Espropriazione casa e probabile pignoramento dello stipendio per rimborsare il credito non coperto dalla vendita dell’immobile

Casa - pignoramento espropriazione e vendita all'asta, pignoramento stipendio












Nell’anno 2008 ho acquistato un appartamento sottoscrivendo un mutuo per trent’anni con la BNL, per un capitale di 140 mila euro: poi nell’anno 2010, incautamente ho garantito un mutuo per una società in accomandita semplice la quale non ha ottemperato ai suoi impegni e pertanto la Unipol, banca titolare del credito, mi ha chiesto di corrispondere la somma di 35 mila euro a risarcimento della garanzia da me sottoscritta. Di tale richiesta sono venuto a conoscenza solo a ottobre 2018, quando oramai era diventato un decreto ingiuntivo del tribunale per il pignoramento dell’abitazione.

Da quel momento, ho contattato la Unipol banca per il tramite del suo legale, chiedendo di fare un saldo e stralcio del debito, purtroppo senza frutto. Non potendo ottemperare ai miei debiti, attualmente non sto pagando più neanche le rate del mutuo e le spese condominiali in quando visto che non riuscirei mai a far fronte alle richieste delle due banche, preferisco perdere tutto.

La mia posizione finanziaria attuale è : lavoro presso un’azienda di alimentari, e sulla busta paga ho già una cessione del quinto dello stipendio di 271 euro che finirò di pagare a luglio 2020. il mio reddito annuo (2018) è stato di 25.715,38 euro. Ho un assicurazione sulla vita di 10 mila euro che ha scadenza a mia morte e ha come beneficiari le mie due figlie, una maggiorenne e l’altra minorenne, poi ho il fondo pensione di categoria. Infine ho due conti correnti, uno con la BNL, con il quale pagavo il mutuo e l’altro con ING, dove attualmente ricevo il mio stipendio mensile.

Le domande che vorrei porre a questa situazione e che spero mi possiate aiutare a chiarirmi un po’ le idee sono:

1) Visto che il mio contratto di mutuo è antecedente al 2016, la banca adesso visto che non sto pagando le rate del mutuo, per impossessarsi della casa dovrà metterla all’asta, quindi vorrei sapere quanto tempo passerà per tutta la trafila giudiziaria prima che mi vedrò costretto a lasciare l’appartamento?

2) La banca che mi ha concesso il mutuo e quella che ho fatto da garante (Unipol), si limiteranno a mettere la casa all’asta solamente oppure mi faranno anche il pignoramento dello stipendio?, dell’assicurazione e/o del fondo pensione. L’eventuale pignoramento ha un termine al quale non avrà più valore?

3) Visto che sicuramente la vendita della casa non riuscirà a coprire i debiti, a cosa vado incontro, mi pignoreranno anche i beni mobiliari?

4) Per quanto riguarda la messa all’asta della casa e l’eventuale pignoramento, ci sarà bisogno che devo pagare anche un avvocato oppure non occorre se non faccio opposizione a niente?

Infine, avrò anche conseguenze penali?

Sui tempi che le procedure esecutive avviate dai creditori impiegheranno per essere portate a termine, inutile parlarne: per il resto, è chiaro che verranno pignorati i due conti correnti e, a seguire, il 20% dello stipendio (al lordo della cessione volontaria del quinto) qualora, com’è probabile, il ricavato della vendita all’asta non riuscirà a soddisfare i creditori procedenti.

Sono da escludere interventi di riscossione coattiva presso la compagnia assicuratrice per la polizza vita o presso la società che gestisce il fondo pensione complementare.

Non ci saranno conseguenze di tipo penale.

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31 Maggio 2019 · Roberto Petrella