Mutuo – diniego dopo istruttoria di durata eccessiva comporta almeno il rimborso della perizia

In tema di istruttoria per la concessione di un mutuo, la discrezionalità tecnica di cui la banca dispone nella gestione del credito non può ovviamente tradursi in arbitrarietà e deve perciò svolgersi all'interno del perimetro delineato dai doveri di correttezza e buona fede, il che rende certamente sindacabile, limitatamente a tale profilo, la condotta della banca nello svolgimento di tale attività.

Anche se l’esito negativo dell’istruttoria comporta la decisione di non concedere al richiedente ulteriore credito ed è motivata dalla situazione di oggettiva difficoltà finanziaria in cui egli versa, ciò non toglie che la condotta della banca possa essere censurabile sotto il profilo dell’eccessiva durata dell’istruttoria.

Questi i principi a cui si è ispirata la decisione 4259/13 dell'Arbitro Bancario Finanziario, sul ricorso di un cliente a cui il mutuo non era stato concesso dopo un'istruttoria durata oltre quattro mesi e che, per giunta, si era visto anche addebitare il costo per la perizia dell'immobile da acquistare con il finanziamento poi non erogato.

1 Dicembre 2014 · Stefano Iambrenghi


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2 risposte a “Mutuo – diniego dopo istruttoria di durata eccessiva comporta almeno il rimborso della perizia”

  1. Anonimo ha detto:

    Alcuni anni fa, ottobre 2016, ho pagato 280,00 euro ad una società incaricata dalla CREDEM BANCA, di periziare la mia casa. Finalità di questa attività, era ottenimento di un mutuo che poi non è stato più fatto con loro. Inutile dire che la banca non ha mai restituito quanto da me pagato per la perizia. È possibile scrivere per ottenere il rimborso? Istruttoria è durata tanto ed alla fine volevano concedere il mutuo solo di liquidità in secondo grado di ipoteca, negando la surroga. Io non accettai mai ma non mi hanno restituito i soldi della perizia. Cosa posso fare? Grazie GP

    • Può tentare azione giudiziale di risarcimento danni oppure esperire un tentativo, più rapido e sicuramente meno costoso, rivolgendosi all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF).

      Condizione necessaria per presentare ricorso all’ABF è, tuttavia, l’avere inoltrato un reclamo scritto, via raccomandata AR, alla stessa CREDEM, lamentando, sostanzialmente, quanto ha riportato nel commento e chiedendo il ristoro dei 280 euro inutilmente corrisposti.

      Decorsi 30 giorni dalla data in cui il reclamo perviene al destinatario, in caso di silenzio o di risposta non soddisfacente, potrà rivolgersi direttamente all’ABF, previo versamento di 20 euro (contributo per le spese di procedura) che le saranno restituiti in caso di accoglimento del ricorso.

      Non è richiesta assistenza tecnico legale, la procedura è assai semplice (si consulti questa pagina) e si sostanzia nel riportare all’Arbitro quanto già contestato alla controparte in sede di reclamo.

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