Lei non sa chi sono io » A volte non serve: oltre alla multa denuncia per minacce ai vigili urbani
I vigili urbani gli infliggono una multa per averlo "beccato" al cellulare mentre guida, ma lui dichiara: Attenti, sono un giornalista. Sanzione confermata e condanna per minacce.
Vigili urbani oggetto degli strali di un automobilista che prende davvero male la multa inflittagli per la violazione del Codice della Strada. Ma lo sfogo verbale è catalogabile come una minaccia in piena regola, anche, anzi soprattutto, alla luce del riferimento all'ipotesi del licenziamento per i due componenti della Polizia municipale.
Scatta, dunque, la condanna penale anche senza la forza fisica: sufficiente voler contrastare o condizionare il legittimo operato altrui.
Questo l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con sentenza 40292/14.
Della serie: Lei non sa chi sono io....
A parlare, ad alta voce, con tono minaccioso e con una certa animazione, è, in questo caso, un giornalista, che prende davvero male la multa comminatagli da due agenti della polizia municipale che lo hanno beccato al cellulare, senza auricolare, mentre era alla guida della sua autovettura.
Ma la bravata è costata cara al vip automobilista: sette mesi di reclusione e sanzione confermata.
Pena severa, dunque, per l’atteggiamento spavaldo a chi prospetta un ingiusto male ad altri, millantando amicizie a destra e manca e facendo intravedere la possibilità di ritorsioni, sia pure non fisiche.
A parere degli Ermellini, infatti, le minacce scattano anche quando il colpevole tenta di contrastare o, comunque, condizionare l’operato legittimo di terzi soggetti come, appunto, i vigili urbani.
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