Mettersi alla guida con calzature aperte o a piedi nudi » Che dice la legge?

E' possibile guidare un'autovettura con pantofole, sandali, ciabatte, infradito o a piedi nudi?

Non esiste più alcun divieto dal 1993 circa l'uso di calzature di tipo aperto (ciabatte, zoccoli, infradito) durante la guida di un veicolo. Inoltre, non è nemmeno è vietato guidare a piedi nudi. Secondo le norme che regolano la guida delle autovetture, il conducente deve autodisciplinarsi nella scelta dell'abbigliamento e degli accessori al fine di garantire un'efficace azione di guida con i piedi come, appunto, accelerazione, frenata e uso della frizione.

Il codice della Strada: ben 240 articoli. Ma nemmeno uno che vieti la guida con le infradito o con tacchi vertiginosi: nella normativa, infatti, non c’è traccia di prescrizioni sulle calzature da usare in auto.

Risultato: si può guidare con infradito, ciabatte, tacchi alti.

Al massimo, un agente delle Forze dell'ordine può contestare un comportamento irregolare solo in base a due articoli del Codice della strada generici.

Il primo è l'articolo 140, comma 1, che recita Gli utenti della strada devono comportarsi in modo da non costituire pericolo o intralcio per la circolazione e in modo che sia in ogni caso salvaguardata la sicurezza stradale.

L’articolo 169, comma 1, invece stabilisce che in tutti i veicoli il conducente deve avere la più ampia libertà di movimento per effettuare le manovre necessarie per la guida.

Altrimenti, multa di 80 euro e taglio di un punto della patente.

Ma come fa un poliziotto a dimostrare che delle calzature hanno impedito la più ampia libertà di movimento per effettuare le manovre?

C’è la prova che le infradito, le ciabatte o i tacchi abbiano inciso negativamente sulla sicurezza?

A nostro modesto parere, è innegabile che alcune calzature riducano le possibilità di controllo della vettura per via della loro conformazione che influisce sull’aderenza ed aumenta la possibilità di slittamento.

Guidare un'autovettura con pantofole, sandali, ciabatte, infradito o a piedi nudi » Assicurazione e rivalsa

Innanzitutto, è bene sapere che, se chi guida con calzature improprie causa un incidente mortale, il rischio è di dover contribuire al risarcimento assicurativo, con decine di migliaia di euro in ballo.

Le possibili accuse? Imprudenza, assenza o inadeguata attenzione e valutazione della situazione.

Pertanto, se il guidatore con le infradito o con i tacchi, causa un incidente, all'intervento delle Forze dell'ordine, può darsi che nel verbale venga indicato che il tipo di calzatura utilizzata dal conducente fosse inappropriata.

E qui la palla passa all'Assicurazione che deve risarcire il danneggiato: se si riesce a dimostrare che il tacco ha impedito di frenare, incastrandosi sotto il pedale, o che l’infradito non ha permesso di reagire per tempo e con la dovuta energia, allora la compagnia assicurativa potrebbe riconoscere un rimborso ridotto, o addirittura, pagare il danneggiato ed in seguito effettuare il diritto di rivalsa su di voi.

Guidare un'autovettura con pantofole, sandali, ciabatte, infradito o a piedi nudi » La giurisprudenza afferma che si tratta di imperizia del conducente

Sul tema in questione, è intervenuta anche la Suprema Corte, che si è pronunciata a sfavore degli automobilisti amanti della comodità e del fresco ai piedi.

La Corte di Cassazione penale, sezione IV, infatti, con la sentenza del 24 maggio 1978, numero 6401, ha sancito che: Lo slittamento del piede dal pedale del freno non costituisce caso fortuito, ma imperizia del conducente e quindi trattasi di condotta sicuramente colposa.

Pertanto, a parere degli Ermellini, non è una coincidenza che la calzatura inadatta abbia causato un guaio: è colpa del guidatore, che doveva saperlo prima di mettersi al volante.

8 Ottobre 2013 · Andrea Ricciardi


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