pignoramento stipendio da parte di società di recupero crediti

Volevo chiedere le società di recupero crediti possono pignorare un quinto dello stipendio anche se si è lavoratori precari? cioè con contratti che ti scadono ogni anno? sempre però con la setssa azienda...

Le azioni esecutive nei confronti del debitore, fra le quali il pignoramento dello stipendio, sono una prerogativa (almeno nella stragrande maggioranza dei casi) dei creditori, e non dei services di recupero crediti.

Nel Suo caso, è teoricamente possibile un pignoramento dello stipendio, ma in pratica non capita mai.

Per pignorare lo stipendio infatti sono necessarie procedure e tempi che per il creditore sono un costo, e nel caso che non Le rinnovassero il contratto il pignoramento andrebbe a decadere (salvo ripartire da capo quando successivamente dovesse trovare un altro lavoro).

Quindi, da questo punto di vista, può stare tranquillo.

12 Febbraio 2011 · Simone di Saintjust


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4 risposte a “pignoramento stipendio da parte di società di recupero crediti”

  1. Alessandro ha detto:

    Il debito mandatomi da Euro Parking Collection è di 265 euro e davvero possibile che possa rischiare di pagare in futuro qualche migliaia di euro per un debito iniziale di questa entità?

    C’è anche il rischio di essere citato in giudizio e dover affrontare un processo in italia per una somma simile?
    un recupero crediti straniero ha davvero cosi tanto potere in italia nei confronti di un privato tanto da poter pignorare il conto corrente di un cittadino italiano?

    Nel caso non posso chiedere che mi venga inviato il primo sollecito di pagamento senza l’aumento?(tra l’altro non so neanche a quanto ammonti inizialmente la multa).

    Infondo non ho mai ricevuto la multa ne firmato nessuna raccomandata da parte del recupero crediti il che mi fa pensare ad uno stratagemma per ottenere più soldi e per bloccare un eventuale ricorso previsto fino a 30 giorni dal primo accertamento.

    • Ornella De Bellis ha detto:

      Lei non deve dimenticare che, ormai, viviamo in Europa. Nel precedente intervento le sono state elencate le teoriche possibili conseguenze. Non v’è, purtroppo, null’altro da aggiungere.

  2. Alessandro ha detto:

    Vi scrivo perchè ho un problema con una agenzia di recupero crediti Inglese: ieri mi è pervenuta una raccomandata di un”secondo sollecito” da parte di una agenzia di recupero crediti inglese dove diceva che sono stati incaricati dall’Ungheria per riscuotere una multa di mancato pagamento Vignetta autostradale, fermo e restando che non ho mai ricevuto il primo sollecito (per cui si sono sentiti in potere di incrementarmi la multa)
    Volevo sapere che rischi corro a non pagare?

    Può un’agenzia di recupero crediti inglese comprare un debito che a loro dire avrei verso l’Ungheria e riscuoterlo in italia?

    Possono arrivare a farmi causa (con incremento dei costi) e pignorarmi dei beni ?

    Cosa dice in proposito al legge italiana?

    Secondo voi cosa dovrei fare?

    • Ornella De Bellis ha detto:

      Non si tratta di una multa, ma della pretesa relativa ad un credito, legittimo, esigibile e documentato, per il cui recupero stragiudiziale il gestore delle autostrade ungheresi NUSZ si e’ affidato alla inglese EPC. Naturalmente, al costo dell’importo, dovuto e non pagato, si aggiungono le spese di notifica ed il corrispettivo per l’intervento della EPC, resosi necessario a seguito di un comportamento indiscutibilmente elusivo di un fruitore di servizi autostradali ungheresi.

      Potrebbe non aver ricevuto il primo sollecito perché la raccomandata le può essere stata notificata per compiuta giacenza in seguito a temporanea irreperibilità del destinatario.

      Il gestore delle autostrade ungheresi, per il recupero del credito, puo’ affidarsi a chi meglio crede, purché la societa’ che riceve l’incarico operi secondo le norme di diritto comunitario.

      Il prossimo passo del creditore sara’ il passaggio dalla fase stragiudiziale a quella giudiziale, con la notifica di un titolo esecutivo europeo.

      Si tratta di un certificato che accompagna una decisione giudiziaria nazionale e ne consente l’esecuzione in un altro Stato membro. Vale, fra l’altro, per la riscossione coattiva del credito non contestato quando il giudice nazionale, su ricorso di EPC e NUSZ, avra’ deciso che l’importo in questione (gravato da ulteriori spese legali ed interessi moratori) e’ dovuto.

      Anche nella fase giudiziale avra’, eventualmente, modo di far valere le sue ragioni, contestando l’importo ingiunto attraverso l’assistenza legale di professionisti ungheresi dopo la citazione che le verra’ notificata, persistendo l’inadempienza, da un Tribunale ungherese.

      L’alternativa ad adempiere la seconda pretesa di EPC (integrando il primo pagamento gia’ effettuato, seppur fuori termine) e’ quella di lasciare le cose come stanno, con la consapevolezza che, se le andasse male, si potrebbe ritrovare a dover corrispondere qualche migliaio di euro attraverso il pignoramento del conto corrente oppure, a rate, con il 20% mensile del suo stipendio (o pensione).

      Io personalmente, al posto suo, correrei questo rischio.

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