L’unica soluzione per evitare il pignoramento difatti è che Lei emetta la fattura, per esempio, alle otto della mattina, la consegni immediatamente in amministrazione e Le venga liquidata subito con un assegno

Un legale di un mio creditore mi ha notificato il pignoramento presso terzi ovvero l’azienda ove potrei maturare delle provvigioni cosa devo fare per difendermi da un azione cosi’ meschina ?

Qual è l’importo max delle provv.ni che un creditore puo’ pignorare? ma soprattutto cosa posso inventarmi per evitare cio’ considerando che non ho soldi e il lavoro va male ma è molto imbarazzante che la mia azienda venga a conoscenza di una mia pendenza economica con terzi

Non c’è limite in questo caso al pignoramento delle fatture.

E’ anche vero però che il pignoramento in questi casi è difficilissimo.

Parli apertamente con l’azienda con la quale collabora: l’unica soluzione per evitare il pignoramento difatti è che Lei emetta la fattura, per esempio, alle otto della mattina, la consegni immediatamente in amministrazione e Le venga liquidata subito con un assegno.

Lei potrà scambiare l'assegno direttamente presso la banca emittente. In questo modo il creditore non ha il tempo materiale per fare alcunchè.

Altrimenti, può sempre cercare un accordo con il Suo creditore per il rientro dal Suo debito.

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21 Marzo 2010 · Tullio Solinas




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2 risposte a “L’unica soluzione per evitare il pignoramento difatti è che Lei emetta la fattura, per esempio, alle otto della mattina, la consegni immediatamente in amministrazione e Le venga liquidata subito con un assegno”

  1. anonimo italiano ha detto:

    questa è veramente l’ultima, inimmaginabile, e straordinaria cazzata che abbia mai sentito, che qualcuno dia consigli su come non pagare un creditore……si vergogni… e poi che coraggio…state mandando l’italia a puttane….un consiglio? se i soldi non li avete, non incaricate nessuno a fervi un servizio….andate a lavorare seriamente…

  2. Anonimo ha detto:

    Fossi in Lei sarei più cauto nel dare certi consigli: con la notifica dell’atto di pignoramento si crea un vincolo di indisponibilità delle somme, la cui custodia è posta in carico al terzo pignorato.
    Poiché l’incarico di custode è ufficio di diritto pubblico che rende chi ne è investito ausiliario del giudice (in questo caso giudice dell’esecuzione), qualora i sigg.ri del post di cui sopra seguissero il suo consiglio, rischierebbero di trovarsi imputati in un procedimento penale a loro carico per la violazione dell’art. 388 del Codice penale.

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