Iscrizione di ipoteca esattoriale – illegittima se il debito è inferiore ad 8 mila euro

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Equitalia non può ipotecare le case se il debito dei contribuenti non supera gli 8.000 euro. Il monito arriva dai giudici tributari di Napoli, una delle città dove si registra il maggior numero di ipoteche immobiliari basate su cartelle esattoriali.

I giudici della commissione tributaria del capoluogo campano, con la sentenza 50 della sezione 23, hanno così accolto il ricorso di un contribuente che si era visto ipotecare la propria abitazione da Equitalia Polis, la società di riscossione partecipata dall'Agenzia delle Entrate.

Alfonso M., difeso dall'avvocato Angelo Pisani dell'associazione Noiconsumatori, aveva scoperto, il 3 maggio 2007, che sulla sua casa era stata iscritta un'ipoteca per alcune cartelle esattoriali riferite a contravvenzioni risalenti ad anni compresi tra il 1987 e il 1995 e a mancati versamenti per la tassa sui rifiuti. Il totale richiesto ammontava a poco più di 2.000 euro.

Alfonso M. è ricorso alla giustizia tributaria sottolineando da lato che sia i verbali delle contravvenzioni, sia i tributi per la Tarsu non erano mai stati notificati, e d'altro canto l'avvocato Pisani ha evidenziato che ''l'articolo 76 del Dpr 602 del 1973, che regola la riscossione, prevede espressamente che l'iscrizione di ipoteca è vietata quando il valore del credito da riscuotere è inferiore a 8.000 euro".

A questa eccezione l'ufficio legale di Equitalia ha replicato affermando che l'ipoteca andrebbe considerata semplicemente come ''una forma autonoma di garanzia del credito''. Una tesi che è stata respinta dalla commissione tributaria: ''la garanzia ipotecaria - scrivono i giudici - è atto preordinato all’espropriazione con la conseguenza che qualora la vendita forzata non possa essere iniziata'', come nel caso in cui il credito non superi il tetto minimo stabilito, ''si deve escludere anche la possibilità dell'iscrizione stessa''.

Inoltre, per quanto riguarda la mancata notifica dei verbali e delle cartelle esattoriali, la commissione ha precisato che ''la semplice dichiarazione della concessionaria per la riscossione, secondo la quale le notifiche sono regolari, non può essere una prova'' in mancanza di documenti che lo dimostrino. Infine, come non bastasse, Equitalia avrebbe avuto l'obbligo, prima di iscrivere ipoteca, di inviare un nuovo avviso invitando a pagare entro cinque giorni.

E in mancanza di risposta avrebbe dovuto procedere con l'ipoteca entro i successivi 180 giorni. Insomma, una sentenza che costituisce un decalogo per i diritti del contribuente.

7 Aprile 2009 · Andrea Ricciardi




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