Multa notificata in ritardo e possibile contestazione per il ricorso
Notifica in ritardo di una multa per infrazione a bordo di auto a noleggio
Ho ricevuto la notifica di una multa per infrazione dovuta ad un divieto di sosta nel maggio 2011.
La notifica del verbale di multa mi è arrivata il 24 nov 2011 dicendo che solo il 18 ottobre 2011 l’ufficio competente ha avuto informazioni sulla residenza (essendo una macchina a noleggio).
La multa è contestabile per scadenza dei termini rispetto all'effettivo giorno della infrazione?
Contestazione multa per divieto di sosta - E' ammessa la notifica oltre i 90 giorni se il veicolo è a noleggio
La multa non è assolutamente contestabile.
Il caso da lei riportato è uno di quelli in cui è possibile notificare il verbale di multa oltre i prescritti 90 giorni.
Nella mia posizione posso solo sperare a un ravvedimento degenerativo della questione, oppure la Legge non è uguale per tutti…
Grazie. Si infatti non ho pagato, benché abbia risposto con buona propensione al versamento della sanzione solo se limitata nell’ambito delle contravvenzioni e relativi importi, senza riconoscerne la “gonfiatura” di tutti i rimborsi. Ma evidentemente gli interessi dei creditori non sono proporzionati a una banale sanzione amministrativa, altrimenti l’annosa questione si sarebbe già conclusa nella massima chiarezza con un semplice sollecito. Forse nient’altro di pertinente che al profitto in cui, come lei citava, sembra provenire evidentemente da legali (o trasgressori legalizzati) dove a sguazzarci non devono essere solo i percepienti.
Si gioca sulla pratica impossibilità, per il trasgressore, di contestare l’abnormità dell’importo relativo ad interessi moratori e spese legali. Una procedura oltremodo scorretta, che, a mia parere, sarebbe censurata da un qualsiasi serio vaglio di legittimità. Staremo a vedere gli sviluppi della questione …
La sostanza non cambia, intende dire che una risoluzione non è a favore per il legale croato a seguito di immotivate richieste (es. non si conosce il verbale), oppure cosa si evince dal decreto di esecuzione dal punto di vista della legittimità della riscossione di soldi?
Intendo dire che la stampa si è ampiamente occupata del problema: a riscuotere, con scarso successo ci avevano provato prima degli avvocati italiani con un approccio stragiudiziale. Adesso ci provano quelli croati con una strategia diversa.
Ma, sono noti i metodi scorretti spesso utilizzati nell’ambito del recupero crediti: comunicazioni false ed ingannevoli che sembrano provenire dai tribunali, citazioni del trasgressore in fori che non sono competenti.
Non essendo possibile effettuare un’indagine approfondita sulla legittimità del decreto di esecuzione (i costi di una verifica sarebbero sicuramente superiori alla pretesa), restano le scelte soggettive.
Io, in base ad esperienza, non pagherei. Ma potrei sbagliare.
La ringrazio. Tuttavia viene detto che il Decreto di Esecuzione non è disposto in termini stragiudiziali, dove è riportato: “…l’esecutante è legittimato a chiedere direttamente al tribunale (art. 284 commi 1 e 2) … per il quale non è ammissibile l’esecuzione stragiudiziale (art. 285).
E’ cambiata la formula, ma credo che la sostanza non cambi … Evidentemente il tentativo stragiudiziali degli avvocati italiani (ampiamente pubblicizzato dai media) non ha prodotto risultati e adesso se ne occupano quelli croati.
Ho preso una multa in Croazia a mia insaputa per parcheggio non pagato. A distanza di oltre 3 anni ho ricevuto da un avvocato croato una raccomandata per Decreto di Esecuzione con l’adempimento di tutte le spese di rimborso della pratica che ammontano oggi a quasi 20 volte tanto. In questi anni non ho mai ricevuto presso la mia residenza un sollecito di pagamento con l’emissione del verbale, mentre nella documentazione viene scritto a parte: “Estratto autentico delle scritture contabili… documento autentico”. Questo ha valore legale per sostituire il verbale? Ma il verbale stesso non doveva essere obbligatorio emetterlo prima secondo il regolamento del Codice della Strada della C.E.? Nella documentazione non è menzionato il luogo dell’infrazione come normalmente è trascritto sul verbale, ma è riportata la foto della targa con giorno e orario senza alcun’altra menzione. In definitiva l’avvocato sta avanzando delle richieste in tutta legalità? Grazie.
Si tratta del tentativo, su iniziativa di alcuni studi legali incaricati (anche italiani), di recupero stragiudiziale dei ticket non pagati alle società croate che gestiscono i parcheggi. Quindi, non ci troviamo nel campo della notifica ed escussione coattiva di una sanzione amministrativa in ambito europeo per violazione del Codice della strada, ma, piuttosto, in un contesto privatistico, di una banale attività di recupero crediti.
Lo studio legale riceve dal committente la lista degli inadempimenti (giorno ed ora), corredato dalla foto della targa, procede alla visura al PRA, ed invia la comunicazione con la pretesa.
Naturalmente, come per tutte le attività di recupero crediti affidate in gestione, le spese restano a carico dell’esattore se il recupero non va a buon fine. Il che giustifica i rilevanti costi di rimborso contenuti nella pretesa.
Realisticamente, lo studio legale incaricato del recupero crediti si aspetta una bassissima percentuale di adempimenti e quei pochi che abboccano sono chiamati a pagare per tutti.