Mutui, spread e surroga: l’andamento del mercato

Come vanno la portabilità e la rinegoziazione dei mutui? Se da un lato diminuisce l'Euribor (il tasso interbancario sul quale si indicizza il tasso di interesse dei mutui), ai minimi negli ultimi 5 anni al 2,005% - fattore che dovrebbe quindi portare ad una diminuzione dei tassi appunto dei mutui, dall'altro invece aumenta lo spread delle banche (cioè il margine di guadagno che applicano gli istituti di credito). Sempre sul lato del costo per i consumatori, quasi un "must" l'assicurazione obbligatoria sul mutuo.

Fra le note positive, però, il fatto che si aumentata la detraibilità degli interessi passivi per la dichiarazione dei redditi con 730: da 3.615 euro a 4mila euro e il decreto del ministro dell'Economia Giulio Tremonti che ha fissato al 4% il tetto massimo da applicare sui mutui a tasso variabile a partire da gennaio (ma mancano - secondo le banche - i regolamenti attuativi). Secondo Unicredit "Contratto alla mano, su una rata di 700 euro ci saranno 100 euro in meno, grazie alla diminuzione dell'Euribor".

Mentre IntesaSanpaolo: "chi aveva un tasso del 6,1 a giugno, oggi ha il 3,9". C'è poi una novità che sta prendendo piede: i mutui variabili legati al tasso Bce. Le aziende di credito devono offrire prodotti ancorati ad ambedue i parametri, Bce e Euribor. È nel decreto anticrisi. In realtà le banche temono i rischi di un'indicizzazione diversa e quindi sui mutui con tasso Bce alzano lo spread, che in alcuni casi supera il 2%. Ci sono anche istituti virtuosi. Ing Direct, per esempio, applicherà una differenza minima tra i due parametri: uno 0,25 in più su quelli legati al tasso Bce. Banca Etica ha optato per un divario di 0,50.

22 Febbraio 2009 · Patrizio Oliva




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