Il bonus famiglia spetta anche se il portatore di handicap è l’unico componente del nucleo familiare?

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Vorrei denuciare la vergognosa discriminazione che è stata creata col decreto legge numero 185 del 29/11/2008. L'art 1. dal sottotitolo illusorio "Bonus straordinario per famiglie, lavoratori, pensionati e non autosufficienza" mi fece pensare che finalmente si era pensato anche a chi è davvero in difficoltà.

La doccia fredda mi giunse appena vidi i moduli redatti dall'Agenzia delle Entrate, in cui scoprii che il bonus non mi spettava. Già perchè il decreto contempla, relativamente alla non autosufficienza, unicamente quei nuclei familiari in cui vi sia un figlio disabile a carico.

Io, 24enne, disabile grave ai sensi della legge 104/92, che vive solo, lontano dalla famiglia, e con un reddito che mi consente di sopravvivere a malapena, privandomi anche di quello che può essere utile alla mia salute e agli studi universitari, non ho diritto a questo bonus. Egregio Ministro, Egregio Direttore dell'Agenzia delle Entrate, Egregio Presidente del Consiglio, Egregio Presidente della Repubblica, Egregi Legislatori, pretendo di capire che differenza sussiste tra un figlio disabile a carico e un altro familiare disabile a carico.

E ancora... tra un disabile a carico che vive in famiglia (per cui viene fissato un limite di reddito per l'accesso al bonus di 35.000 euro) e un disabile che vive solo (categoria invece del tutto dimenticata).

E ancora tra un pensionato che vive solo (per il quale è previsto un limite di reddito di 15.000 euro) e sempre il solito disabile che vive solo? Ironicamente uno dei responsabili del Caaf a cui mi son rivolto mi ha detto che facevo meglio a rimanere a casa a carico dei miei genitori, a fare, come è stato detto un pò di tempo fa, il bamboccione.

Già... non avrei avuto un affitto, rate della macchina, bollette, viveri e quant'altro da pagare. Mi sarei anche potuto permettere di curare al meglio la mia salute. Invece ho preferito allontanarmi dalla mia famiglia e cercare di costruirmi autonomamente e per quanto possibile una mia vita indipendente, nonostante il mio handicap.

Non ho mai chiesto nulla se non quello che già esiste, ma se si fanno certe manovre evitate per favore di creare gravi diseguaglianze, perché nella disabilità, nella debolezza siamo tutti uguali, a carico o non a carico, in famiglia o da soli.

Non esistono solo tabulati, proiezioni e previsioni... dovrebbe esistere anche l'accortezza di capire a fondo quel che si fa e di non creare disequità ed ingiustizie che fanno male a tutti, soprattutto, nel caso che vi ho sottoposto, verso chi ha più necessità e debolezze.

Ormai i giochi son fatti, come tanti altri vado avanti senza questo famigerato bonus tra migliaia di difficoltà. Non devo dire grazie a nessuno di voi, ma solamente a coloro che ogni giorno mi aiutano ad andare avanti tra norme incivili, decreti beffardi e problemi comuni e ad essere normale in una non normalità generale.

Grazie per l'ospitalità, Enrico

Il “bonus famiglie” da 1.000 euro, con tetto di reddito a 35.000 euro l’anno, scatterà per tutti i nuclei in cui c’è un disabile, e non solo per quelli in cui l’handicap riguardi un figlio. I

l governo con una circolare corregge la rotta e allarga la platea dei beneficiari del rimborso Irpef istituito con il decreto legge appena approvato dal Parlamento.

Quel provvedimento prevedeva l’erogazione di una somma variabile da 200 a 1.000 euro, per determinate tipologie familiari. La soglia massima di reddito familiare è stata fissata in 22.000 euro l’anno, per i nuclei con più di cinque componenti.

La legge dice anche che le famiglie in cui c’è un disabile hanno diritto ai 1.000 euro, indipendentemente dal numero di componenti, se le entrate complessive non superano i 35.000.

Nel testo però c’è un rinvio legislativo che, applicato alla lettera, limiterebbe molto il campo di applicazione: si precisa infatti che la presenza di un disabile va verificata in base ai criteri del Testo unico delle imposte sui redditi: e in quella sede, ai fini delle detrazioni Irpef, è rilevante solo l’handicap degli eventuali figli a carico.

Questa interpretazione restrittiva aveva provocato notevoli malumori nel mondo dell'handicap. Un’eco delle proteste è arrivata anche in Parlamento.

E proprio ieri, rispondendo in commissione Affari sociali della Camera a un’interrogazione di Livia Turco (Pd) ha annunciato la volontà di fare marcia indietro. «La problematica in questione - si legge nel testo della risposta - è già all'attenzione del ministero dell'Economia e delle Finanze e sarà adeguatamente illustrata e risolta, nel senso auspicato dagli onorevoli interroganti, in occasione di una circolare interpretativa in fase di emanazione».

Dunque, e rispondiamo ad Enrico,  la circolare dell'Agenzia delle entrate, che dovrebbe essere pronta a giorni, preciserà che la norma può essere interpretata in senso più largo, includendo anche il caso in cui il disabile sia il richiedente del bonus o il coniuge, o eventualmente un altro familiare a carico come ad esempio un anziano.

Il termine per presentare la domanda, per lavoratori dipendenti e pensionati che vogliano far valere il reddito del 2007, scade a fine febbraio.

vedi anche

Bonus famiglia - Purtroppo la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) non sbagliava

1 Febbraio 2009 · Antonio Scognamiglio




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