Le agenzie di debito o (se più vi piace) le debt agency – sono utili al debitore o solo a loro stesse?

Le agenzie di debito o (se più vi piace) le debt agency - sono utili al debitore o solo a loro stesse?

Da un pò di tempo si diffondono, anche in Italia,  le agenzie che promettono di liberare dai debiti. Spesso indicate con il temine anglofono ed intrigante di "debt agency". In questo articolo cercheremo di spiegare cosa fanno queste agenzie e se veramente possono risultare utili a cattivi pagatori e protestati. Cercando di tracciare un solco ben definito fra promesse e verità.

Quando il debito va fuori controllo, le domande più ricorrenti sono: "Come faccio a venirne fuori? C'è un modo per non pagare, o almeno, per pagare meno di quanto dovrei?" Forse, il consiglio migliore da dare in queste circostanze è quello di non spaventarsi, anche quando arrivano le minacce delle società di recupero crediti.

Converrebbe rivolgersi direttamente al creditore e spiegargli senza reticenze la situazione effettiva in cui si versa.

Infatti, il debito può essere rinegoziato secondo nuove condizioni: anche se ciò non risolve il problema, anzi, alla lunga lo aggrava.

Cosa fanno le debt agency

Dal 2008 si sono affacciate anche in Italia alcune debt agency ovvero agenzie che promettono di liberare una volta per tutte dai debiti. In certi casi utili, spesso superflue, a volte controproducenti, e talora fraudolente. Ma cosa fanno esattamente, quale ruolo svolgono o, almeno, asseriscono di poter svolgere?

Conviene partire scrivendo quello che non fanno. Da questo punto di vista è necessario distinguere le debt agency dalle finanziarie, che garantiscono di estinguere il debito pregresso per accaparrarselo (consolidamento debiti) facendo finire l'indebitato dalla padella alla brace.

Le debt agency - sgombriamo così subito il campo dagli equivoci - non concedono prestiti. A fronte di società serie che fanno bene il proprio lavoro (al massimo superfluo ma almeno non dannoso) si segnalano anche realtà truffaldine: diffidate da chi millanta di risolvere problematiche complesse e chiede denaro in anticipo.

Sappiate poi che alcune di queste agenzie cercano personale proveniente dal recupero crediti per mettere le mani sui clienti che versano nelle situazioni più gravi. Le controparti, insomma, a volte si scoprono alleate, con l'unico comune obiettivo di "spennare" il malcapitato debitore. Insomma, per dirla tutta, si rischia di finire come finì Pinocchio con il gatto (società di recupero crediti) e la volpe (la debt agency di turno).

I servizi forniti dalle debt agency sono di tre tipi:

  1. assistenza nella definizione di vantaggiosi accordi stragiudiziali per debiti di origine erariale e contributiva  (Agenzia delle Entrate, INPS, Equitalia) e, più frequentemente, per quelli contratti con finanziarie e banche. La  promessa è, ovviamente, quella di far pagare il meno possibile al proprio cliente;
  2. consulenza per la protezione dei patrimoni dall'aggressione di eventuali creditori (trust e fondo patrimoniale);
  3. cancellazione delle segnalazioni dal Registro informatico dei Protesti (RIP) e dalle banche dati dei cattivi pagatori (CRIF, Experian, CTC, CR e CAI).

Accordi stragiudiziali a saldo e stralcio con il creditore

La domanda da porsi, a questo punto, è se abbia  senso pagare qualcuno per concordare la chiusura del debito con il proprio creditore. Infatti, di fronte a crediti potenzialmente inesigibili, è nell'interesse anche del creditore ridiscutere le condizioni o, in casi estremi in cui non c'è nulla da aggredire, chiudere tutto accontentandosi di una piccola parte.

Dal punto di vista di chi nelle debt agency ci lavora, le cose stanno diversamente.  Secondo gli addetti  c'è chi potrebbe agire anche da solo, se avesse tempo, competenza e voglia. Ma non con gli stessi risultati che otterrebbe una debt agency, perchè -  questa la spiegazione - la debt agency ha sicuramente un potere di trattativa e di gestione diverso da quelli del singolo debitore. E poi, aggiungono gli interessati, non bisogna trascurare l'aspetto emotivo e quello psicologico che non vanno sottovalutati. Il debitore rischia di operare delle scelte sbagliate o di rimandare all'infinito il problema. Senza contare che le società di recupero crediti il più delle volte esercitano pressioni indebite con reiterate violazioni della privacy, abusi e spesso commettono dei veri e propri reati penali (per esempio la minaccia di informare della situazione i servizi sociali, con la conseguenza temuta dall'indebitato di vedersi portar via i figli).

La nostra opinione, invece, è che per il debitore con un minimo di intraprendenza - che voglia fare da sé, senza pagare un intermediario - le alternative alle debt agency non manchino. Il debitore può tranquillamente rivolgersi alle tante associazioni di consumatori che sono in grado di fornire assistenza e consulenza qualificata. Anche in rete esistono realtà in grado di consigliare e spiegare come comportarsi nel corso di una trattativa finalizzata a cercare un accordo con il proprio creditore.

Per sgombrare poi il campo da possibili equivoci bisogna anche aggiungere che i campi di intervento di una debt agencynon possono sicuramente estendersi ai debiti derivanti dagli importi iscritti a ruolo e notificati tramite cartelle esattoriali.

La cartella esattoriale come è noto, trae origine da crediti erariali o previdenziali (quelli contratti per mancato pagamento di imposte, imposte evase o maggiori imposte calcolate in seguito ad accertamenti, evasione di contributi previdenziali) o da infrazioni amministrative (multe). In questi casi consigliamo di valutare, con la dovuta attenzione, l'eventuale decisione di rivolgersi ad una debt agency.

La gestione del recupero degli importi iscritti a ruolo e notificati al debitore tramite cartella esattoriale è affidata a Equitalia. Equitalia è una società di proprietà dell'INPS per ill 49% e dell'Agenzia delle ENTRATE per il 51%. Non si tratta dunque di una società privata. Certo agisce come società privata per la riscossione degli importi iscritti a ruolo, ma è in realtà controllata dallo Stato. E come sappiamo, allo Stato poco importa raggiungere un accordo vantaggioso con il proprio debitore, anche sapendo che egli versa in uno stato conclamato di insolvenza. Qui non vale la regola "pochi, maledetti e subito!".

In caso di mancato pagamento della cartella esattoriale nel termine di 60 giorni, sulle somme iscritte a ruolo sono dovuti gli interessi di mora a decorrere dalla data di notifica della cartella, nonché il compenso a favore del concessionario (Equitalia o società partecipate). Seguono poi le azioni e le procedure per la riscossione coattiva, dell'importo indicato nella cartella esattoriale, su tutti i beni del debitore e dei suoi coobbligati.

È bene evidenziare che il procedimento di riscossione coattiva è caratterizzato da presunzioni, restrizioni e preclusioni a carico del debitore e dei terzi che sono giustificate dal fondamentale interesse pubblico alla tempestiva riscossione dei crediti tributari iscritti a ruolo con cartella esattoriale.

In altre parole, il supremo interesse dello Stato nel recupero dei crediti vantati, ha portato alla definizione di procedure per la riscossione degli importi iscritti a ruolo con regole che sono tutte a favore di una sola delle due parti: l'erario. Poche, o nulle, le possibilità di spuntarla per il povero contribuente e/o per la debt agency, a meno che questa non annoveri, fra il proprio personale, tributaristi di fama del calibro di Vincenzo Visco o Victor Uckmar. E sempre ammesso che il debitore sia disposto ad indebitarsi ulteriormente per pagare le "salatissime" parcelle che inevitabilmente gli sarebbero presentate in conto.

Dunque, come abbiamo visto, attraverso transazioni con il creditore le debt agency promettono di chiudere il debito, riducendolo anche del 70-80% e dilazionandolo nel tempo (piano di rientro).

Sembrano percentuali di sconto esagerate. Non è così, a sentire gli  addetti ai lavori. Secondo costoro i clienti delle debt agency sono soggetti che versano in gravi situazioni di difficoltà,  famiglie indebitate per oltre 30 mila euro con un reddito di 15 mila euro annui.  Con queste situazioni debitorie, riferiscono gli operatori delle debt agency, anche i creditori hanno poca scelta. Anche considerando, aggiungono, che in passato i crediti sono stati concessi con troppa leggerezza. E, per confermare la tesi, i consulenti delle debt agency segnalano i casi, non infrequenti,  di debitori con stipendio di 2 mila euro a cui sono stati concessi crediti  con rate mensili di 2 mila e cinquecento euro. La conclusione, cui giungono i paladini delle debt agency, è che  i creditori  hanno commesso gravi ed evidenti errori nel concedere prestiti  ed ora, tempi e costi della giustizia, li scoraggiano dall'imbarcarsi  in una causa civile.

Sembrerebbe dunque che le debt agency possano apportare un evidente valore aggiunto soprattutto nei casi disperati, quelli da cui i creditori sono ormai rassegnati ad ottenere poco o nulla.

Per finire una sbirciatina ai costi: fino a 500 euro (dipende dall'ammontare dell'importo a debito) per l'apertura della pratica. Il saldo dipende dallo sconto ottenuto con l'accordo e viene valutato in percentuale al risparmio conseguito dal debitore.

Protezione dei patrimoni dall'aggressione dei creditori

Le debt agency affermano di operare  in modo che, se le cose dovessero andare male,  i nostri beni risultano al riparo dei creditori, per così dire "scudati". Per questo servizio, il target cambia perchè i piccoli debitori hanno, di solito, ben poco da occultare.

Spiega un dirigente di una debt agency: "In questo settore ci rivolgiamo esclusivamente alle famiglie ed ai piccoli imprenditori. Oltre  agli strumenti noti, come per esempio i mandati fiduciari, ricorriamo anche all'istituto del trust, di matrice anglosassone, che in Italia è ancora poco conosciuto.

Ma ciò che ci distingue davvero  dagli altri professionisti è la nostra capacità di dare una consulenza ad ampio spettro.  Vogliamo evitare ciò che viene spesso offerto da altri professionisti, ovvero una protezione che in realtà poi si tramuta in un'arma a doppio taglio per il cliente, esponendolo a revocatorie o a conseguenze ben peggiori, laddove l'erario ritenga che la protezione sia stata posta in essere a scopi fraudolenti, in altre parole, per eludere il fisco.

E' bene notare che la protezione patrimoniale non ha il solo scopo di porre al riparo i beni del debitore, ma anche di consentirgli una migliore gestione degli stessi, il che va anche a vantaggio dei creditori."

Cancellazione dei protesti e delle segnalazioni di cattivo pagatore

A proposito dei servizi offerti dalle debt agency per la cancellazione dei protesti e delle segnalazioni di cattivo pagatore, una esplicita voce contro  si leva da un esponente delle associazioni consumatori che, certo, non le manda a dire:  "Le debt agency speculano sull'ignoranza o sulla pigrizia della gente. E, comunque, la cancellazione dalla banche dati dei cattivi pagatori a dal RIP la ottiene solo chi ne ha diritto, cioè chi ha saldato il debito. Niente miracoli. Il sospetto è che qualcuna di queste società riesca, anche per vie traverse, ad ottenere cancellazioni non dovute. ma tutto questo è illegale".

L'ambito della cancellazione dei protesti e delle segnalazioni di cattivo pagatore è il più ambito tra i servizi offerti dalle debt agency. Ma anche il più controverso, almeno a giudicare da quanto letto appena sopra. Gli operatori  si difendono affermando che, per quanto attiene la cancellazione dal registro informatico dei protesti,  la debt agency interviene ad assistere il cliente solo quando questi abbia provveduto a sanare il debito alla base del protesto, nel momento in cui egli non sa come ottenere la agognata cancellazione.

Il nostro intervento, spiegano gli addetti ai lavori, si rende necessario soprattutto quando siano stati protestati più assegni, laddove è necessario richiedere  preliminarmente  un decreto di riabilitazione al presidente del Tribunale della circoscrizione giudiziaria in cui è stato elevato il protesto. Il debitore può provvedere personalmente alle incombenze relative alle cancellazioni dei protesti, ma spesso non sa da dove cominciare. D'altra parte c'è da tener presente che alcune attività, in questo contesto, possono essere svolte solo mediante il ricorso ad un legale. E' il caso, per fare un esempio, della cancellazione del protesto di assegno con ricorso di urgenza.

Anche la cancellazione dalle banche dati dei cattivi pagatori, ammettono gli operatori delle debt agency, spetta di diritto al debitore, qualora egli abbia provveduto a sanare la propria posizione debitoria. Sui vari siti  vengono dettagliatamente spiegate le modalità di cancellazione e le procedure per richiederla quando non fosse prevista la cancellazione automatica in seguito alla segnalazione del creditore soddisfatto. E' anche vero, tuttavia, che di banche dati dei cattivi pagatori ne esistono tante e che per il debitore, segnalato in più di una centrale rischi, ottenere la cancellazione potrebbe rappresentare un'impresa improba.

Liberamente tratto da "Tutta la verità sulle debt agency" - articolo di Giuliano Pavone pubblicato sulla rivista Millionaire del mese di maggio-giugno 2011

Un'agenzia specializzata nell'aumentare i debiti dei propri clienti

Di seguito un video che spiega come i clienti debitori venissero truffati da un'agenzia debiti che operava sul mercato prima che tutti i suoi dirigenti ed azionisti fossero denunciati all'Autorità Giudiziaria, fatto che ne ha decretato la chiusura.

Promesse ingannevoli per la ristrutturazione dei debiti - le sanzioni dell'Antitrust

Ridurre l’esposizione debitoria fino al 70%, incluse le richieste del Fisco. Era questa la promessa con la quale si presentava ai debitori in difficoltà finanziarie, tramite pubblicità su internet, organi di stampa e sms, l’Agenzia Debiti spa insieme alla società B&P srl (società di gestione del call center incaricato di contattare gli utenti) entrambe in regime fallimentare.

In realtà, a differenza di quanto prospettato nei messaggi pubblicitari, dopo il primo contatto con il call center i debitori si vedevano recapitare al proprio domicilio un pacco, da pagare mediante versamento in contrassegno di 390 euro, che conteneva semplicemente la modulistica per conferire eventuali incarichi ad effettuare le visure riguardanti la propria esposizione debitoria. In pratica, la società agganciava gli utenti per indurli a contattare un call center che acquisiva dati anagrafici e precisazioni sull'esposizione debitoria verso privati, banche o finanziarie e fisco, per poi inviare il pacco e incassare, seduta stante, il denaro.

Dagli accertamenti istruttori compiuti dall'Antitrust, anche alla luce delle segnalazioni inviate dalle associazioni dei consumatori, è emerso inoltre che l’Agenzia Debiti non era in possesso di licenza per l'esercizio di un'agenzia d'affari né aveva presentato una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività): non era in sostanza un’agenzia in regola come invece si accreditava.

Una volta pagata la modulistica, inoltre, al consumatore che decideva di avvalersi dei servizi offerti, veniva proposto di ‘pilotare’ la propria posizione debitoria 'gonfiandola' in modo di indurre il creditore a cedere il credito con una sua riduzione: a prescindere dalla liceità della pratica, non veniva prospettato in alcun modo il rischio che, a fronte di una tattica del genere, il creditore decidesse di chiedere il fallimento o comunque di rifarsi sul patrimonio del debitore. La consulenza doveva ovviamente essere pagata, anche con cifre onerose, e non in comode rate, come pubblicizzava la società, ma, addirittura, con assegni postdatati o con cambiali.

Infine, per quanto riguarda i debiti contratti con Equitalia e il Fisco, si prospettava come soluzione in grado di risolvere ogni problema di debiti la semplice opposizione alle richieste di Equitalia e Fisco per diminuire, sospendere e rateizzare le cartelle esattoriali: obiettivo impossibile visto che per i debiti esistenti con le pubbliche amministrazioni, e con il fisco in particolare, gli spazi di negoziazione e rateizzazione sono strettamente limitati e circoscritti da specifiche norme di legge.

Per le pratiche commerciali messe in atto, Agenzia Debiti è stata sanzionata con una multa di 100 mila euro mentre B&P con una multa di 50 mila euro, ridotte, ferma restando la gravità della pratica scorretta, per la situazione di fallimento di tali società.

Ancora su Agenzia Debiti - lo "choccante" servizio delle IENE

Di agenzie che promettono miracolistiche ed ingannevoli riduzioni del debito, cancellazioni delle segnalazioni di cattivo pagatore dalle Centrali Rischi e riabilitazioni dal protesto, ne son venute fuori, come funghi, tantissime, negli ultimi anni. Le Iene hanno trasferito in video, nel corso della puntata del 13 gennaio scorso, la truffa nascosta dietro "Agenzia Debiti" (oggi in fallimento e già sanzionata dall'Antitrust proprio per pratiche scorrette ed ingannevoli, come si evince dalla lettura della sezione precedente) la cui attività consisteva nel proporre l'improbabile chiusura di posizioni debitorie, anche rilevanti, presso banche, finanziarie, società di recupero crediti ed Equitalia, addirittura.

Le Iene avevano seguito per mesi l'Agenzia Debiti ed inserito un infiltrato nell'organico come aspirante operatore telefonico, allo scopo di carpire le tecniche di reclutamento del personale e di comunicazione persuasiva adattate con i clienti. Si è scoperto, così, che l’agenzia riceveva circa 2000 richieste al giorno. A rispondere c'erano 100 operatori di un call center e ciascuno di essi perfezionava, in media, 3 contratti da 390 euro.

In particolare, in fase di formazione e training, il personale veniva istruito a non farsi intenerire dalle storie dei clienti e a garantire un risparmio certo del 70%, millantando come già individuata la soluzione per risolvere il caso specifico.

E, se il cliente non cedeva, il consiglio era di mettergli paura, disegnando uno scenario a breve termine di pignoramento ed espropriazione della casa.

Racconta un "pentito" A un certo punto me ne sono andato. Ti rendi conto di quante persone stai truffando e di quante cose hai sulla coscienza una volta uscito da quell’agenzia. Una volta una signora mi ha detto che se mi pagava la rata di 390 euro non poteva compare la nuova sedia a rotelle. Io ho chiesto subito assistenza a un team leader e lui mi ha consigliato di non pensare a quello che mi aveva detto, ma di rifilarle la documentazione. E io gli ho detto che non me la sentivo. Allora si è messo lui al telefono e ha cercato di convincere la signora dicendole: Mi raccomando signora, se lei non si affida a noi poi le vengono a prendere addirittura la casa. Ovviamente la signora si è spaventava e ha comprato la documentazione”..

Dunque, occorrevano solo 390 euro per ridurre del 70% il debito con Equitalia. E tutti sappiamo che con Equitalia nessun patteggiamento è possibile, almeno per i comuni debitori. La trasmissione andata in onda il 13 gennaio 2013, opportunamente intitolata "Poveri e Illusi", ha lanciato l'ennesimo allarme sul pericolo di incappare nelle agenzie che promettono di risolvere ogni tipo di problema debitorio con il metodo del "saldo e stralcio", che consiste nel contrattare con il creditore un importo ridotto a chiusura della posizione originaria di insolvenza.

Nel servizio, la giornalista Nadia Toffa finge di avere un debito di 50 mila euro con Equitalia. L’operatore risponde Possiamo proporle una contrattazione a saldo e stralcio nella misura del 30% di quanto dovuto. Poi spiega Il debitore se ne sta a casa sua bello e tranquillo e noi lo assistiamo. Ovviamente dobbiamo pagare questo servizio e il costo dell'avvocato per la prima disamina. E c’è un costo di 390 euro.

Le spese venivano giustificate con i costi per l’invio di documentazione e l'analisi della pratica da sottoporre ad un avvocato specializzato. Alla domanda su cosa fosse successo nel caso in cui la transazione non fosse andata a buon fine, la risposta è stata questa Non è mai successo!. Non c’è volta in cui non abbiamo trovato anche un piccolo cavillo che ci desse la possibilità di procedere all'annullamento della cartella esattoriale. Non è nostra intenzione mettere in difficoltà le persone.

Una volta abboccato al primo contatto, l'agenzia pretendeva sempre più denaro facendolo passare per acconti e spese, fino ad arrivare a somme a cinque zeri. "Sono false illusioni", spiega l'avvocato Maurangelo Rana, interpellato dalla Toffa, "Non esistono sistemi magici per risolvere questo tipo di debiti, soprattutto in quelle percentuali".

L'Agenzia Debiti è stata fermata da un'indagine della Guardia di Finanza, che l'ha portata al fallimento e dall'Antitrust. Ma, purtroppo ce ne sono ancora molte in piena attività.

Fallimento di Agenzia Debiti - il vademecum di Federcontribuenti per chi ha assegni e cambiali emesse all'incasso

otrebbe essere finito un incubo per circa 10mila veneti che erano caduti nelle maglie di Agenzia Debiti, la società con sede a Milano e numerosi guai con la giustizia, dichiarata fallita con sentenza del tribunale lombardo. "Possiamo iniziare a tirare un sospiro di sollievo - commenta l'avvocato Carla Favaron, coordinatore dell'ufficio legale di Federcontribuenti Padova - ma è presto per cantare vittoria. Occorre che quanti hanno titoli in scadenza, quali cambiali o assegni, compiano i passi giusti per insinuarsi nel passivo della società. La data per l'udienza di verifica dello stato passivo è già stata fissata al 24 aprile del prossimo anno, che sembra un tempo lungo ma in realtà dà il tempo appena sufficiente per istruire le pratiche". Tra i creditori con una posizione più cospicua c'è anche Giovanni Baldo, 59 anni di Loreggia (Padova), ingegnere agente di commercio che si è rivolto a Federcontribuenti dopo essere entrato in contatto con Agenzia Debiti, ed aver firmato alla società milanese cambiali per ventimila euro.

"Il caso del signor Baldo è praticamente un record - continua l'avvocato Carla Favaron - ma stiamo già raccogliendo molti altri casi simili di persone che rivoltesi ad Agenzia Debiti per questioni di bollette non pagate o di cartelle Equitalia da due o tremila euro, si sono trovati invischiati in una situazione debitoria accresciuta ed anzichè uscire dai pasticci sono finiti ancora di più nei guai. Ora fortunatamente la via d'uscita c'è, quantomeno per bloccare definitivamente gli assegni e le cambiali sottoscritte".

Purtroppo dichiarata fallita Agenzia Debiti secondo quanto asserisce il presidente nazionale di Federcontribuenti Marco Paccagnella, l'emergenza truffe è tutt’altro che scongiurata. "E' come tagliare la testa all'Idra - spiega il presidente di Federcontribuenti - ne chiudi una di queste agenzie e ne aprono due, perchè il business della disperazione sembra essere l'unico che tira in questo momento e i soliti sciacalli ci si stanno buttando a capofitto. Occorre rimuovere alla radice le cause di questo meccanismo per cui chi si indebita, che riceve una cartella Equitalia, rischia di scivolare su un piano inclinato verso il baratro senza più appigli. Occorre che il prossimo governo studi una sorta di amnistia per la quota riguardante interessi passivi e sanzioni sui piccoli debiti con la pubblica amministrazione in particolare, altrimenti l'alternativa è mandare sul lastrico la parte più debole della società, proprio quella che lo Stato dovrebbe aiutare e che invece sta strangolando".

6 Luglio 2011 · Chiara Nicolai


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