Il mutuo a tasso misto

Tasso variabile e tasso fisso per il mutuo? - Esiste anche il tasso misto

In fatto di mutui, si tende sempre a parlare di due grandi tipologie di finanziamento: a tasso variabile e a tasso fisso, a cui, però si può aggiungere un meno noto e poco sfruttato tasso misto. A ricordare l'esistenza di questo tipologia di mutuo è il Codacons che ribadisce ai consumatori quali vantaggi offra questo tipo di tasso.

In breve, per fare un distinguo, il mutuo "fisso" prevede che una volta stabilito il tasso e sottoscritto il contratto, si abbia la sicurezza della rata che resta invariata per tutta la durata del finanziamento.

Quello "variabile", invece, è composto da una parte fissa (spread contrattuale) e una variabile (Euribor) che non è possibile conoscere a priori. Ogni mese la rata da pagare viene calcolata in base all'andamento dell'Euribor che tende ad aumentare quando c'è il rischio di inflazione.

In realtà non esiste un "tasso migliore" ma esiste certamente quello più adatto ad una determinata situazione finanziaria. Per scegliere la forma di finanziamento più adatta bisogna basarsi sulla variabilità del proprio reddito e, se si ha passione, sarebbe utile conoscere i mercati e il loro andamento.

Caratteristiche del mutuo a tasso misto

Il Codacons, infatti, sostiene che pochi cittadini conoscano l'esistenza del mutuo a tasso misto. Si tratta - spiega l'Associazione dei Consumatori - di contratti che consentono al mutuatario di passare da una rata costante ad una variabile e viceversa, durante tutta la vita del contratto.

Poco pubblicizzata dalle banche italiane questa forma di mutuo, se utilizzata in modo accorto, può portare vantaggi economici ai mutuatari ? spiega il Presidente Codacons, Carlo Rienzi.

Con il mutuo a tasso misto, il cittadino, spiega una nota del Codacons, ha la possibilità di modificare la misura iniziale degli interessi nel corso della durata del mutuo, ad esempio sulla base delle aspettative circa l'andamento del costo del denaro. In tal modo l'utente può gestire in modo attivo il rischio di tasso, contenendo gli effetti dei rialzi in caso di tasso variabile e di ribassi in caso di tasso fisso.

Ne consegue che, in base al contratto di mutuo stipulato, il mutuatario può optare, in base alle aspettative sull'andamento del costo del denaro, di scegliere per il tasso fisso o per quello variabile cercando così di contenere l'aumento delle rate quando i tassi di interesse tendono a salire.

Periodicamente, dunque, (di norma ogni 2, 3 o 5 anni) o una volta soltanto, il mutuatario ha la facoltà di mantenere il tipo di tasso oppure di cambiarlo. Da notare che il livello dei tassi non è predefinibile in partenza ma è quello che esiste sul mercato nel momento in cui viene esercitata l'opzione.

Il consiglio

Il tasso misto è consigliabile ha chi ha una certa dimestichezza con l'andamento dell'economia e riesce a guadagnare nel passare da uno o l'altro anticipando l'andamento del mercato.

20 Agosto 2013 · Piero Ciottoli




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