Tanto rumore per nulla – il Consiglio di Stato conferma il no all’Antitrust di Antonio Catricalà
Attenzione » il contenuto dell'articolo è poco significativo oppure è stato oggetto di revisioni normative e/o aggiornamenti giurisprudenziali successivi alla pubblicazione e, pertanto, le informazioni in esso contenute potrebbero risultare non corrette o non attuali.
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La solenne bocciatura del Consiglio di Stato agli "sceriffi" di Catricalà
Il Consiglio di Stato ha repinto i ricorsi presentati dall'Antitrust (Antitrust), presieduta da Antonio Catricalà. Oggetto delle istanze la sentenza del Tar di Roma che ha annullato, il 4 febbraio scorso, su richiesta degli istituti di credito, la sanzione di quasi dieci milioni di euro complessivi comminata dall'Autorita'.
Dunque, un chiarissimo no alle multe comminate dall'Antitrust a una ventina di banche 'accusate' di pratiche commerciali scorrette
Il Consiglio di Stato ha scritto oggi la parola fine al confronto tra l'Antitrust e una ventina di banche sulla questione della portabilità dei mutui che andava avanti da oltre due anni.
Respingendo i ricorsi dell'Antitrust, ha confermato l'annullamento delle multe agli istituti di credito coinvolti per complessivi 10 milioni di euro, che era stato già deciso dal Tar del Lazio lo scorso anno.
Il presidente dell'Antitrust, Antonio Catricalà, ha commentato la decisione dei giudici dicendosi "profondamente deluso".
La questione era cominciata oltre due anni fa
Precisamente nell'agosto del 2008, quando, alla fine di un'istruttoria che era durata alcuni mesi, l'Antitrust era giunta alla conclusione che la legge Bersani, che introduceva la portabilità gratuita dei mutui, non era stata di fatto rispettata da molti istituti.
Trasferire il mutuo da una banca all'altra restava in molti casi oneroso e di qui una multa a molte delle banche operanti in Italia, compresi i grandi gruppi come Unicredit, Intesa Sanpaolo, Mps.
L'istruttoria dell'Autorità guidata da Catricalà era partita da una segnalazione dell'associazione Altroconsumo che infatti ha seguito la vicenda, al fianco dell'Antitrust, fino ai ricorsi discussi ieri a Palazzo Spada in udienza pubblica.
L'anno successivo era arrivata la pronuncia del Tar del Lazio
Al Tar del Lazio, infatti, erano ricorsi, nel 2009, gli istituti di credito sanzionati dall'Antitrust di Antonio Catricalà. Via le multe - era stata la decisione - perchè i giudici avevano riscontrato l'assenza «di elementi univocamente indizianti la presenza di una pratica commerciale scorretta», si leggeva nelle motivazioni della sentenza, tra i venti istituti di credito italiani circa la portabilità gratuita dei mutui.
La decisione è stata confermata oggi in secondo grado dalla Sesta Sezione del Consiglio di Stato presieduta da Giuseppe Barbagallo che si è pronunciata sul ricorso dell'Antitrust contro la decisione del Tar. «Definitivamente pronunciando sui riuniti ricorsi in appello» si legge nel dispositivo della sentenza, «li respinge».
Dichiara anche «improcedibile» l'appello incidentale che era stato presentato da Deutsche Bank. «Ora aspettiamo la motivazione», commenta Catricalà. «Una decisione pesantissima che danneggia centinaia di migliaia di cittadini italiani», dice Carlo Rienzi, presidente Codacons.
E che se ne fa della motivazione? Un francobollo di celebrazione con annessa cartolina di prima emissione a commemorazione della magra rimediata?