Contratti di prestito – domande e risposte sui prestiti a rate

Attenzione » il contenuto dell'articolo è poco significativo oppure è stato oggetto di revisioni normative e/o aggiornamenti giurisprudenziali successivi alla pubblicazione e, pertanto, le informazioni in esso contenute potrebbero risultare non corrette o non attuali.

Ho letto che prima di sottoscrivere un prodotto per il consolidamento del debito che sostituisce i vecchi prestiti con uno nuovo a più lunga durata, bisogna essere molto prudenti: in quali casi vale la pena di farlo?

Il consolidamento dei prestiti permette di riunire in un'unica rata i diversi prestiti contratti per la casa o per comprare l'auto. Il vantaggio è una riduzione della somma da pagare ogni mese, lo svantaggio, invece, l'allungamento della durata del nuovo prestito e il conseguente pagamento di maggiori interessi.

Dunque, valutate bene questa opportunità: potrebbe essere conveniente solo se l'allungamento della durata è modesto e il tasso offerto dalla nuova banca è più basso della media dei tassi pagati con i prestiti in essere. Occhio poi alle spese, come per esempio il costo di istruttoria, e all'estinzione anticipata dei prestiti che di solito (a parte i mutui stipulati dal 2 febbraio 2007 in avanti) comporta il pagamento di una penale.

Ho bisogno di chiedere un prestito e volevo confrontare diverse offerte, ma la finanziaria dove sono andato mi ha detto che non può farmi un preventivo da portare via: o firmo o niente. Che cosa posso fare?

La normativa che dovrebbe tutelare il consumatore è quella sulla trasparenza, che prevede che è diritto del cliente avere una copia del contratto prima della stipula e che debbano essere messi a disposizione del pubblico foglietti informativi datati e aggiornati. Se la finanziaria non rispetta questa normativa il consiglio è di non fidarsi.

Occorre sempre verificare che quello che viene detto a parole dal consulente sia vero e per farlo si deve avere la possibilità di valutare bene per iscritto tutto. Non ci si può certo fidare di qualcuno che non dà la possibilità di confrontare e di conoscere bene le condizioni del prestito, ma soltanto di firmare un contratto che impegna per molto tempo alla cieca.

Se voglio comprare l'auto a rate mi conviene accettare la proposta della concessionaria o chiedere alla mia banca?

Il consiglio di Altroconsumo è di valutare e confrontare entrambe le possibilità: prestito finalizzato direttamente in concessionaria e prestito personale in banca (non solo la propria, ma anche altre, spesso non è richiesta infatti l'apertura di un conto corrente nell'istituto che eroga il prestito).

La scelta del prestito migliore va fatta basandosi sul Taeg (Tasso annuo effettivo globale) e tutte le spese. Prendetevi sempre un po' di tempo per il confronto e non basatevi soltanto su quello che vi viene raccontato a voce: per legge, è vostro diritto avere una copia del contratto anche prima della stipula.

Vorrei chiedere un finanziamento perché ho necessità di fare un urgente lavoro in casa, ma pago già anche la rata del mutuo e ho paura di esagerare con i debiti. Qual è la rata massima che una famiglia si può permettere senza rischiare?

Il consiglio di Altroconsumo è che il totale delle rate da pagare in un mese non superi il 30 per cento del reddito mensile della famiglia. Se il reddito è di 2.500 euro, per esempio, la rata del mutuo e quella del nuovo prestito insieme non dovrebbero superare i 750 euro.

Questo limite vi tiene al sicuro dal rischio di sovraindebitamento: cioè dalla possibilità che spese improvvise e impreviste possano rendere insostenibili in futuro le rate.

Mi hanno mandato una carta di credito rateale che non ho richiesto direttamente a casa: come è possibile?

Alcune finanziarie utilizzano una modalità d'emissione delle carte revolving non molto trasparente. Accade infatti che, quando il consumatore va in negozio e sottoscrive un prestito finalizzato per acquistare a rate una tv o un elettrodomestico, firmi nel contratto di prestito anche una clausola in cui autorizza l'emissione a suo nome di una carta di credito revolving, cioè una carta che rateizza gli estratti conto. Quando la carte arriva a casa non è attiva.

Il consiglio è di fare molta attenzione al tasso d'interesse della carta, che può raggiungere anche il 20 per cento. Se non vi interessa, meglio tagliarla in due e rispedirla all'ente emittente.

Il mese scorso ho utilizzato la mia carta di credito per pagare a rate la spesa del supermercato, oltre che alcuni capi d'abbigliamento e la piscina dei bambini: mi sembra comodo e mi consente di non soffocare in questo momento dell'anno così pieno di spese. E' così?

Sicuramente la carta di credito revolving è uno strumento molto flessibile, che dà possibilità di pagare a rate diverse tipologie di acquisti, dalla spesa del supermercato a quella nei negozi di abbigliamento. Occorre, però, che venga utilizzata e scelta consapevolmente, basandosi più che sul canone annuale (spesso gratuito) sul Taeg della carta, vale a dire il Tasso annuo effettivo globale.

Dall'ultima rilevazione di Altroconsumo sulle carte revolving, infatti, questo parametro è in media del 19,44 per cento e può raggiungere la ragguardevole cifra del 25 per cento. Esistono modalità meno costose per rateizzare le spese: un prestito probabilmente avrà un Taeg più basso.

Ho avuto problemi con il pagamento di un prestito e ho saltato alcune rate: così mi è arrivato un avviso di pubblicazione del mio ritardo dai sistemi di informazione creditizia. Che cosa significa?

Significa che il suo ritardo è entrato in un Sic, sistema informativo gestito da soggetti privati in tema di credito al consumo, affidabilità e puntualità dei pagamenti e lei è considerato un "cattivo pagatore". Si tratta di banche dati interrogate da banche e finanziarie per verificare se siamo affidabili quando chiediamo un prestito: e un cattivo pagatore, cioè una persona segnalata per un ritardo o un mancato pagamento, difficilmente lo otterrà, il finanziamento.

Il Codice deontologico delle Centrali rischi private, varato nel 2004, regolamenta quando e per quanto tempo il nominativo di una persona può rimanere in memoria: 12 mesi dalla regolarizzazione se si tratta di ritardi non superiori a 2 mesi o due rate, e massimo 24 mesi negli altri casi. I ritardi non regolarizzati possono rimanere in memoria per massimo 36 mesi dalla data di scadenza del rapporto.

Ciò significa dunque che chi paga con un ritardo non superiore a due mesi avrà il suo nominativo nella centrale per massimo un anno dal pagamento.

Ho 70 anni, sono in pensione e ho letto che c'è la possibilità di chiedere un finanziamento, che però la mia banca mi ha negato per limiti d'età: come stanno le cose?

Molti istituti bancari effettivamente non erogano mutui o prestiti personali a chi ha superato una certa età, in genere i 68 anni.

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8 Agosto 2013 · Carla Benvenuto


Commenti e domande

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Una risposta a “Contratti di prestito – domande e risposte sui prestiti a rate”

  1. antonio ha detto:

    ho pagato 1 rata in ritardo di 10 gg mi hanno chiesto 45 euro tra interessi e penale mi domando se tutto questo e lecito

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