La dipendenza dal gioco d’azzardo è una vera e propria patologia

LA DIPENDENZA dal gioco d’azzardo è una vera e propria patologia, è per questo motivo che l’Asl 11 di Empoli ha allestito un progetto per il recupero di questo tipo di patologia, presso il Ser.t di Empoli e presso quello di Fucecchio. Il progetto è supervisionato dal dottor Stefano Squotto e finanziato dalla Regione Toscana.

«Spesso il problema della dipendenza dal gioco viene sottovalutato si tende a considerare lo scommettere più un vizio che una patologia, è per questo molto difficile che i giocatori incalliti si presentino in modo volontario ai nostri sportelli — racconta il dottor Cosimo Marzocca specialista in tossicologia.

La maggior parte delle gente non si sente affatto drogata, perché manca una sostanza concreta a cui far riferimento, e non si rende conto che i sintomi della dipendenza da gioco d’azzardo sono uguali, a livello compulsivo, a quelli del cocainomane e dell'eroinomane». Il problema non è da sottovalutare: «Il giocatore tipico è solitamente uomo, di età superiore ai 30- 35 anni, di nazionalità italiana, con basso tenore di vita, molto spesso operaio con stipendio non superiore ai 1200 euro al mese — spiega Marzocca — che viene letteralmente bruciato in slot machine, video poker e gratta e vinci. I nostri soggetti, quindi, non possono essere considerati dei giocatori ‘puri’ ma degli amanti del ‘vincere facile’, dove la vincita è determinata sesclusivamente dalla sorte». «Per ora lavoriamo con piccoli numeri — spiega ancora Marzocca — ma da quando sono arrivato nel 2007, le persone che si rivolgono a noi sono aumentate.

Adesso abbiamo circa dodici giocatori abituali a Empoli e tre a Fucecchio, di cui due sono di origine araba, e registriamo l’ingresso di un paio di persone al mese». La durata del trattamento è di circa due anni; in questo periodo i pazienti vengono assistiti da uno staff multidisciplinare composto da un medico tossicologo, da uno psicologo e da un educatore con il compito di aiutare i familiari a gestire la parte economica. Molto spesso, infatti, la situazione patrimoniale dei giocatori è un buco nero senza fondo a causa dei prestiti ricevuti e delle rate mai pagate, è perciò fondamentale formare un membro della famiglia che possa fare le veci di tutore amministrativo del poco che è rimasto.

«I primi due mesi servono per inquadrare la situazione — spiega Marzocca — poi si passa alla prima fase che consiste nella vera e propria disintossicazione, in cui si può intervenire con la somministrazione di antidepressivi nei casi più gravi. In seguito si ha la terapia comportamentale vera e propria con il supporto di uno psicologo. Entro la fine dell'anno costituiremo, inoltre, dei gruppi di sostegno in modo tale che i pazienti possano aiutarsi a vicenda». «Ovviamente non facciamo miracoli — conclude il dottore — ma almeno due su quattro riescono a farcela».

di Lilith Fanfani

15 Agosto 2008 · Patrizio Oliva


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3 risposte a “La dipendenza dal gioco d’azzardo è una vera e propria patologia”

  1. claudia ha detto:

    caro bruno quello che dici è vero però sono convinta che se uno ha voglia di smettere lo può fare!se non metti in movimento il tuo cervello non ce la farai mai !

  2. ludo ha detto:

    e’ uno scandalo!!!!! l’interesse dello Stato alle entrate generate da queste forme di gioco d’azzardo, è di gran lunga superiore all’interesse sociale di combattere forme di dipendenza, che ad esempio con i gratta e vinci, colpisce le fasce di reddito più deboli….
    Si aggiunga a questo la mancanza di scrupoli dei rivenditori… che arrivano persino a fare credito pur di rifilarti quel maledetto tagliandino (gratta e vinci)… “per essere cortesi…” si giustificano…

  3. bruno ha detto:

    si vieta il fumo in locali pubblici si vieta alcool ai minori si vieta di andare con prostitute si vieta qui si vieta là ma il nostro governo non vieta lo scandalo dei gratta e vinci del lotto del superenalotto tris bingo e per ultimo lo scandalo delle slotmachine (per assurdo chiamate come giochi di intrattenimento quando invece sono in grado di ingollare 1000 euro x un ora di gioco) messe in bella mostra in bar tabaccai edicole e pseudo sale gioco li in bella mostra con il loro luccichio e con videate sempre più invitanti e accattivanti. Ma tutto questo è ok perchè portano soldi allo stato senza portare rispetto alle debolezze umane(facile dire la solita frase fatta che nessuno è obblicato a giocare) GRAZIE HA CHI VORRA’ RISPONDERMI bruno

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