L’avvocato che “annulla” le multe – “Sono illegittimi migliaia di verbali”

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"Abbiamo fondato un´associazione a difesa dei consumatori. La voce si è diffusa. Adesso abbiamo centinaia di gente in coda fino a tarda sera davanti all´ufficio. Esaminando i casi ci siamo accorti che quasi nessuno rispetta un dato essenziale: ci deve essere la contestazione immediata della sanzione. Non sono valide quelle della Ztl."

C´è un uomo a Torino che "annulla" le multe. Ha appena 34 anni e conosce e memoria il codice stradale. E non solo, dato che è in grado di snocciolare tutto d´un fiato le sentenze della Cassazione o del Tar sull´argomento.

Riceve ogni lunedì e venerdì a partire dalle 18 e sino a notte inoltrata.

Dal suo ufficio in corso Sebastopoli 161 la fila inizia a formarsi già nel tardo pomeriggio: decine e decine di persone che stringono tra le mani cartelle dell´esattoria, avvisi di pagamento delle diverse agenzie di riscossioni, verbali di multa. Lui riceve tutti: ascolta e prende appunti. Nei giorni successivi inizia il suo giro all´esattoria comunale, davanti al giudice di pace, in prefettura e miracolosamente le sanzioni vengono cancellate.

Si chiama Raffaele Borrelli ed è un avvocato amministrativista. Tre anni fa con il collega civilista Luigi Carrozzo ha fondato l´Associazione Diritti Consumatori (As. di. co), lo strumento con cui si batte contro la prepotenza della burocrazia. «L´associazione è nata per caso - ricorda Raffaele Borrelli - C´era un sacco di gente che bussava alla porta dell´avvocato Carrozzo per chiedere se era possibile fare ricorso contro multe palesemente inique. In particolare quelle erogate tramite gli autovelox. Esaminando i casi ci siamo accorti che quasi nessuna di quelle sanzioni rispettava le regole previste». Sfruttando gli "interstizi" della burocrazia grazie alla minuziosa conoscenza della "norma", Carrozzo e Borrelli in tre anni sono diventati una leggenda cittadina. Davanti all´ufficio le code di gente in attesa sono diventate sempre più lunghe tanto da costringere le due segretarie a distribuire i numeri per regolare l´afflusso. «Abbiamo iniziato in punta di piedi e senza mai fare una sola riga di pubblicità - spiega Borrelli - Dopo le prime archiviazioni la voce si è diffusa tra la gente. Un passaparola che ora raduna centinaia di persone davanti al nostro ufficio».

L´iscrizione all´As. di. co. costa 50 euro. Una volta soci si firma una delega e ci si affida a Carrozzo e Borrelli e ai loro collaboratori. Ci pensano loro a ricostruire negli archivi dell´Esattoria le reali situazioni debitorie dei clienti. Le loro prime vittorie sono state contro gli autovelox. «In base al codice della strada si desume che la contestazione immediata della violazione è essenziale per la correttezza del 'procedimento sanzionatorio´. Cade tutto senza non c´è la contestazione immediata. Con la conseguenza che l´omissione costituisce una violazione di legge che rende illegittimi i successivi eventuali atti dell´iter amministrativo» spiega Borrelli. Ma ben presto lui e il collega hanno dichiarato guerra alle multe delle telecamere della Ztl. Invocando la legge sulla privacy ad esempio. «Nessun cittadino può essere filmato a sua insaputa» sottolineano in corso Sebastopoli. E citando una sentenza del Tar del Lazio Borrelli ricorda: «Le soste a pagamento sono in gran parte illegittime perché violano la Costituzione trattandosi di parcheggi non custoditi. In più c´è l´obbligo di inserire zone libere di sosta nell´arco di 300 metri, cosa che non accade mai. E dietro ogni cartello di divieto deve essere affissa l´ordinanza del sindaco». Anche le multe per aver superato il semaforo con il rosso possono essere annullate. «La sanzione deve essere contestata entro un chilometro» assicura Borrelli.

Lo scontro più duro però avviene sempre sulle cartelle esattoriali. «Chi ha l´appalto per la riscossione dei tributi?» si sono chiesti all´As. di. Co., consultando l´elenco delle agenzie che agiscono a Torino: Equitalia Nomos (ex Uniriscossioni) Maran e Soris spa (al 100 per cento del Comune di Torino). Il 5 marzo scorso Equitalia ha scritto all´As. di. co: «Precisiamo di non avere nessun rapporto con la Maran». Borrelli però spiega: «E´ capitato di persone che hanno risposto a ingiunzioni di pagamento presentate dalla Maran o dalla Soris e si sono poi visti arrivare richieste di pagamento da altre agenzie finendo per pagare due volte». Anche sulle legittimità dei fermi amministrativi effettuati da queste agenzie ci sarebbe da discutere, secondo l´avvocato. Nulla sfugge a Borrelli e ai sui colleghi. «E´ una battaglia di principi e soprattutto di trasparenza amministrativa. I risultati confermano che siamo nel giusto». Qualcuno però non gradisce e da mesi al telefono di corso Sebastopoli arrivano telefonate anonime che minacciano: «E´ meglio che la finiate con i ricorsi». Le file però davanti all´ufficio sono sempre più lunghe.

29 Luglio 2008 · Antonio Scognamiglio




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