Fermo amministrativo » Nullo se sproporzionato al debito iniziale

Fermo amministrativo su veicolo di valore sproporzionato rispetto al credito vantato da Equitalia

Mi è stato posto un fermo amministrativo da equitalia.

Io possiedo una Mercedes Slk dal valore di più di 30.000 euro.

Il mio debito con equitalia non supera nemmeno i 1.000 euro.

E' possibile che per una cifra così irrisoria, equitalia mi sottoponga il fermo amministrativo, su un autovettura che vale molto di più?

Posso fare qualcosa, ci sono dei precedenti?

Se il valore del bene è sproporzionato rispetto al credito, il fermo amministrativo può essere annullato

Un fermo amministrativo, come pure un’ipoteca, su un bene di valore di gran lunga superiore rispetto al credito vantato da Equitalia, può essere impugnato davanti al giudice per ottenere l’annullamento della misura cautelare.

Questo è quanto deciso dalla Commisione Tributaria regionale di Bologna, che con la sentenza numero 65/13/12 ha stabilito che: quando procede al pignoramento di un bene di proprietà di un cittadino, bisogna che ci sia proporzione rispetto alla somma che il contribuente in questione deve versare .

Nel caso in questione, un contribuente, a fronte del mancato pagamento di un arretrato di 50 euro, si era visto opporre da parte di Equitalia addirittura il fermo di un veicolo il cui valore era stimabile in 25mila euro.

Il giudice tributario ha deciso che Equitalia, prima di applicare il fermo amministrativo, di sequestrare o di pignorare un bene, deve usare il buon senso.

È vero, infatti, come ha sottolineato il giudice, che sulla questione della sproporzione del provvedimento fiscale per il momento non è intervenuta neanche la Corte Costituzionale, ma è anche vero che esiste comunque uno Statuto del contribuente, stabilito con la legge 212 del 27 luglio del 2000, che tra le sue norme fondamentali prevede che ai contribuenti non siano inflitti "sacrifici sproporzionati".

Speriamo quindi, che Equitalia, grazie a questa sentenza, cominci ad adottare criteri conformi alle norme dello Statuto del Contribuente, che, come nel suo caso, ha troppe volte ignorato. E, come sempre, bisognerà attendere il verdetto della Corte di Cassazione, visto che Equitalia ha proposto ricorso contro la pronuncia della Commissione Tributaria Regionale emiliana.

8 Marzo 2013 · Gennaro Andele


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