Lavoratore a contratto part-time con diversi debiti

Diversi debiti con diverse società

Sono un lavoratore subordinato con contratto part-time al 75%, a tempo indeterminato, ho 60 anni e vi scrivo perché ho diversi debiti con diverse società.

Nello specifico: Compass 39.000 euro, Neos Finance 19.000, Unicredit 2.000. Attualmente sommando le rate pago o per meglio dire, dovrei pagare, 1257 euro ( Compass: € 490; Neos: € 507; Unicredit € 260 ) .

La mia retribuzione è di 1.170 euro mensili, ho una moglie casalinga ed un figlio studente universitario di 23 anni a carico.

Del nucleo famigliare fanno parte altri due figli, lavoratori dipendenti gravati anche loro da prestiti. Ho avuto numerosi ritardi con tutte e tre le banche, nello specifico con la compass sono indietro di due rate più interessi ed hanno minacciato la decadenza del contratto, con Unicredit sono già arrivato a livello legale, cioè siamo in fase di recupero crediti, mentre Neos ha affidato la pratica ad uno studio legale e sono 8 mesi indietro con il pagamento delle rate stabilite dallo stesso ufficio.

Credo che la mia situazione sia chiara, non ho dove sbattere la testa non posso più pagare, Ho provato a mettere in vendita la casa ma al momento il mercato è fermo.

Cosa mi consigliate, cosa posso fare ? Scusate se mi sono dilungato ma volevo mettere bene in chiaro la mia situazione.

Dovrebbe rendere più complessa ed onerosa, per il creditore, la eventuale procedura di pignoramento ed espropriazione della casa

A parte il mercato fermo, dovrebbe rendere più complessa ed onerosa, per il creditore, la eventuale procedura di pignoramento ed espropriazione della casa, costituendo su di essa diritti di abitazione od usufrutto. Prima che le vengano notificati atti esecutivi.

Ad esempio donando (anche se c'è sempre il rischio di revoca) la nuda proprietà ai figli e riservando a lei (debitore) l'usufrutto vitalizio (che è ipotecabile, pignorabile ed espropriabile.  ma non può condurre alla vendita all'asta del bene).

Oppure (si tratta solo di un esempio) nel caso in cui vi fossero dissapori ormai conclamati con sua moglie, la separazione legale con assegnazione al coniuge non debitore  della casa coniugale comporterebbe la costituzione di un diritto di abitazione che potrebbe essere opposto a terzi, rendendo pressochè impossibile la collocazione del bene in sede d'asta, in un mercato immobiliare già di per sè asfittico.

A questo punto, il creditore potrebbe accontentarsi dell'iscrizione di ipoteca sull'immobile e del pignoramento del suo stipendio, nella misura massima del 20%.

Per lei sarebbe la salvezza.

11 Settembre 2012 · Ludmilla Karadzic