Mutuo » Cosa succede dopo il divorzio?

Mutuo » Cosa succede dopo il divorzio?

Come noto, sempre più famiglie italiane, per avere la liquidità necessaria ad acquistare la loro prima casa si rivolgono alle banche per riuscire, o almeno provare, ad accendere un mutuo.

Quando si cerca l'appartamento naturalmente, il matrimonio è agli inizi e tutto procede per il verso giusto. Per molte coppie, purtroppo, arriva il momento di separarsi e si chiede il divorzio.

La separazione e il divorzio

La separazione, prima, e il divorzio, poi, sono sicuramente dei momenti delicato per le coppie.

Questo fenomeno, purtroppo, riguarda sempre più coniugi in Italia.

Oltre ai problemi familiari e sentimentali, inoltre, intervengono quelli economici e finanziari con le rate del mutuo che bisogna continuare a pagare.

Quando una relazione finisce, infatti, la spesa per molti single italiani diventa insostenibile e soprattutto è difficile ottenere un nuovo finanziamento.

Il mutuo dopo la separazione: i dati

In Italia sono attualmente 610 mila gli ex coniugi divorziati che stanno ancora pagando le rate del mutuo della propria casa.

Un numero enorme che rappresenta il 22,6% degli ex sposi divisi pressoché equamente fra uomini e donne.

Inoltre, il 42% dei divorziati dichiara una condizione economica più difficile e un anno dopo la separazione coniugale il 54,7% degli ex sta ancora pagando il mutuo casa.

La crisi economica, come è ovvio pensare, si fa dunque più pesante per i single e i divorziati che, oltre a dover sostenere da soli tutte le spese, spesso si trovano a dover pagare le rate del mutuo della vecchia casa.

Per questo motivo molti di loro (quasi l’11%) decide di tornare a casa dai genitori, mentre addirittura il 57% delle coppie, un anno dopo il divorzio, abita ancora sotto lo stesso tetto.

Accendere un nuovo mutuo? È praticamente impossibile.

Qualche dritta per affrontare il mutuo dopo il divorzio

Il divorzio, quindi, oltre ad essere un momento emotivamente difficile per una coppia, è anche un periodo dispendioso, basti pensare ai costi di pratiche e avvocati.

Risolvere la questione del mutuo, di conseguenza, sarebbe manna dal cielo, ma non è un’operazione facile.

Ma qualche soluzione sembra esserci. Le vie più consigliate da intraprendere sono tre: continuazione, uscita o estinzione dal mutuo.

Se si sceglie la continuazione del mutuo, praticamente non ci saranno differenze fra le condizioni contrattuali pre e post divorzio ed entrambi i coniugi dovranno pagare la propria parte.

Si tratta di un opzione adatta a chi vuole continuare a dividere la spesa perché né il marito né la moglie possono sostenere da soli questo finanziamento. L’unica cosa da fare sarà mettere nero su bianco l’accordo sul verbale di separazione.

L’uscita dal mutuo di uno dei due coniugi intestatari del contratto, invece, è un’operazione più complicata e bisognerà rivolgersi alla banca per sapere se si può fare o meno.

In pratica, la banca valuterà se il coniuge che decide di continuare il mutuo è in grado di farlo autonomamente oppure no.

L’altro coniuge, invece, in casi particolari, potrà richiedere la restituzione di parte delle rate versate: in questi casi, però, si rischia facilmente di finire in tribunale.

L’ultima e più felice opzione è l’estinzione del mutuo.

Estinguendo il mutuo, infatti, si risolverebbe il problema del pagamento delle rate, ma ovviamente questo non è sempre possibile.

In alternativa, si può pensare di vendere la casa e cedere il mutuo al nuovo acquirente, sperando che abbia un matrimonio più fortunato.

6 Marzo 2014 · Andrea Ricciardi


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