Capienza pignoramento con cessione del quinto ed eventuali crediti alimentari

Pignoramento e cessione volontaria del quinto dello stipendio

Come prescrivono gli articoli 68-69-70 sulla coesistenza di cessione volontaria e quinto, su una somma 100 se ne ricava la metà ossia 50 si decurta la cessione 20 e si ha la quota 30. Ora quello che non ho capito io è se la quota 30 sia quella che può essere pignorata o su quello si applica il quinto nel caso di debiti verso finanziarie?

Io prendo 1000 euro al mese, ho una cessione volontaria da tre anni di 224 ora una cosa è sapere che mi possono pignorare 1000/2=500-224= 376 euro, oppure 1/5 di 376 vi prego, è importante, chi sa qualcosa mi risponda.

Pignoramento dello stipendio e capienza

La quota pignorabile è il 20% dello stipendio, quindi 20 se lo stipendio è 100 e pertanto le saranno presumibilmente pignorati 200 euro/mese.

Ma allora perchè si calcola la capienza? Perchè calcolare la metà dello stipendio e sottrarvi la cessione? La risposta è che non tutti i casi sono semplici come il suo.

La capienza è importante perchè la somma di tutti i pignoramenti che gravano sullo stipendio, della cessione (talvolta anche del prestito delega, ma dipende dal giudice) e degli eventuali crediti alimentari vantati nei confronti del debitore non può superare la metà dello stipendio stesso. Nel pignoramento delle pensioni, inoltre, il residuo non può essere inferiore al minimo vitale (più o meno assimilabile al trattamento minimo pensionistico).

Nel suo caso non c'è problema. Ma supponiamo che lei oltre alla quota ceduta abbia già subito un pignoramento di 1/5 da Equitalia per tasse non pagate e debba 6 euro/mese alla sua ex moglie, perchè separato ed sottoposto ad esecuzione dall'ex coniuge per crediti alimentari. Poi arriva la banca dove lei ha ottenuto un finanziamento, puntualmente non rimborsato, che al giudice chiede il pignoramento di un altro quinto del suo stipendio.

La banca pretende 20, ma il giudice si chiede: c'è capienza nello stipendio di questo povero Cristo?

Ed allora convoca il datore di lavoro e gli ordina di riferire i prelievi che ogni mese opera sulla busta paga del debitore, oltre, naturalmente, alla sua retribuzione netta.

Quindi comincia il calcolo del giudice: prende 100 (lo stipendio mensile netto del debitore) calcola la metà ed ottiene 50. Poi toglie la cessione e siamo a 30 di residuo. Deve togliere ancora quanto prelevato ogni mese in seguito al pignoramento effettuato da Equitalia, e cioè 20. Restano 10 di capienza.

Ma non è finita. Bisogna considerare che il debitore deve 6 in seguito al pignoramento dello stipendio effettuato dalla ex moglie. La capienza finale del debitore è 4.

Il giudice convocherà i creditori e dirà loro che non può pignorare più di 4 auro al mese e che dovranno accontentarsi.

In conclusione ad un debitore che prende 100 non è sempre possibile pignorare 20. Tutto dipende dalla capienza del suo stipendio.

E, per favore! Adesso non mi dica che sta pensando ad un accordo consensuale di separazione da sua moglie, proponendole di versarle 30 come assegno alimentare e di farla procedere, poi, al pignoramento della somma presso il suo datore di lavoro ....

24 Ottobre 2012 · Genny Manfredi


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