Il boom dei pignoramenti e la casa va all’asta

Attenzione » il contenuto dell'articolo è poco significativo oppure è stato oggetto di revisioni normative e/o aggiornamenti giurisprudenziali successivi alla pubblicazione e, pertanto, le informazioni in esso contenute potrebbero risultare non corrette o non attuali.

Nel grande business delle aste giudiziarie  sono entrate anche le banche. Gli impiegati (precari) nei servizi informatici sono stati sostituiti dai dipendenti di una società legata all'associazione delle banche italiane. Gli istituti di credito, così, avranno modo di mettere mano alla gestione delle vendite all'asta dei beni pignorati (nel 99% dei casi il pignoramento viene chiesto dagli istituti di credito stessi).

Il giudice a seguito di un'esecuzione immobiliare o di un fallimento dispone la vendita forzate di uno o più beni mobili o immobili di proprietà della persona esecutata o fallita, per ottenere il denaro con il quale soddisfare, in tutto o in parte, i creditori.


Esistono però beni che non si possono pignorare: per esempio la fede nuziale, gli oggetti di culto, il frigorifero, al lavatrice. Ovvero ciò che il suo valore morale o per stretta necessità della vita domestica è compreso nei bisogni del debitore tanto da essere più importante rispetto al principio per cui tutti i beni dovrebbero fungere da garanzia dei creditori.

Inoltre ci sono i crediti che il debitore vanta nei confronti di terzi o sussidi di grazia, sostentamento, maternità e malattia, la retribuzione dei dipendenti pubblici.
Possono essere pignorati nei limiti di un quinto (solo nei casi in cui con gli altri beni non si copre il debito) tutti i beni indispensabili per l'esercizio della professione.

Tornando alle case, le aste giudiziarie sono pubbliche, seguono un calendario reperibile sui quotidiani e sui siti internet 45 gg prima dell'udienza (come previsto dal nuovo articolo 490 del codice di procedura civile). Facendo domanda al custode giudiziario, poi, grazie alla legge 80/2005, è possibile vedere l'immobile. La prima fase è la vendita senza incanto: gli offerenti presentano entro il termine fissato dal giudice un'offerta in busta chiusa con un assegno circolare per la cauzione.

Il giudice le apre: se l'offerta è superiore al prezzo base di almeno un quinto, viene accolta. Diversamente si può passare all'incanto: un vendita in cui le offerte di acquisto vengono fatte in una pubblica gara a offerte successive in aumento, davanti al giudice o una notaio.

Altra cosa è l'asta tra privati. Spiega luca Rossi della Borsa immobiliare romana: chi vuol comprare casa con noi, avrà garantita maggiore trasparenza. Un agente immobiliare professionista seguirà il cliente in tutte le fasi che porteranno all'acquisto o alla vendita. La provvigione è del 2%, più 250 euro per le pratiche. L'immobile viene valutato in ogni aspetto, poi viene fatta la stima ed è messo all'asta in seguito a una delibera del comitato aste.

Per fare una domanda sul pignoramento e la vendita all'asta della casa, sulle procedure giudiziali ed extragiudiziali di recupero crediti, sul recupero crediti in generale e su tutti gli argomenti correlati clicca qui.

17 Luglio 2008 · Paolo Rastelli




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Una risposta a “Il boom dei pignoramenti e la casa va all’asta”

  1. giacomo dotta ha detto:

    Aste fallimentari online: si inizia

    Ci si registra, si visualizzano le aste, si effettua la propria scommessa e si spera di rimanere fino alla scadenza il miglior offerente. La dinamica è simile in tutto e per tutto a quella di eBay, ma gli oggetti non sono in vendita, ma provenienti invece da fallimenti.

    Le aste fallimentari approdano così online, partendo dall’Istituto Vendite Giudiziarie del Tribunale di Milano. Il primo sfortunato “cliente” è il gestore di una concessionaria d’auto, dal quale provengono i veicoli che costituiscono il paniere dell’asta attuale.

    Jeep Patriot, Corvette 6.2 V8, Jeep Wrangler, Harley Davidson: questi ed altri sono gli oggetti disponibili per le prime puntate.

    Quando si incontra un oggetto di interesse è sufficiente registrarsi al sito e quindi avanzare la propria offerta: «Una volta scelto il bene per il quale si intende partecipare alla gara, l’interessato dovrà formulare offerta irrevocabile di acquisto utilizzando l’apposita funzione attivata sul sito con contestuale versamento della cauzione tramite carta di credito o bonifico bancario, a titolo di cauzione, per un importo pari al 10% del prezzo offerto o di importo pari alla cauzione indicata. […]

    Il bene si intenderà aggiudicato a colui il quale al termine dei 15 giorni (durata dell’intera gara telematica) avrà effettuato l’offerta maggiore. Quando l’acquirente è individuato, il prezzo di aggiudicazione (al netto della cauzione già versata per partecipare alla gara), gli oneri fiscali e la provvigione, devono essere versati a mezzo bonifico bancario o mediante consegna di assegno circolare intestato all’Istituto Vendite Giudiziarie che ha gestito la vendita presso gli uffici dello stesso entro il termine massimo di 5 giorni». In caso di mancata aggiudicazione del bene, ovviamente, la cauzione viene restituita.

    Il portale offre assistenza telefonica per quanti intendono avvalersi dell’asta per entrare in possesso dei beni ereditati dalle procedure fallimentari in corso. Data la delicatezza di tali operazioni, l’acquirente è tenuto peraltro a velocizzare le procedure di pagamento e di consegna, pena il pagamento di una serie di sanzioni previste nel regolamento generale di coordinamento delle aste.

    Per ogni bene è prevista un’immagine (di catalogo, non relativa all’oggetto reale), la descrizione generale, la base d’asta, costi accessori e provenienza. E prezzi, ovviamente, d’occasione.

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