Il garante della privacy da il via a ETNa » Una banca dati per tutelare maggiormente gli utenti telefonici

Il garante della privacy da l'ok per il progetto ETNa (Elenco Telefonico Nazionale): l’accesso telematico delle forze di polizia e dell’autorità giudiziaria ai dati dei possessori di telefoni fissi e mobili sarà regolato dalla Convenzione tra il Ministero dell’Interno e i gestori di servizi di telecomunicazioni.

Ora, l’accesso ai dati (ovvero nome, cognome, numero telefonico, data attivazione/cessazione linea, residenza ecc) previsto dalla legge e autorizzato solo per finalità di giustizia, avverrà esclusivamente tramite il Centro di elaborazione dati (Ced) del Dipartimento della pubblica sicurezza utilizzando uno specifico sistema informatico denominato Elenco Telefonico Nazionale (ETNa).

Si tratta di un sistema che consente sì la consultazione, ma non permette la copia delle informazioni contenute.

Dunque, nel momento in cui sottoscriverete un contratto per una SIM di cellulare o un abbonamento per una rete fissa, il vostro nominativo sarà d’ora in poi archiviato e automaticamente conservato in un maxi database a cui potranno accedere le forze di polizia e l’autorità giudiziaria.

Ora che è arrivato anche l’ok da parte del Garante della Privacy, infatti, l'ETNa è pronto al varo.

Come accennato, posto l’elevato grado di riservatezza dei dati contenuti in tale archivio, esso potrà essere consultato dalla polizia o dalle autorità giudiziarie solo da postazioni di lavoro certificate, dietro attivazione di uno specifico profilo di abilitazione, con delle credenziali di accesso e autenticazione personale. Ogni consultazione sarà tracciabile.

A gestire l’ETNa sarà un CED, Centro Elaborazione Dati, che riceverà, in tempo reale, dalle compagnie telefoniche (tlc), ogni attività di monitoraggio e controllo delle operazioni effettuate dal personale che utilizza l’ETNa.

1 Settembre 2014 · Patrizio Oliva




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