Mutui poco trasparenti » Arriva lo stop dell’Agcm

Mutui poco trasparenti » Antitrust dice no a spot ingannevoli

Alcuni segnali lasciano sperare in una ripresa delle erogazioni di mutui nel 2014. Così, gli istituti di credito, tornano a promuovere i loro prodotti con pubblicità sempre più accattivanti: cessioni del quinto, credito agevolato e finanziamenti per ristrutturare il debito. Ma l'Antitrust (Agcm) pone un freno a questi spot, considerati ingannevoli.

Le abbiamo sentite proprio tutte: anticipo in 24 ore; erogazione immediata; rimborsi comodi fino a 120 mesi; prestito sicuro e veloce in 24 ore.

Analizzando le numerose pronunce e sanzioni dell'Agcm, in questo ambito, si può affermare, ormai, che nel settore bancario si celano molte pratiche scorrette e pubblicità ingannevoli, e la casa è tra le vittime principali.

Nel 2013, infatti, le erogazioni di mutui sono continuate a scendere del 15%, dopo il dimezzamento del 2012, ma ora la quiete sugli spread potrebbe dare un po' di ossigeno a chi cerca un finanziamento.

È di poche settimane fa il dato Crif che registra a dicembre il sesto mese consecutivo di aumento della domanda, in attesa degli effetti delle risorse messe a disposizione dalla convenzione Abi-Cdp.

Ecco perché è bene conoscere quali sono le scorrettezze più frequenti, per non cadere nella trappola delle banche.

Mutui: gli inganni degli istituti di credito

Per cominciare partiamo dalla mancata chiarezza negli slogan pubblicitari sui costi reali del finanziamento.

A rigor di norma le offerte devono sempre indicare in modo preciso il Taeg, ovvero il tasso annuo effettivo globale, e il periodo di validità.

In questo modo si calcolano infatti anche altre voci, come le spese per l'istruttoria, riscossione, polizze e perizie.

L'Agcm ritiene che le formule utilizzate in molti casi siano ambigue e incomplete. Le rate indicate nelle offerte sono poi calcolate spesso su un tasso variabile, senza ulteriori specificazioni. E in alcuni casi si indica solo il costo della prima rata, ma non quello delle successive, via via più alto.

Ricordiamo inoltre che deve essere comunque indicata anche la durata del finanziamento. L'Agcm ad esempio ha sanzionato una pubblicità che prospettava risparmi consistenti attraverso l'unificazione di più prestiti in corso in un'unica rata, senza però evidenziare l'allungamento del periodo di rimborso del prestito: la rata era sì inferiore ma, di fatto, il costo era molto più elevato.

Mutui poco trasparenti - se l'offerta proviene da un mediatore creditizio

Un'altra pratica commerciale scorretta è legata all'assenza di adeguate informazioni su chi effettua realmente il finanziamento. Parecchi spot non specificano affatto, o lo fanno in maniera poco chiara, che l'offerta proviene da un mediatore creditizio, ovvero da un soggetto che non eroga direttamente il prestito ma si limita a fare da tramite, con un costo maggiore.

Bisogna diffidare, pertanto, di messaggi pubblicitari che parlano di mediazione gratuita, consulenza gratuita senza vincoli precontrattuali, o ancora nessuna spesa di istruttoria.

Infine, l'autorità ha più volte sanzionato operatori che assicurano la disponibilità di finanziamenti a tutti coloro che ne facciano richiesta. I messaggi pubblicitari, in questo caso, lasciano credere che basti una semplice richiesta o il fatto di essere titolare di un conto corrente presso un determinato istituto per avere il prestito, senza informare dell'esistenza di altri requisiti.

Nel campo dei servizi finanziari, solo nel periodo 2007-2012, l'Agcm ha punito per pratiche scorrette 111 società, spesso di modeste dimensioni, per un totale di oltre 4 milioni di sanzioni.

Sono finite. così, nel mirino Finiblea, le società Expert Italia, Findomestic, Agos e Papin elettrodomestici.

10 Febbraio 2014 · Giovanni Napoletano


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