Mutuo trentennale con altri debiti ed opzione di consolidamento

Mutuo ipotecario trentennale non più sostenibile

Sono un dipendente pubblico con un reddito mensile di 1250 euro. Nell'aprile 2009 ho stipulato un mutuo ipotecario trentennale per l'importo di 124000 euro. Il valore dell'immobile è di 165000 euro per il quale pago mensilmente circa 600 euro.

Nel frattempo mi son indebitato avendo in corso cessione del quinto di durata decennale più tre finanziamenti (in scadenza tra 5/7 anni) e tre carte di credito (due revolving e una cartasì).

Il debito residuo di quest'ultimi è di circa 49000 euro,per il quale pago all'incirca 950 euro.

Al momento ho sempre pagato regolarmente a parte un ritardo con penale di pochi giorni con compass ma ora ho necessità d'abbassar la rate totali,o almeno per quanto riguarda gli altri finanziamenti in corso se non è possibile consolidare nell'insieme mutuo più finanziamenti e carte.

Avrei bisogno di un consiglio per come districare questa situazione.

Mutuo e consolidamento debiti

Lei ha due problemi: una situazione debitoria che volgerà irrimediabilmente all'insolvenza e la proprietà della casa.

Visto il valore commerciale dell'immobile c’è capienza per l’insinuazione di altri creditori, oltre alla banca erogatrice del mutuo, per l’attivazione delle procedure di pignoramento ed esproprio.

Converrebbe vendere la casa, adesso. C’è sempre tempo per ricomprarla, magari a prezzi migliori, ovemai la sua situazione economica dovesse migliorare in futuro.

Prevenire è sempre meglio che curare. E purtroppo il consolidamento debiti è un bel parolone utilizzato da banche e finanziare solo per veicolare un messaggio di pubblicità ingannevole. Chi ne ha effettivamente bisogno quasi mai riesce ad accedere a soluzioni ragionevoli: interessi sostenibili (quindi durata del piano di ammortamento che non porti il debito in eredità a nipoti e pronipoti) e richiesta di garanzie che non presuppongano che il debitore sia un proprietario di immobili liberi da garanzie ipotecarie.

Una volta liberatosi dal fardello della casa, potrà costruirsi da solo una soluzione di ristrutturazione del debito che sia davvero conveniente.

Basterà interrompere i rimborsi di tutti i prestiti in essere ed attendere il pignoramento del quinto dello stipendio richiesto dal primo creditore procedente. Gli altri, meno fortunati, dovranno collocarsi in paziente attesa che giunga a buon fine il piano di ammortamento relativo al rimborso di chi è riuscito a vincere la gara per accaparrarsi la quota pignorabile dello stipendio del debitore.

Tanto più che il giudice, nella determinazione della quota pignorabile del suo stipendio, dovrà comunque tener conto della preesistente cessione del quinto.

26 Novembre 2012 · Chiara Nicolai


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