Omettere un’insolvenza debitoria premeditandola? » Configura un reato

Insolvenza fraudolenta: contrarre un debito, al fine, premeditato, di non onorarlo mai, omettendo una situazione debitoria tragica appositamente, configura un reato per il quale il trasgressore può vedersi aprire le porte del carcere.

L’atto di tacere, in modo preordinato, delle proprie condizioni economiche ai fini della capacità di assolvimento di un’obbligazione, viola il principio di buona fede contrattuale ed integra la dissimulazione della propria condizione di insolvenza come elemento costitutivo della fattispecie prevista dall'articolo 641 c.

p. (insolvenza fraudolenta).

Questo l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con sentenza 30022/14.

In parole povere, a parere degli Ermellini, nasconde la propria condizione di insolvenza anche chi, consapevole della propria condizione economica, eviti di riferirla alla persona con cui contrae il debito.

Nella fattispecie, un uomo veniva condannato in appello per il reato di insolvenza fraudolenta, in quanto aveva contratto un’obbligazione con il proposito di non adempierla, dissimulando il proprio stato di insolvenza.

L’imputato ricorreva in Cassazione, lamentando il fatto che mancasse la prova di qualsiasi atto con cui l’imputato avesse dissimulato la propria condizione di insolvenza.

Ma la Suprema Corte, rigettando il ricorso, ha confermato la sussistenza del reato di insolvenza fraudolenta, spiegando che la condotta dissimulativa della propria condizione di insolvenza, è integrata da chi, consapevole della propria condizione economica, eviti di riferire la situazione alla persona con cui contrae l’obbligazione.

Pertanto, a parere di piazza Cavour, anche il semplice silenzio è idoneo ad integrare la condotta dissimulatoria, essendo sufficiente a contrastare i principi di correttezza e buona fede alla base del comportamento di una persona nella stipula di un negozio giuridico.

Per il reato in questione, la legge prevede la reclusione fino a due anni o la multa fino a 516 euro.

Il crimine consiste, dunque, come accennato, nel nascondere la propria incapacità economica ad adempiere al debito.

Ma l'importanza della pronuncia esaminata è che anche il semplice tacere le proprie condizioni economiche può essere considerato al pari di nascondere.

Praticamente, anche un’omissione della propria situazione economica, qualora sia praticamente nulla, rientra tra i comportamenti che fanno scattare l’illecito penale.

11 Luglio 2014 · Genny Manfredi


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