Quando genitori irresponsabili rovinano la vita dei propri figli





Ci spiace, ma credo non si possa fare nulla a meno che lei non dimostri di essere stato circuito dal proprio genitore.





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Condivido con voi la mia esperienza: ho 30 anni, e da circa 10 anni sono tormentato da tutti i problemi nei quali mio padre mi ha cacciato. Nel 2009 decise di aprire un’attività intestata a me come persona fisica. Morale: mi ritrovo con un accertamento da parte della GDF pari ad un milione e dico un milione di euro, sono iscritto come cattivo pagatore, in quanto mio padre ha aperto un mutuo senza pagare nulla,mi hanno pure pignorato il conto corrente, senza che lui mi avesse mai reso conto della gravità della situazione. A distanza di anni chiaramente sta venendo a galla la verità: io vorrei denunciarlo, ma non posso negare che anche non sapendo bene quello che ho fatto ho, comunque, firmato tutto. C’è uno spiraglio di possibilità che io possa denunciarlo, in modo da addebitare a lui tutti i casini che mi ha combinato?

Ci spiace, ma credo non si possa fare nulla a meno che lei non dimostri di essere stato circuito dal proprio genitore.

Infatti l’articolo 643 del codice penale punisce, con la reclusione da due a sei anni e con la multa da duecentosei euro a duemilasessantacinque euro, chiunque che, per procurare a sé o ad altri un profitto, abusando dei bisogni, delle passioni o della inesperienza di una persona minore, ovvero abusando dello stato d’infermità o deficienza psichica di una persona, anche se non interdetta o inabilitata, la induce a compiere un atto o più atti che importino qualsiasi effetto giuridico per lei dannoso.

In pratica, ove accertata la circonvenzione di incapace, potrebbe solo chiedere il risarcimento danni da suo padre. Questo perché l’annullamento (ex articolo 428 del codice civile) degli atti compiuti da persona che, sebbene non interdetta, si provi essere stata per qualsiasi causa, anche transitoria, incapace d’intendere o di volere al momento in cui gli atti sono stati compiuti, possono essere annullati solo se emerge la malafede della controparte. E, comunque, l’azione si prescrive nel termine di cinque anni dal giorno in cui l’atto o il contratto è stato perfezionato.

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5 Luglio 2019 · Marzia Ciunfrini

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