La finanza etica

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La finanza etica, o alternativa, riprende il concetto di finanza presente nelle prime forme di economia bancaria. Il finanziamento o il prestito concesso dalle banche di un tempo era soprattutto sulla conoscenza della persona e sulla fiducia. L'economia moderna ha giustamente fatto evolvere il sistema creditizio verso un approccio apersonale, basandolo esclusivamente sul capitale. Il sistema creditizio moderno può in questo modo rispondere alle esigenze della società economicamente evoluta ma essere nello stesso tempo di forte ostacolo alle comunità di persone povere del Sud del mondo, costrette a restare emarginate proprio a causa della loro situazione di disagio.

La finanza etica pone nuovamente "la persona" al centro del sistema creditizio senza comunque condannare il sistema capitalistico.

I prestiti etici finanziano attività imprenditoriali, idee commerciali o piccole attività lavorative che altrimenti non avrebbero accesso al credito tradizionale. Il risvolto etico è proprio in questo punto, dare l'accesso al credito a tutti. La finanza etica valuta prima dell'erogazione di un prestito sia gli aspetti economici sia quelli sociali o ambientali. L'obiettivo resta quello di ottenere un profitto ma non è più il solo obiettivo primario. La massimizzazione del profitto viene sostituita dal concetto di profitto minimo mentre si aggiungono obiettivi di equità e di redistribuzione. I beneficiari dei prestiti possono pertanto avviare le loro piccole attività produttive migliorando la condizione di vita di intere comunità di persone. Il tutto nel pieno rispetto deii valori e della cultura locale. Gli obiettivi della finanza etica possono inoltre incentivare alcune forme si sviluppo sostenibili: l'agricoltura biologica, l'energia rinnovabile, il turismo responsabile, il rispetto dell'ambiente ecc.

La finanza etica, dunque, è un modo di fare finanza attento agli aspetti etici e sociali, che ha l’obiettivo di porre in essere operazioni rispettose dell'uomo e finalizzate ad evitare la creazione di situazioni che possono provocare danno alla collettività.

Uno degli scopi fondamentali della Finanza così intesa è quello di interrogarsi su un uso responsabile del denaro, che deve essere inteso come mezzo per il raggiungimento della autopromozione e non come fine assoluto permettendo l'accesso al credito anche a chi non possiede le giuste garanzie economiche.

Per realizzare questi obiettivi si sono sviluppati molti strumenti. La nascita di "banche etiche" (in Italia per ora solo Banca Etica), che offrono tutti i servizi tradizionali di una banca (conto corrente, fondi di investimento, ecc.) seguendo i criteri di un uso responsabile del denaro. I fondi raccolti da queste banche sono prevalentemente impiegati a sostegno di quattro settori: cooperazione sociale, cooperazione internazionale, ambiente, cultura e società civile.

La comparsa di cooperative finanziarie (MAG) in cui i soci investono i propri risparmi scegliendo le realtà da finanziare. Queste sono soprattutto "società tra persone", dove lo scambio di denaro avviene tra soci, nel rispetto della legislazione vigente. Sostengono iniziative che impattano sul territorio in settori comuni agli stessi soci che vi aderiscono: pace, disarmo, ecologia, risparmio energetico, tecnologie appropriate, controinformazione, educazione allo sviluppo, emarginazione, immigrazione, solidarietà sociale, educazione giovanile, commercio equo e solidale. In Veneto esistono due realtà che operano in questo senso: MAG Verona e MAG Venezia.

Lo sviluppo di Venture Capital, ovvero di partecipazione al capitale di rischio, senza interventi nella gestione, come strumento per il finanziamento delle iniziative non profit.

La finanza eticamente orientata

La finanza eticamente orientata ritiene che il credito, in tutte le sue forme, sia un diritto umano. Non discrimina tra i destinatari degli impieghi sulla base del sesso, dell'etnia o della religione, e neanche sulla base del patrimonio, curando perciò i diritti dei poveri e degli emarginati. Finanzia quindi attività di promozione umana, sociale e ambientale, valutando i progetti col duplice criterio della vitalità economica e dell'utilità sociale.

Le garanzie sui crediti sono un'altra forma con cui i partner si assumono la responsabilità dei progetti finanziati. La finanza etica valuta altrettanto valide, al pari delle garanzie di tipo patrimoniale, quelle forme di garanzia personali, di categoria o di comunità che consentono l'accesso al credito anche alle fasce più deboli della popolazione.

La finanza eticamente orientata considera l'efficienza una componente della responsabilità etica. Non è una forma di beneficienza: è un'attività economicamente vitale che intende essere socialmente utile. L'assunzione di responsabilità, sia nel mettere a disposizione il proprio risparmio sia nel farne un uso che consenta di conservarne il valore, è il fondamento di una partnership tra soggetti con pari dignità.

La finanza eticamente orientata non ritiene legittimo l'arricchimento basato sul solo possesso e scambio di denaro. Il tasso di interesse, in questo contesto, è una misura di efficienza nell'utilizzo del risparmio, una misura dell'impegno a salvaguardare le risorse messe a disposizione dai risparmiatori e a farle fruttare in progetti vitali. Di conseguenza il tasso di interesse, il rendimento del risparmio, è diverso da zero ma deve essere mantenuto il più basso possibile, sulla base delle valutazioni sia economiche che sociali ed etiche.

La finanza eticamente orientata è trasparente. L'intermediario finanziario etico ha il dovere di trattare con riservatezza le informazioni sui risparmiatori di cui entra in possesso nel corso della sua attività, tuttavia il rapporto trasparente con il cliente impone la nominatività dei risparmi. I depositanti hanno il diritto di conoscere i processi di funzionamento dell'istituzione finanziaria e le sue decisioni di impiego e di investimento. Sarà cura dell'intermediario eticamente orientato mettere a disposizione gli opportuni canali informativi per garantire la trasparenza sulla sua attività.

La finanza eticamente orientata prevede la partecipazione alle scelte importanti dell'impresa non solo da parte dei soci ma anche dei risparmiatori. Le forme possono comprendere sia meccanismi diretti di indicazione delle preferenze nella destinazione dei fondi, sia meccanismi democratici di partecipazione alle decisioni. La finanza etica in questo modo si fa promotrice di democrazia economica.

La finanza eticamente orientata ha come criteri di riferimento per gli impieghi la responsabilità sociale e ambientale. Individua i campi di impiego, ed eventualmente alcuni campi preferenziali, introducendo nell'istruttoria economica criteri di riferimento basati sulla promozione dello sviluppo umano e sulla responsabilità sociale e ambientale. Esclude per principio rapporti finanziari con quelle attività economiche che ostacolano lo sviluppo umano e contribuiscono a violare i diritti fondamentali della persona, come la produzione e il commercio di armi, le produzioni gravemente lesive della salute e dell'ambiente, le attività che si fondano sullo sfruttamento dei minori o sulla repressione delle libertà civili.

La finanza eticamente orientata richiede un'adesione globale e coerente da parte del gestore che ne orienta tutta l'attività. Qualora invece l'attività di finanza etica fosse soltanto parziale, è necessario spiegare, in modo trasparente, le ragioni della limitazione adottata. In ogni caso l'intermediario si dichiara disposto ad essere 'monitorato' da istituzioni di garanzia dei risparmiatori.

19 Novembre 2007 · Antonio Scognamiglio




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