La mia compagna è socio accomandatario (99% delle quote) di una sas aperta da poco: tale sas, per iniziare l'attività, ha contratto debiti nei confronti della banca e di alcune aziende. Allo stato attuale le entrate sono superiore alle uscite ma non abbastanza per ripagare i debiti in tempi ragionevoli; non è nemmeno possibile ottenere alcun finanziamento poiché non sono state onorate in tempo alcune cambiali (pagate in ritardo). Come funzionano le procedure che potranno portare ad una eventuale dichiarazione di fallimento? In tal caso la mia compagna, come accomandatario, risponderà personalmente dei debiti. Allo stato attuale non ha intestato assolutamente nulla. E in futuro? Non potrà più lavorare in maniera autonoma? Se, invece, dovesse trovare un lavoro dipendente, dovrà pagare tutta la vita con prelievi sullo stipendio? ...
Mio marito insieme al papà e alla mamma ha una società in accomandita semplice con un totale di cinque dipendenti, nella quale risulta socio accomandante. La società negli ultimi 5 anni ha chiuso bilanci in perdita accumulando debiti con erario, il lavoro c'è, ma non basta a coprire tutte le spese (stipendi, servizi, erario..), di conseguenza il debito con l'erario continua ad aumentare. Ritiene valida l'opportunità di continuare l'attività da solo chiudendo la vecchia ed in che modo riuscire a liberarsi dai debiti della vecchia società. ...
Cedendo le mie quote da amministratore, in caso di cartelle esattoriali sono responsabile verso il cessionario o verso l'agenzia dell'entrate? Inoltre non essendo più l'attuale amministratore sono responsabile anche per i debiti contratti prima del mio ingresso? E il primo amministratore ne è completamente libero? La società è nata nel 2006 e io sono stato amministratore solo per tutto il 2022 e metà 2023. ...