La PITTIMA – una professione sempre attuale nel recupero crediti

Professione recupero crediti - quando per costringere il debitore a pagare si utilizzava la pittima

Sono passati dieci anni da quando ho avviato la mia prima attività e, se siete in affari da tempo, so che avete sperimentato anche voi la spiacevole situazione di dover fare solleciti, moratorie ed ingiunzioni di pagamento.

L’aspetto più odioso è vedere, tra mille disperati, persone senza scrupoli che, pur mancando nell’onorare i propri conti, non rinunciano ad auto sportive e vacanze in Sardegna.

Qualcuno un giorno mi disse: “Siamo nel Far West, Fucile e Revolver oggi si chiamano commercialista ed avvocato!”

Ma, è una mia impressione o l’avvocato sta perdendo il suo potere di suggestione? Una volta faceva paura a qualcuno, oggi un po’ meno evidentemente ... Urge trovare metodi alternativi di recupero crediti!

E se vivesse una nuova stagione la “Pittima”? “Pittima” è un’espressione largamente diffusa ai nostri giorni, che viene associata ad una persona insistente, pedante e lamentosa.

Sono in pochi però a conoscere l’origine di questa figura: nelle repubbliche marinare era un esattore, vestito con una tonaca rosso fuoco, pagato per seguire il debitore in ogni sua mossa pubblica. La Pittima gridava per le strade ed additava l’insolvente così da gettarlo nell’imbarazzo e farlo cedere per sfinimento, fino ad onorare le proprie pendenze.

Vivendo noi in tempi in cui l’onore è stato sacrificato sull’altare dell'immagine e dell'apparenza, propongo di far rinascere questa efficace figura professionale.

Se i nostri debitori se ne fregano dell'avvocato, voglio vedere quando si trovano appollaiata accanto a loro - sul divanetto del “Bar Piazzetta” di Porto Cervo - la nostra bella Pittima, armata di un fresco Mojito e della peggior invettiva mondana!

Volendo applicare il modellamento della PNL, dalla Pittima che cosa avremmo da imparare nel recupero crediti? Decisamente, la Costanza!

Di Raffaele Tovazzi da Formazione, negoziazione e coaching

Il mestiere della pittima secondo Wikipedia

Pittima è il termine con cui in passato veniva definita, particolarmente nelle repubbliche marinare di Venezia e Genova, una persona pagata dai creditori per seguire costantemente i propri debitori. Sorta di esattore che aveva come compito quello di ricordare a costoro che dovevano saldare il debito contratto.

La pittima poteva gridare a gran voce per mettere in imbarazzo il debitore, e il suo costante pedinamento era volto a sfiancarlo così che si decidesse a saldare il debito, la cui riscossione gli poteva fruttare una percentuale più o meno congrua.

La pittima vestiva di rosso, affinché tutti sapessero che il perseguitato dalla pittima era un debitore moroso. Questo aumentava l’imbarazzo dovuto al pedinamento della pittima.

In particolare nella Serenissima Repubblica la figura della pittima era reclutata tra gli emarginati e i disagiati che fruivano di una sorta di assistenza sociale del Doge costituita da mense pubbliche e ostelli a loro riservati.

Questi assistiti dovevano però rendersi disponibili a richiesta delle istituzioni per fare la pittima: il debitore pedinato non poteva nuocere a queste figure istituzionali pena la condanna. Il credito doveva essere difeso come il buon nome della maggiore repubblica commerciale dell'epoca.

Pittima è divenuto in seguito sinonimo di persona insistente che si lamenta sempre (ma anche, quindi, in termini speculativi, di percentuale).

In dialetto veneziano, la frase genericamente più utilizzata per definire pittima una persona è: “Ti xe proprio na pittima!” (Sei proprio uno che si lamenta di continuo per nulla), equivalente di “T’ê pròpio ‘na pìtima!”, in lingua genovese.

Il termine è usato ugualmente in dialetto fiorentino e compare comunque tra le voci del dizionario italiano Garzanti, che ne dà la definizione di “una persona noiosa, che si lamenta in continuazione di piccole cose”.

23 Agosto 2012 · Loredana Pavolini




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