La casta passò
Li abbiamo appena eletti e già ci sentiamo in diritto di frugargli nelle tasche, alla ricerca dei ‘benefit’ dei nostri rappresentanti alla Camera. Che godano di privilegi, non c’è dubbio: dai viaggi gratuiti in treno e in aereo, agli ingressi gratuiti a cinema, stadio e teatro, all’assistenza sanitaria fino ai corsi di lingua e informatica. Ecco il lungo elenco di agevolazioni per deputato (e relativa famiglia).
Banca. Ci sono quattro sportelli bancari, di cui uno riservato esclusivamente ai deputati, i quali godono di condizioni di favore sia per i conti correnti sia per i mutui.
Portaborse. E’ il collaboratore più fidato del rappresentante del popolo, la sua ombra. Ciascun deputato ha diritto ad accreditarne due, naturalmente stipendiati con fondi della Camera. Gli uffici sono ben attrezzati – postazioni informatiche connesse a internet, telefoni e tv per seguire le sedute dell’Aula; hanno sede a Palazzo Marini e sono assegnati dal presidente del gruppo di appartenenza.
Trasporti. Alla Camera ci sono tre agenzie di viaggi, gestite dalla Carlson Wagon lits. A ciascun deputato vengono rilasciate speciali tessere per usufruire gratuitamente del trasporto aereo e ferroviario. Per chi preferisce spostarsi in auto, il pedaggio autostradale è gratuito. Agevolazioni anche per il parcheggio: posti riservati, anche se in numero limitato, in Piazza del Parlamento. A tutti spetta inoltre il permesso per l’accesso alla zona a traffico limitato di Roma.
Sanità e fisco. I deputati e i loro familiari possono iscriversi a un fondo per l’assistenza sanitaria integrativa. Non solo: a Montecitorio c’è un ambulatorio della Asl RMA e un’ambulanza è sempre pronta per le emergenze. I nostri rappresentanti non vengono lasciati soli neanche al momento della dichiarazione dei redditi: un apposito ufficio li assiste nella compliazione dei modelli di denuncia fiscale.
Comunicazioni. Per quanto riguarda la posta, a ciascun deputato spetta un plafond per le spese; può servirsi di due uffici senza spostarsi troppo: uno all’interno di Montecitorio, l’altro nel palazzo dei gruppi in via Uffici del Vicario. Quanto all’uso del telefono, da tutti gli apparecchi nelle sedi della Camera si possono chiamare i numeri della zona di Roma: ciascuno dispone di un certo numero di scatti telefonici.
Informazione. Le agenzie di stampa italiane e le principali agenzie straniere sono tutte consultabili dai computer interni al palazzo e anche dall’esterno, tramite intranet. Nella sala di lettura attigua al Transatlantico sono disponibili i maggiori quotidiani e periodici italiani, i cui arretrati sono consultabili su richiesta. Ogni giorno viene predisposta una rassegna stampa via internet. I deputati possono usufruire di una sala stampa per incontrare, se richiesto, i giornalisti.
Beauty e relax. La barberia di Montecitorio è riservata ai deputati, ma quando non c’è seduta possono usufruirne anche i giornalisti parlamentari. Per le deputate, la Camera mette a disposizione buoni da utilizzare nei saloni convenzionati. Nei sotterranei della Camera, inoltre, c’è una sauna riservata ai parlamentari.
Cultura. I deputati amanti della lettura possono accedere a un patrimonio bibliografico di oltre un milione di volumi e 5mila periodici raccolti nella biblioteca di San Macuto. Hanno inoltre diritto a corsi gratuiti e personalizzati di informatica e di lingue straniere. Disponibile anche un servizio di interpreti.
Pausa pranzo. A Montecitorio c’è un intero ristorante a loro riservato. Per il caffè e uno spuntino veloce si può optare invece per la buvette in Transatlantico. In alternativa, sono in funzione anche i self service di Montecitorio, di Palazzo Marini e di palazzo San Macuto.
22 Maggio 2008 · Patrizio Oliva
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Il Trio Medusa non si distrae. Ma i giornali sì. E soffrono pure di amnesie. Tanto che si sono dimenticati di ricordare – se non in spazi microscopici, grossi come francobolli – che Berlusconi aveva promesso solo “12 ministri” (e invece – e per la gioia dei contribuenti che li dovranno pagare quasi 300mila euro all’anno a testa – ne ha nominati quasi il doppio). Tutti (o quasi) hanno glissato sui guai giudiziari – passati, presenti e futuri – di una buona fetta del governo (cioè di Bossi&Maroni&Fitto&Matteoli&Calderoli e pure Scajola). E tutti (o quasi) hanno anche steso un (pietoso) velo di oblio sugli ex soci (mafiosi) in affari del presidente (forzista) del senato, Renato Schifani. Tutti. O quasi. E chi ha parlato – come Marco Travaglio – è stato pubblicamente linciato. E dal suo stesso giornale (cioè “Repubblica”).
E queste amnesie hanno coinciso con l’insediamento del cavaliere a capo del governo. E hanno coinciso anche con le richieste di Boris Biancheri, presidente degli editori.
Che – proprio dalle pagine di Corriere, Stampa e Repubblica – ha lanciato un messaggio chiaro: è bello informare. Ma per farlo bene, ci vogliono altri danè. Sostegni che sempre il contribuente, in qualche modo, dovrebbe pagare. Richiesta diretta chiaramente al governo. Berlusconi, per l’appunto.
Ma è una storia che continua da anni. Tanto che centinaia di serissimi redattori – di Corriere, Stampa e Repubblica e compagnia briscola – sono riusciti, in questi anni, nell’impresa di farsi soffiare “scoop” da professionisti del calibro di Capitan Ventosa (”Striscia la notizia”). O il Trio Medusa. E nel frattempo – per una strana coincidenza – i lettori dei giornali sono scappati. Solo nell’ultimo anno i quotidiani&co hanno venduto l’1% di copie in meno. E oggi soltanto 60 italiani su 1.000 al Sud (e 104 su mille al Nord) comprano un giornale. Come a dire: più che una minoranza, una riserva indiana. Di qui le preoccupazioni del presidente degli editori, Biancheri. Che ha gridato alla “crisi del settore”. E appunto è andato a batter cassa dal Cavaliere. Che ora è appunto primo ministro. E pure lui – ma per coincidenza, eh! – editore delle tivù Mediaset. Che invece vanno a gonfissime vele (4 miliardi di euro e passa di ricavi nel 2007 contro i 3,7 miliardi dell’anno precendente). E tra l’altro, danno lavoro anche a Capitan Ventosa. O il Trio Medusa.
Insomma: ma va’ quante coincidenze. Coincidenze?