Eredità e banche » E’ necessaria la prova della dichiarazione di successione prima dello sblocco dei conti correnti

Eredità e banche » E' necessaria la prova della dichiarazione di successione prima dello sblocco dei conti correnti

In tema di eredità e rapporti bancari tra l'istituto di credito e il defunto, è bene sapere che, per gli eredi, è necessaria la prova della dichiarazione di successione prima dello sblocco delle somme rinvenute nei conti correnti.

La normativa vigente prevede che gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari richiedano la prova della presentazione della dichiarazione della successione prima di mettere a disposizione degli eredi i rapporti già intestati a nome del defunto.

Questa prassi non era più necessaria dal 2001 al 2006, quando era stata abrogata l'imposta di successione.

Poi, però, con il ritorno dell'imposta rivive anche la norma che vieta alle banche di rendere disponibili agli eredi il denaro e gli investimenti del defunto, se non viene dimostrata la presentazione della dichiarazione di successione.

Questa regola vale anche quando non è dovuta alcuna imposta, grazie all'applicazione della franchigia.

Anche in questi casi, che sono i più numerosi, la dichiarazione di successione deve essere presentata, e quindi le banche sono tenute a richiederla, a meno che il coniuge e i figli, quali unici eredi, dichiarino sotto la propria responsabilità che l'attivo ereditario, nel suo complesso, non è superiore a 25.823 euro e non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari, il che li esenta dall'obbligo di presentare la dichiarazione di successione.

Le banche possono inoltre richiedere la prova della qualità di eredi mediante un atto notorio, o una dichiarazione sostitutiva di atto notorio.

È quindi opportuno chiedere alla propria banca quale documentazione occorre presentare.

È, infine, necessaria una copia autentica del verbale di pubblicazione del testamento, se presente, ed eventualmente una copia autentica della rinuncia all'eredità da parte di qualcuno degli eredi.

L'importanza dell'atto notorio per gli interventi di successione in materia di rapporti bancari

Nel paragrafo che segue scopriamo l'importanza dell'atto notorio per gli interventi di successione in materia di rapporti bancari.

La prova della qualità di eredi viene normalmente fornita mediante un atto notorio, nella quale due persone, che non devono essere parenti degli eredi né interessati in qualche modo all'atto, si presentano davanti al notaio per dichiarare sotto giuramento chi sono gli eredi del defunto, avendone diretta conoscenza.

L'atto notorio è normalmente richiesto dalle banche prima di mettere a disposizione le somme agli eredi.

Alcune banche, quando le somme comprese nell'eredità non sono particolarmente rilevanti, si accontentano di una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, resa direttamente dagli eredi, sempre davanti al notaio.

È quindi opportuno chiedere alla propria banca quale documentazione occorre presentare.

Il problema delle cassette di sicurezza in merito alla successione per rapporti bancari

Eredità e successione: come riuscire a rientrare nella disponibilità della cassetta di sicurezza di un parente defunto.

Se il defunto era titolare o cointestatario di una cassetta di sicurezza, essa non può essere aperta se non in presenza di un notaio oppure di un funzionario dell'agenzia delle entrate, che redige il verbale del suo contenuto.

È inoltre necessaria la presenza di un perito per la valutazione degli oggetti presenti nella cassetta.

Il verbale deve essere allegato alla dichiarazione di successione.

1 Aprile 2016 · Andrea Ricciardi




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