Mutuo prima casa e sospensione rate » Occhio agli interessi

Mutuo prima casa e sospensione rate » Occhio agli interessi

Dopo aver contratto un mutuo, a causa della crisi economica, molti mutuatari hanno perso il lavoro e non riescono più a estinguere il debito con le banche. Per aiutare queste persone il governo ha da tempo attivato dei Fondi di solidarietà che consentono alle famiglie di sostenere il pagamento delle rate del mutuo. Ma è veramente conveniente usufruire di questi fondi? Cosa comporta, in termini economici, la sospensione delle rate di un mutuo?

Per chi non lo sapesse questa valvola anticrisi, per il cliente, comporta dei costi: si chiamano oneri di sospensione.

Sono degli interessi aggiuntivi, dovuti alla fine del periodo di sospensione delle rate, da pagare alla banca oltre al capitale residuo.

Possono essere di migliaia di euro. Circa 4 mila euro per un mutuo a tasso fisso di 150 mila euro sospeso per 18 mesi, ma la cifra può lievitare.

Sospendi la rata del mutuo per un mese, due, sei, un anno e mezzo? Bene, ma sappi che alla fine, per il periodo in cui il contratto è stato congelato, dovrai pagare parte degli interessi. Più salati se il finanziamento è a tasso fisso.

Lo stanno scoprendo i risparmiatori che riprendono a pagare in questi giorni.

La sospensione delle rate del mutuo e le famiglie in difficoltà: i dati dell'Abi

Sono circa 10 mila le famiglie in difficoltà (dato Abi all'8 gennaio 2014) alle quali le banche hanno sospeso la rata del finanziamento immobiliare negli ultimi otto mesi (per 988,5 milioni di controvalore), anche grazie al Fondo di solidarietà per l'acquisto della prima casa (con contributo di Stato) che consente di congelare il mutuo fino a 18 mesi.

Nel 93% dei casi il motivo della richiesta è la perdita del posto di lavoro.

Si aggiungono ai quasi 100 mila risparmiatori (98.158) che hanno ottenuto la sospensione delle rate con il precedente Piano Famiglia dell'Abi, avviato nel 2009 e concluso il 31 marzo 2013 (6.984 euro l’importo medio sospeso, 686 milioni il totale).

In tutto, sono dunque almeno 108.500 i privati che hanno usufruito finora della moratoria sui mutui.

Non tutti sanno, però (benché sia scritto nei fogli informativi), che alla ripresa dei versamenti regolari delle rate c’è un conto da pagare.

La legge prevede infatti che il Fondo di solidarietà per l'acquisto della prima casa, nel periodo di sospensione del mutuo, paghi soltanto una fetta degli interessi dovuti dal cliente: quella ai parametri di mercato.

Per i mutui a tasso variabile (cioè composto dall'Euribor più lo spread, il valore percentuale che ogni banca aggiunge), al mutuatario resterà da versare solo lo spread.

Per i mutui a tasso fisso, composti, per esempio, da Irs più spread, invece, resterà lo spread, più la differenza fra l'Irs di oggi e quello alla data di stipula del mutuo.

Siccome i tassi sono in discesa, chi ha sospeso un mutuo a tasso fisso paga gli interessi quasi per intero.

Per capire se il Fondo di solidarietà offre benefici ai consumatori oppure rappresenta una fregatura, facciamo alcuni esempi di mutui prima casa.

Esempi di sospensione delle rate del mutuo e calcolo degli interessi da versare

Un risparmiatore ha acceso un mutuo a tasso fisso per 100 mila euro da rimborsare in 20 anni e ha deciso di sospendere il pagamento per 18 mesi: bene, la banca accrediterà costi di commissione per 3.039 euro, che scendono a 1.211 euro per un mutuo a tasso variabile.

Nel caso di un mutuo di 150 mila euro con le stesse condizioni contrattuali, invece, gli oneri di sospensione aumenteranno a 3.912 euro per un finanziamento a tasso fisso e saliranno a 1.322 euro per quanto riguarda il tasso variabile.

Insomma, appare evidente che sospendere le rate del mutuo ha dei costi che, però, diminuiscono sensibilmente se si stipula un contratto a tasso variabile.

Questi dati, quindi, mettono in luce le controindicazioni dei Fondi di solidarietà attivi per i mutui casa.

Tuttavia, bisogna anche dire che non dover pagare le rate per un certo periodo di tempo può essere importante per le famiglie che, comunque, possono anche decidere di sospendere il mutuo per un periodo inferiore ai 18 mesi che, ovviamente, corrisponde a costi di servizio inferiori.

Oltre a questo, come visto, con i mutui a tasso variabile i costi di sospensione non superano i 1.300 euro.

Quindi il consiglio è quello di valutare con attenzione, insieme alla banca e a consulenti finanziari, la convenienza del Fondo di solidarietà a seconda del proprio contratto.

Un’alternativa alla sospensione del mutuo, invece, può essere la surroga del mutuo che permette alle famiglie di rinegoziare i tassi di interesse e spalmare il rimborso su un periodo più lungo.

3 Febbraio 2014 · Stefano Iambrenghi


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