Occhio all’inganno, evita il danno! – Piccolo manuale per difenderci dai signori delle truffe

Occhio all'inganno, evita il danno! » Piccolo manuale per difenderci dai signori delle truffe - I borseggi

I borseggi avvengono di solito in luoghi affollati (auto­bus, metropolitana, mer­cato, feste patronali, sa­gre, ecc.). I borseggiatori spesso operano in gruppo, spin­tonando, urtando, per poi allontanarsi rapidamente.

Dopo un prelievo di danaro presso la banca o l'ufficio postale non dilun­garti sulla strada del rien­tro e non fermarti a par­lare con sconosciuti.

Non tenere grosse somme di denaro all'interno della borsetta oppure del porta­foglio.

Quando esci tieni nella borsa i documenti e le chiavi di casa separati dai soldi.

Conserva in casa una fo­tocopia dei documenti che possono essere smar­riti e/o sottratti (la carta d'identità, il passaporto, la patente di guida, il libretto della pensione, le tessere del bancomat, le carte di credito) per rendere più facile l'emissione del du­plicato o del nuovo docu­mento da parte degli uffici competenti.

Truffe successive ai prelievi

Dopo un prelievo consistente di danaro può accadere di essere contattati da persone che si spacciano per dipendenti dell'istituto bancario oppure dell'ufficio postale.

Con false affermazioni (controllo delle banconote che sono state consegnate, presunti errori a tuo svantaggio) si fanno consegnare  il contante.

In genere i truffatori operano in coppia e una delle due persone distrae la vittima prescelta, con richieste varie o con una piacevole conversazione.

ATTENZIONE - Nessuna banca manda i dipendenti a casa dei clienti per “servizi” di questo tipo.

Truffe di maghi e cartomanti

Sebbene l'attività di astrologo, chiromante, o veggente non sia vietata dalla legge, suggeriamo alcuni comportamenti da tenere per non essere vittima di truffe o imbrogli ben più gravi del "gioco" offerto da queste pratiche.

E allora, non parlare mai della tua vita privata e non fornire recapiti personali: queste infor­mazioni saranno utilizzate per convincerti che stai par­lando con una persona do­tata di particolari poteri. Fatti mettere per iscrit­to ciò che ti viene ga­rantito: non sei tu che dubiti delle sue capacità, ma lui/lei che deve assumersi la responsabilità di quanto afferma.

Giochi d’azzardo e facili vincite - di sicuro c'è sotto la truffa

Ricorda che nel gioco, anche quello legale (lotto, enalotto, ecc.) l'unica certezza è la vincita per chi gestisce il sistema. A maggior ragione quan­do si tratta di gioco di azzardo, ovvero di giochi vietati dalla legge.

Dunque, dubita sempre dei giochi molto semplici e facili, di cui è ovvia la soluzione. Alcune emittenti propon­gono falsi telequiz, cru­civerba, calcoli matematici molto facili: le numerose telefonate che vengono trasmesse sono di persone che forniscono risposte sbagliate, creando la convinzione di potere agevol­mente vincere la somma in palio.

Chi prova a chiamare dovrà comporre un nume­ro che inizia con 899 op­pure 892. Dall'altro capo del telefono si verrà invi­tati a richiamare poiché le linee sono sovraccariche: il costo per ogni chiamata sarà di 15 euro. In pochi minuti potreste compiere molti "tentativi" e solo al ricevimento della fattura del servizio telefonico sco­prirete il prezzo di questa vincita "facile".
L'informazione del costo del servizio è normal­mente scritta, in basso, in bianco, piccola, mentre la promessa di vincita di qualche migliaia di euro è scritta a caratteri cubitali.

Sconosciuti alla porta - la truffa suona sempre due volte

ATTENZIONE! Le società fornitrici di luce, acqua, gas non inviano personale a ritirare denaro a domicilio. Nessuna amministrazione comunale obbliga all'acquisto di rilevatori di fughe di gas.

A volte si possono presentare falsi pub­blici ufficiali (persone che affermano di essere della Polizia di Stato, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza).  Non aprite le porta: fatevi dire il loro nome e telefonate per verificare ciò che viene detto.

Chiamate i numeri che conoscete, non fi­datevi di quelli che vi ven­gono forniti dai vostri in­terlocutori.  Se non capite ciò che vi viene detto, invi­tate a ritornare quando sarete in compagnia di altre persone.

Diventate solidali con i vostri vicini di casa: se vi siete accorti che una persona che ha suonato alla vostra porta è un truf­fatore e non vi siete fatti imbrogliare, avvisate anche le persone che abitano nel vostro condominio oppure nella vostra stessa strada.

Telefonate inoltre alle forze dell'ordine af­finché compiano un controllo nella zona.

Acquisto di prodotti falsi - il danno dopo la truffa

ATTENZIONE! E' necessario distinguere tra:

  1. acquirente in buona fede di un prodotto contraffatto;
  2. acquirente conscio della falsità del bene acquistato.

Nel primo caso il compratore acquista nella convinzione che il bene sia autentico. In questo caso, il compratore è vit­tima di una truffa: bisogna prestare attenzione al luogo di acquisto (spiaggia anziché negozio convenzionato) e al prez­zo (molto basso in relazione al tipo di prodotto che dicono di offrire).

Nel secondo caso, il con­sumatore che acquista in modo consapevole un bene contraffatto, deve sapere che può incorrere in sanzioni civili, penali o amministrative.

L'acquisto di prodotti contraffatti può com­portare rischi anche per la salute o la sicurezza.

I beni contraffatti, infatti, sono privi dei sistemi di sicu­rezza previsti dalla legge. Ancora maggiore è il rischio nel caso di ac­quisto di prodotti alimen­tari, farmaci, cosmetici o profumi.

Vendite con contratto per strada o a domicilio - la truffa è servita

Come per gli acquisti a distanza (internet, tele­fono, televisione) è sempre possibile esercitare il diritto di recesso nei modi pre­visti dalla legge:

  • è necessario l'invio di una raccomandata con ricevuta di ritorno entro 10 giorni lavorativi dalla firma del contratto;
  • bisogna sempre con­servare una copia della lettera inviata.

ATTENZIONE -  diffida dal porre firme in moduli in cui sono state fatte cancellature, cor­rezioni, o aggiunte non chiare:  rischi di sottoscrivere un contratto truffaldino; il corretto venditore, è
quello che se sbaglia, prende un nuovo modulo e lo ricompila.

Non mettere mai la firma su moduli di cui non hai letto tutto il contenuto: il venditore, anche se simpatico e gen­tile, ti rappresenta solo quanto a lui interessa per farti concludere il contratto.
Spesso la truffa consiste nel far credere che non si sta vendendo nulla, ma si sta offrendo una opportunità a favore del consumatore.

Un esempio è quello di persone che fanno sotto­scrivere un modulo affer­mando che serve per en­trare in un nuovo magazzino il cui ingresso è riservato ai possessori della card che verrà rilasciata.

Il modulo indica un im­porto, ma venite informati che quella è l'indicazione del massimo che voi potrete spen­dere nel nuovo magazzino.

Passati più di 10 giorni - il termine massimo per il diritto di recesso - ar­riva un'altra persona che vi consegna la tessera (la Card) e un cofanetto con­tenente merce di scarsa qualità e valore.

Solo a quel punto si scopre che quanto raccontato dal primo "incaricato" era un insieme di menzogne: la realtà è che si è sottoscritto un contratto per l'acquisto di merce, la cifra indicata è il prezzo della merce.

Attenzione in questo caso il contratto non può ritenersi nullo o annulla­bile per il divario tra il valore della merce e il prezzo ver­sato, ma eventualmente per avere indotto in errore con artifizi e raggiri: la prova di questi ultimi è a volte molto difficile.

Quando scoprite di essere vittima di una truffa non firmate ulte­riori moduli (richieste di
finanziamento) o titoli di credito (cambiali, assegni post-datati) peggiorando la situazione.

Non fatevi intimidire da minacce o allusioni di intervento della Guardia di Finanza, siate voi i primi a chiamare le forze dell'ordine.

Investimenti economici - progetti truffa

Non sentitevi in obbligo di partecipare ad un investimento che già non avete deciso: i soldi in gioco sono i vostri!

Ai consulenti disonesti i vostri obiettivi non interes­sano affatto, vogliono semplicemente con­vincervi a partecipare ad un loro "progetto" e non esitano a sostenerlo con argomenti emotivi.

Nessuno regala nulla: le promesse di rendi­menti elevati conten­gono grandi rischi.

ATTENZIONE - I "miracoli finanziari" non esistono: più alto è il guadagno che vi viene prospettato, più alto è il rischio.

Un investimento ha sempre un costo: richiedete, sem­pre e per iscritto, tutti i pos­sibili costi dell'investimento.

Fatevi dare nome, cognome ed indirizzo del consulente (persona ed Istituto); infor­matevi presso amici e cono­scenti o rivolgetevi ad esperti riconosciuti.

Decidete solo se avete esattamente capito come funziona l'investimento: i con­sulenti disonesti usano spesso un linguaggio in­comprensibile per camuffare la vera natura dei loro pro­dotti, contando sul fatto che la gente si vergogna di apparire impreparata.

Non abbiate timore: non siete un esperto e avete tutto il diritto di fare qual­siasi tipo di domanda per comprendere tutti i rischi dell'investimento.

Richiedete ed esami­nate documentazioni e contratti: i consulenti disonesti spes­so non hanno neppure la documentazione sui prodotti che propongo­no.

Se vi viene consegnata documentazione, fatela esa­minare da un esperto. Con­servate tutto con cura.

Guadagni facili, dove si nasconde la truffa?

"Facile lavoro a domicilio: guadagno minimo 500/600 euro mensili".  Può essere la proposta di realizzare piccola  bigiotteria, penne a sfera, etichette, etc.   I giornali sono pieni di questo tipo di allettanti  offerte, in alcuni casi  truffaldine.

Lo scopo di chi propone l'annuncio può es­sere diverso dall'offerta di un lavoro, per esempio la vendita di beni.

Per realizzare i braccialetti, le penne a sfera, ecc. vi viene chiesto di versare un impor­to di poco superiore ai 20 euro: inviata la somma, il presunto datore di lavo­ro scompare e oltre alla spesa per l'acquisto del materiale avete sostenuto anche i costi per l'invio del prodotto finito, senza con­tare il tempo perso non retribuito.

Il truffatore ha scelto di chiedere solo poco più di 20 euro perché:

  • in primo luogo molte persone non denunciano l'accaduto trattandosi di una somma non rilevante;
  • in secondo luogo si ag­gira la normativa sul dirit­to di recesso che nel caso è applicabile solo per im­porti superiori ai 26,00 euro.

Non aderite alle catene di S. Antonio, alle vendite piramidali o "multilevel".

Il nome cambia, ma il sistema di frode è sem­pre lo stesso: si promet­tono facili guadagni, coinvolgendo amici e fa­miliari. Ricordate che ci guadagna solo l'ideatore del sistema, tutti gli altri saranno vittime.

La catena di S. Antonio, la vendita piramidale o il mul­tilevel sono reato se si ob­bliga
il nuovo aderente a:

  • acquistare quantità rile­vanti di prodotti della so­cietà, senza prevedere il diritto alla restituzione dei beni non venduti, ma an­cora rivendibili;
  • versare una rilevante quan­tità di denaro o altri benefici per entrare nella società, senza che la società dia in cambio un bene o servizio;
  • acquistare beni o servi­zi che nulla hanno a che vedere con la società a cui si chiede di aderire e all'attività che si andrà ad esercitare.

Telemarketing, televendite - la truffa in TV

Chi acquista tramite una promozione televisiva, comunque sia denominata, può eser­citare il diritto di recesso o di ripensa­mento, inviando, entro 10 giorni lavorativi dalla consegna della merce, una raccomandata con ricevuta di ritorno.

Ricordate che la merce va restituita a cura dell'acquirente entro lo stesso termine, ma la ri­tardata restituzione non in­cide sul diritto di recesso.

Le clausole che preve­dono che la merce debba essere resti­tuita nel suo imbal­laggio integro non valgono.

Non possono essere pre­viste penali o costi per re­cedere dal contratto.

Nessuno regala nulla: se l'offerta trasmessa in televisione prevede la consegna di uno o più beni in regalo, il prezzo di vendita comprenderà an­che quella merce e non vi sarà grossa differenza con il prezzo di mercato.

Vendite telefoniche - quando la truffa corre lungo i fili del telefono

Nel caso di con­tratti a distanza (quin­di anche di quelli fatti per telefono) la società vendi­trice deve inviare presso l'abitazione del consuma­tore copia scritta del con­tratto.

Dal momento in cui la documentazione arriva all'indirizzo del consuma­tore, questi ha 10 giorni lavorativi per esercitare il diritto di recesso, inviando una raccomandata con ricevuta di ritorno alla sede della società.

ATTENZIONE - anche se il contratto è con­cluso per telefono, per esercitare il diritto di recesso bisogna inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno: conservate sempre tutta la documentazione com­presa una copia della lettera inviata.

La documentazione rela­tiva al contratto stipulato verbalmente può sembrare pubblicità; prima di gettarla verificate con i familiari se qualcuno, ricevendo una telefonata, abbia acconsen­tito - magari per cortesia - alle proposte; oppure le abbia accettate pensando che quanto detto per tele­fono non abbia particolare valore.

Se così è, il problema non  si risolve dichiarando che  chi ha accettato il contratto non è titolare dell'utenza telefonica. Il titolare non è vincolato a rispettarlo, ma il suo familiare sì.

Meglio inviare una raccomandata in più per esercitare il diritto di recesso, che trovarsi  con un contratto non voluto.

Per i contratti che riguardano i servizi di telefonia oppure i servizi televisivi, la legge
Bersani (L. 40/2007) consente la risoluzione in qualsiasi momento e senza costi, anche se il contratto prevede diversamente.

Comunicate la risoluzione del contratto con rac­comandata con ricevuta di ritorno: la legge non la prevede, ma la tutela sarà migliore.

Molestie telefoniche - denuncia all'Autorità per la tutela della privacy

L’Autorità per la tutela della privacy ha stabilito che, se non si presta il proprio consenso, nessuno può prendere i nostri dati dall'elenco telefonico per fare offerte commerciali per telefono o tramite posta.

Chi è a casa, Tuttavia, sa che questo provvedi­mento non viene rispet­tato: infatti le telefonate commerciali sono ripetute e a volte anche assillanti.

Prendi nota della società per conto della quale si è stati contattati dicendo che è per segnalare le telefonate all'Autorità per la tutela della privacy.

Offerte aggressive - la truffa o la vita

Una recente normativa vieta comportamenti aggressivi dei venditori.

E' VIETATO

  • effettuare visite non gra­dite a casa del consuma­tore;
  • effettuare ripetute sol­lecitazioni commerciali per telefono, posta elettronica o altro mezzo;
  • esortare i bambini a convincere i genitori ad acquistare i prodotti reclamizzati.

E' ILLECITO

  • lasciare intendere che il consumatore abbia già  vinto un premio in caso di acquisto di un prodotto;
  • presentare come gratu­ita l'offerta di un prodotto quando, in realtà, saranno caricati sul consumatore i costi di spedizione;
  • esibire al consumatore un marchio di qualità non autorizzato;
  • presentare un prodotto con certificazioni non veri­tiere;
  • sollecitare all'acquisto dichiarando che il consu­matore non troverà quel prodotto ad un prezzo così basso presso nessun altro venditore;
  • dare informazioni non veritiere sulla qualità del prodotto, sui prezzi di mercato e sulle proprietà curative del prodotto.

NON E' AMMESSO

  • far credere al consuma­tore che in caso di man­cato acquisto del prodotto sia in pericolo l'attività la­vorativa del venditore;
  • fare pressing psicologico sul consumatore, facen­dogli credere che non possa lasciare i locali sen­za acquistare un qualche prodotto o concludere un contratto.

Prestiti ipotecari agli anziani - dietro la truffa il miraggio di un miglioramento delle condizioni di vita

Ipotecare la casa per migliorare le proprie condizioni di vita può es­sere necessario. E' però importante fare attenzione a truffe e raggiri ed essere consapevoli dei costi, assai forti anche nelle operazioni gestite da banche.

L'operazione comporta infatti meccanismi finan­ziari il cui costo reale sarà definito solo al decesso dell'anziano.

Gli eredi dovranno far fronte agli interessi cal­colati con il sistema della capitalizzazione annuale (molto onerosa), alle spese di intermediazione, di perizia, notarili e di assi­curazione del vitalizio.

La richiesta del sindacato dei pensionati affinché il Parlamento modifichi l'attuale normativa non ha ancora dato alcun esito.

CONSIGLI

  • Se non puoi attendere una normativa più vantag­giosa segui con attenzione quanto suggerito a pro­posito degli "Investimenti economici";
  • Chiedi alla banca di attivare non un "prestito ipotecario" ma una "ren­dita ipotecaria", in questo modo pagherai gli interessi solo sulla somma effettiva­mente riscossa.

Prestiti al consumo - truffe e furto di identità

Il Pagamento rateale di oggi è diverso da quello che si poteva effettuare negli anni 60/70, quando il rapporto era diretto tra acquirente e venditore, con quest'ultimo che incassava l'importo stabilito mensil­mente.

Oggi il rapporto coinvolge tre soggetti: chi compra, chi vende e una società finanziaria.

Il venditore riceve imme­diatamente quanto gli spetta, il consumatore versa la rata mensile alla finanziaria.

Sembra semplice, ma i problemi non mancano.

Esempi: la merce è difettosa, oppure non viene consegnata: è impos­sibile sospendere il paga­mento. Sono stati sottoscritti due contratti e la società fi­nanziaria non ha responsa­bilità per gli inadempimenti del venditore.

Consiglio: rivolgiti a ven­ditori già conosciuti o pre­senti sul mercato da tempo: non potendo scegliere noi la società finanziaria, l'unica nostra tutela è nella scelta della società venditrice.

Il contratto di finanzia­mento non è chiaro:

  • esigi chiarezza sull'importo da finanziare, comprensivodi interessi, numero di rate, importo delle rate, TAN (Tasso An­nuo Nominale) e TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale);
  • non farti convincere solo dall'importo del­la rata (10 euro al mese, ma per quanti mesi?);
  • non fidarti del "tas­so 0": molto spesso cor­risponde a "0" il TAN, ma il TAEG (che com­prende tutte le spese per avere il finanziamento, per chiudere il conto, per l'assicurazione, ecc.) può essere assai oneroso;
  • con il finanziamen­to vengono forniti servizi non richiesti: è il caso delle carte di credito, gentilmente offerte per al­tri acquisti. Ma non sono gratuite: a volte hanno
    un costo mensile - non annuale come le carte di credito delle banche - e il TAN e il TAEG colle­gato al loro uso può es­sere diverso da quello del contratto di finanziamento concluso.  Questi servizi possono essere rifiutati; se sono "obbligatori" state con­cludendo un contratto con persone poco serieo poco preparate:cambiate venditore.

Infortuni domestici

Ogni anno, in Italia, si verificano 30 mila inci­denti domestici con ol­tre 7 mila vittime: spesso sono denunciati solo se comportano la morte o una lesione grave. Per ogni infortunio grave si stimano 30 incidenti lievi e 300 senza lesioni, non rilevati dalle statistiche.

Dopo i bambini, i più esposti sono le donne e gli anziani. La lentezza di riflessi e la fragilità ossea creano infatti par­ticolari vulnerabilità.
CONSIGLI

  • usate gli apparecchi di protezione che aumen­tano la sicurezza (i "sal­vavita", le prese di cor­rente con gli schermi sugli alveoli, prese a spina con calze isolanti, apparecchi con doppio isolamento per i locali da bagno, ap­parecchi alimentati con bassissima tensione per i giocattoli);
  • rispettate le regole nella installazione degli impianti;
  • acquistate apparecchi elettrici con il marchio "Isti­tuto marchio di qualità";
  • usate con attenzione gli elettrodomestici e verificatene lo stato e l'efficienza;
  • evitate la cera sui pavi­menti
  • pavi­menti o usate solo quella antisdrucciolevole;
  • usate tappetini zigrinati o adesivi antisdrucciolo sul fondo della vasca;
  • mettete delle maniglie sulle vasche da bagno per afferrarvi durante i movi­menti;
  • fate attenzione alle ter­mocoperte, ai termofori, agli scaldini: non devono essere tenuti accesi troppo a lungo quando la perso­na dorme;
  • non fumate a letto.

Per le persone che curano la propria casa tra i 18 ed i 65 anni è obbligato­ria una copertura as­sicurativa INAIL.

In caso di infortunio domestico con invalidità pari o superiore al 33% si disporrà così del diritto alla liquidazione di una rendita. Rivolgiti all'Inca-Cgil. Ne vale la pena.

22 Marzo 2009 · Giovanni Napoletano


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