo dello stipendio, giusto per chiarire, è più di un decimo. All’azienda dovrebbe chiedere perché le toglie di più senza alcuna ragione, invece di concentrarsi su Equitalia.

  3. Ada E Carmelo Rizzato ha detto:

    Sono dipendente con uno stipendio netto di 1197 euro ma in totale in busta paga ricevo 1450 euro lorde ho una cessione del quinto di 132 euro ora ho ricevuto un pignoramento da Equitalia di 183 euro pari a un settimo del complessivo stipendio, cioe assegni familiari di 345,00 euro, 80 euro di bonus di tutte le ritenute possibili. Vorrei sapere ma Equitalia può togliermi il settimo di tutte le ritenute in busta paga?

    • Annapaola Ferri ha detto:

      Correttamente le è stato pignorato un decimo (e non un settimo) dello stipendio al netto delle ritenute fiscali, ma comprensivo di bonus, assegni familiari e cessione del quinto in corso. Si applica, invece, la quota di un settimo di pignoramento a chi percepisce uno stipendio che supera i 2.500 euro.

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