Gli ultimi miracoli di San Padre Pio

Quasi tutta l’economia di San Giovanni Rotondo ruota attorno alla figura di San Pio da Pietralcina: dalle coroncine del rosario ai parcheggi per gli autobus. Un business da oltre cento milioni di euro ogni anno. Il più vistoso è certamente quello legato alla vendita di articoli religiosi sulle bancarelle.

Moltissimi, infatti, i commercianti che sono diventati ricchi proprio vendendo per strada coroncine, calendari e immagini del santo. Business importante anche quello legato alle oltre 140 strutture di accoglienza che accolgono i fedeli a San Giovanni Rotondo.

Un business che dà lavoro a circa quattromila persone solo a San Giovanni Rotondo, mentre sono tremila quelli dell'indotto.

In tempi di magra, quando incombono stagnazione, recessione, inflazione, stagflazione, disoccupazione, globalizzazione, denutrizione, frustrazione, immigrazione, ecc., ecc., quello che accade a san Giovanni Rotondo è certamente un miracolo che non può, quindi, definirsi miracolo economico; basta pensare che nel territorio di San Giovanni Rotondo, in piena zona interna garganica, il tasso di disoccupazione è il 5% in meno della media regionale.

E dunque, spazio al manovratore, lasciateci lavorare in pace, non mettete il bastone fra le ruote, come ama dire qualcuno….

A che servono tutti questi dubbi sulle stimmate a cui si fa riferimento nell’articolo pubblicato su Il Giornale.it? A nulla. I soliti italiani che gongolano quando devono remare contro. Comunisti e sabotatori!

Ringraziamo San Padre Pio per tutto quello che fa per noi, invece. E preghiamo!

Così come, suppongo, starà facendo la sig.ra Aloisa Panfili, la quale vende su Ebay per 950 mila euro una Fiat Topolino del 1936 benedetta (e utilizzata) da Padre Pio.

Che la vettura sia stata realmente benedetta dal Santo a San Giovanni Rotondo è testimoniato, come si legge nell’articolo linkato, dalla “francescana” Giovanna Rizzani che assistette Padre Pio anche in punto di morte.

Insomma, un altro edificante spettacolo di commistione fra sacro e profano….

25 Aprile 2008 · Patrizio Oliva


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3 risposte a “Gli ultimi miracoli di San Padre Pio”

  1. Armando da Messina 09 ha detto:

    Chi non crede in Dio o nella chiesa , è meglio che si stia a casa e non si presti a curiosità, Atei, miscredenti e imbroglioni…..Nel sonno dovrebbe apparire loro San Pio, solo lui può giudicare le sue sofferenze. Armando…..Purtroppo al momento non ho una e – mail, ma quello che dovevo dire l’ho detto.

  2. cymbalus ha detto:

    La cosa più incredibile, escluso il post che mi precede (devoto, accetta l’impertinenza di un povero peccatore), è il commento che ho carpito per strada per bocca di un’anziana devota la quale si meravigliava stupefatta di come il volto del sant’uomo osteso (vocedelverbo ostendere) alle moltitudini osannanti, ma principalmente paganti, fosse ancora “miracolosamente” intatto, quasi divinamente preservato dalla corruzione di sorella Morte. Per forza – avrei voluto dirle (ma non l’ho fatto, vigliacco me, per non infrangere un così estatico convincimento). E’ di cera…

  3. devoto ha detto:

    La cosa che mi lascia più sconcertato, è che quando padre Pio ebbe il dono delle stimmate, fu la Chiesa la prima a remargli contro, voleva dare a tutti i costi una spiegazione scientifica a quel “miracolo” che è parso subito evidente agli occhi di tutti. Anche la Chiesa, quindi, ha le sue responsabilità nelle sofferenze di Padre Pio, sofferenze che pur se inflittegli da forze soprannaturali per prepararlo alla sua santità, vennero rese più gravi dall’umiliazione che la Chiesa, a cui lui era stato tanto fedele e umile servitore, osò infliggergli anche psicologicamente con visite inutili da parte di specialisti, che nulla potevano fare e nulla potevano constatare di scientifico a quelle sue inspiegabili ferite. Ci credette, invece, la gente comune che venne da ogni parte del mondo per adorarlo e venerarlo. Ecco, quindi, che la Fede della gente comune, dei credenti tutti, è stata più forte di quella degli uomini di Chiesa.

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