Notificare con raccomandata AR la rinuncia dell’eredità ai creditori
Innanzitutto ringrazi sempre e si tenga caro quel suo amico, che l’ha consigliata ad effettuare la rinuncia pura e semplice dell’eredità.
Il problema per cui lei riceve cartelle e sollecitazioni di pagamento è che i creditori non sanno della sua rinuncia. Appena vengono a conoscenza della morte del debitore si procurano uno stato di famiglia al decesso e vanno a caccia dell’erede senza premurarsi di controllare la presenza – presso il Trbunale dove è stata aperta la successione (quello competente in base all’ultima residenza del de cuius) – di una registrazione dell’eventuale rinuncia all’eredità.
Del resto in Italia pochi sanno come evitare i guai che derivano dalla morte di un congiunto debitore e moltissimi sono coloro che non si tutelano.
Ora lei potrebbe anche fregarsene di tutto, ma il sistema è congegnato in modo tale che prima o poi le capiterebbe di dover presentare ricorso al giudice dopo aver subito un provvedimento di riscossione coattiva.
Il suggerimento è allora quello di procurarsi una copia conforme dell’atto di rinuncia, con gli estremi di registrazione dello stesso o della ricevuta di registrazione. Con tale documentazione, e con molta pazienza, ogni volta che riceverà una cartella esattoriale si recherà negli uffici dell’agente per la riscossione chiedendo lo sgravio perchè non erede del de cuius.
Alle raccomandate dei curatori o delle società di recupero crediti risponderà sempre con raccomandata ed allegando copia dell’atto di rinuncia.
Avendo lei rinunciato, i suoi eredi non sono eredi del nonno.
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19 Settembre 2010 · Chiara Nicolai
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